Renzi sente odore di sconfitta e avvisa: "Se perdo in Sicilia non mi dimetto"
E finge di non essersi mai interessato al 'dossier' Sicilia, come se Micari non avesse avuto il suo benestare...
«Mi hanno chiesto un candidato civico, una coalizione larga, ho preso il modello Palermo. Poi, come andrà, nessuno oggi può saperlo», scuote la testa. Potrebbe vincere la destra, o trionfare il Movimento 5 Stelle, che vorrebbe tanto fare dell' isola un trampolino per Palazzo Chigi: «Chiunque vinca, per una settimana sta sui giornali, ha uno 0,3 in più nei sondaggi, poi al 15 novembre si ricomincia tutto daccapo», minimizza. Eppure, questa settimana Renzi dovrebbe fare tappa proprio in Sicilia, nel tour per presentare il suo libro, scrive la Stampa.
Dalla complicata partita siciliana vuole restare alla larga, anche se è convinto che nemmeno un eventuale risultato disastroso avrà effetti sulla sua leadership: non farà come Veltroni, che si dimise nel 2009 da segretario dopo la sconfitta in Sardegna, o come l' allora premier Massimo D' Alema che nel 2000 rinunciò a Palazzo Chigi dopo la batosta alle Regionali: lui non si dimetterà comunque, «loro scelsero di fare una certa partita in quelle Regionali, mentre io me ne sto tranquillo, sono su altro».