Renato Brunetta e i giornaloni (filoparisiani): l'ntervista tutta da leggere
Intervista tutta da leggere a Italia Oggi
Come mai tanti giornaloni, il gruppo Repubblica-L' Espresso inclusa La Stampa, il Corriere, il Messaggero, il Quotidiano nazionale, tutti normalmente ostili a Berlusconi, a Forza Italia, all' intero centrodestra, sono diventati, per incanto, filoparisiani?
E lei che risposta si è dato?
Consapevole o preferibilmente inconsapevole Parisi, interpretano la linea che punta rompere il fronte del centrodestra unito e di governo, in un percorso, in una strategia neocentrista e filo-renziana.
Sente odore di «Nazareno 2», Brunetta?
C'è la speranza di un centrodestra prono e supino alla volontà di Renzi, due più due fa quattro.
Quando su Repubblica, a un commento di Stefano Folli nella pagine interne, si consente (a Parisi, ndr) di replicare in prima pagina, siamo difronte a un fatto nuovo nella storia editoriale di quel giornale. Mai successo per un esponente del centrodestra o berlusconiano.
Dunque una sponsorship.
Evidente. Io spero però che il mio amico Parisi si dimostri fermamente per il "No" e per il superamento del governo illegittimo e anomalo di Renzi. Gli dico, peraltro, che la linea del centrodestra è di un "No" duro e puro e perché, un minuto dopo la sconfitta referendaria, Renzi se ne vada a casa.
Quale sarebbe la via, allora?
Se vincesse il "No", travolgerebbe qualsiasi compromissione di fine legislatura. Accadrebbe una cosa semplice: si farebbe una legge elettorale su base proporzionale anche per la Camera, o semplicemente si estenderebbe il Consultellum vigente al Senato, e poi, nel 2017 o nel 2018, si andrebbe a votare. Quel Parlamento, legittimo perché eletto proporzionalmente, farebbe le riforme. Basterebbe una bicamerale. Per la Costituente non ci sono né i tempi né le condizioni politiche, anzi...
Anzi se la Consulta dichiarasse incostituzionale l' Italicum il prossimo 4 ottobre, Renzi dovrebbe fare i conti con la bocciatura del suo esecutivo, visto che ha posto più volte la fiducia su una norma contro la Costituzione.
Nonostante l' occupazione militare e della Rai da parte del Governo, noi siamo da mesi avanti, in maniera irreversibile. Oggi sul 54-55%, ma conto che arriveremo al 60. Per questo il premier le sta provando tutte: il deficit spending ulteriore, modello 80 euro, la flessibilità. Dio non voglia...
Dio non voglia?
Che qualcuno lo consigli di usare il terremoto, spero proprio di no. Spero che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, vigili.