Palazzi & potere

Pd e legge elettorale: parla la Vicepresidente del Senato Di Giorgi

Affaritaliani intervista la Senatrice Dem Rosa Maria Di Giorgi

"Se le condizioni politiche vanno verso un’intesa reale su un sistema elettorale condiviso immagino che il capo dello stato sarà il primo a prenderne atto"

 

Pd e legge elettorale, quale potrebbe essere lo 'sbocco' auspicabile per il paese? Se fosse necessario trattereste anche coi 5 stelle?

Tratteremmo con chiunque se ci fosse la possibilità di arrivare ad un sistema elettorale equilibrato, ma I 5 stelle hanno su ogni argomento, come sulla legge elettorale, posizioni strumentali e che cambiano anche a 360 gradi, quindi la loro affidabilità politica è molto relativa.

Noi invece abbiamo raccolto l’appello del capo dello stato, il rosatellum è una buona legge che raccoglie le indicazioni della consulta, garantisce il raccordo tra eletti e territorio e semplificherebbe il quadro politico, lasciando sulla scena le forze partitiche più importanti. Se non è un punto di arrivo lo vedremo nei prossimi giorni. Di certo è un ottimo punto di partenza.

In campo ora c’è anche la proposta avanzata da silvio berlusconi sul sistema alla tedesca, che comunque è un sistema misto che prevede metà dei candidati eletti nei collegi uninominali. Mi sembra che punti di raccordo possano esserci, ora conta la volontà politica e la chiarezza. Con la diffidenza reciproca tra le forze politiche si andrebbe verso uno stallo preoccupante.

Elezioni anticipate definitivamente messe nel cassetto?

Il governo gentiloni è un governo di centrosinistra che sta facendo bene e che in un momento molto complicato sta realizzando il programma riformista già avviato col governo renzi. Noi andiamo avanti così. Anche perché le elezioni le decide solo uno, il presidente della repubblica, sulla base di condizioni politiche alle quali concorrono tutti. Se le condizioni politiche vanno verso un’intesa reale su un sistema elettorale condiviso immagino che il capo dello stato sarà il primo a prenderne atto.

Cosa si aspetta dalle prossime elezioni amministrative?

Si vota in meno di un settimo dei comuni italiani, con una consultazione che vede due sole grandi città al voto, palermo e genova. Sarà un voto molto più che in passato legato al territorio, quindi non vedo una grande valenza politica generale. Sono molto curiosa però di vedere che risposte otterranno I 5 stelle, dopo la devastante prova alla guida di roma e altre esperienze controverse nei pochi posti dove governano. Sarà interessante ad esempio vedere cosa accadrà al movimento di grillo e casaleggio nella parma guidata ora dal loro ex pizzarotti e nella palermo dove I 5 stelle si sono distinti per scandali e mancanza di trasparenza.

C'è chi pensa siano in atto manovre per azzoppare renzi; lei che ne pensa?

Di dietrologia ce n’è anche troppa in italia, e non voglio entrare in questo club ultimamente sempre più affollato. La vicenda de bortoli verrà valutata nelle sedi opportune. Certo non aiuta lo stato generale delle cose: siamo aggrediti da indiscrezioni giornalistiche di ogni tipo, notizie false, propaganda negativa fabbricate ad arte. Le storture sono tantissime, a partire da quelle che colpirono a suo tempo berlusconi sino a quelle che oggi cercano di condizionare l’attività politica spiando dal buco di altre serrature, anche con intercettazioni falsificate o riservate alla sfera personale, poi sbattute sui giornali senza più neanche il senso del limite. In questo quadro l’unica scelta giusta per me è impegnarsi in piena coscienza, ricordarsi sempre che rappresentiamo persone che ci hanno eletto per risolvere problemi e trovare soluzioni, non per spiare avversari politici o favorire schizzi di fango.