Rai, il pluralismo nelle mani di Merlo
Ma qual è la caratteristica principale ed il tratto più significativo del commentatore di “ Repubblica” Francesco Merlo? Lo stile di scrittura ricercato che qualcuno, facendo riferimento alla sua città natale, Catania, ha catalogato come “ barocchetto siciliano”? Oppure le sue opinioni, mai ambigue, mai cerchiobottiste, mai equivoche da caramelloso doroteo ma sempre chiare, nette e duramente, ferocemente ma apertamente da uomo orgogliosamente di parte?
I disattenti e quelli che non hanno mai letto “ Repubblica” lo hanno scoperto ora che è stato assunto con contratto professionale ( è pensionato e non può avere incarichi gerarchici) come “affiancatore” del direttore editoriale Carlo Verdelli e che, continuando a fare il commentatore di “Repubblica”, ha criticato Grillo e ribadito la propria avversità antropologica nei confronti di Berlusconi facendo infuriare i grillini ed i berlusconiani. Ma chi lo segue da tempo sa bene che Merlo è un ottimo professionista che usa il proprio ricercato stile di scrittura per manifestare opinioni tanto marcate ed esplicite quanto radicali e settarie. La sua ostilità a Beppe Grillo è abbastanza recente. Ma la sua repulsione etica, morale, politica e quasi razziale nei confronti di Silvio Berlusconi e dell’intero centro destra ( Merlo è sembrato una sorta di riedizione al rovescio del conterraneo Telesio Interlandi fondatore nel ’38 de “ La difesa della razza”) dura da più di un ventennio. Al punto da essere diventata una componente indistinguibile della sua stessa professionalità.
Insomma, il giornalista che il vertice della Rai ha scelto per “affiancare” Carlo Verdelli nella Direzione Editoriale ( inizialmente doveva essere vicedirettore ma poi la sua condizione di pensionato lo ha trasformato in collaboratore) è sicuramente un ottimo professionista ma è altrettanto sicuramente un professionista di parte che rassicura alcuni ed inquieta e preoccupa altri.
Il quesito, a questo punto, è il seguente. Siamo certi che il pluralismo informativo della Rai verrà garantito e rispettato quando il direttore generale-amministratore delegato Antonio Campo dall’orto si consulterà con il direttore editoriale Carlo verdelli e con il suo “ affiancatore” Francesco Merlo per scegliere i nuovi direttori dei Tg ed i conduttori del programmi informativi dei prossimi palinsesti?
Arturo Diaconale