Palazzi & potere

Salvini, la Lega e l'incubo Mario Draghi: super retroscena dal Quirinale

Salvini, la Lega e l'incubo Mario Draghi: super retroscena dal Quirinale

Matteo Salvini è ormai sull'orlo di una crisi di nervi. Il Capitano ha mangiato la foglia: vogliono costringerlo ad uscire dal governo a fare in modo che sia lui a staccare la spina assumendosene tutta la responsabilità politica. Fanno parte di questo gioco le "continue provocazioni" come le definiscono in casa leghista da parte del Premier Conte e Luigi di Maio.

In particolare, scrive Dagospia, al leader leghista non è proprio andata giù la lettera scritta dal premier a Repubblica: "Se proprio aveva qualcosa da dirmi poteva telefonarmi o mandarmi un messaggino anzichè mettermi alla berlina di fronte a tutto il Paese a mezzo stampa". E non è affatto piaciuta nemmeno l'insistenza dei 5Stelle e del Premier nel volerlo trascinare a tutti i costi in Parlamento per legare indissolubilmente la sua immagine e la sua persona al Russiagate e all’inchiesta in corso.

Ma non è finita qui, rivela ancora Dagospia, perchè il sospetto più grande che aleggia dalle parti di via Bellerio è che si sia addirittura già deciso l'uscita di Salvini e della Lega dal governo durante le negoziazioni delle ultime settimane con i poteri forti della Ue, Francia e Germania in primis: vuoi vedere che nelle more del negoziato per il sostegno dell’Italia a Ursula Von der Leyen, non si sia anche deciso di far fuori Salvini dal governo? Sarebbe stato proprio questo il prezzo da pagare per far entrare i grillini nelle stanze del potere a Bruxelles previo il via libera delle forze più europeiste che in cambio avrebbero chiesto la riproposizione del "cordone sanitario" contro la Lega, già attuato in Europa, anche in Italia.

Insomma, per molti nella Lega sarebbe già stato tutto deciso e le continue provocazioni di questi giorni non sarebbero altro che il portato di decisioni già prese: costringere la Lega a lasciare il governo per poi puntare su soluzioni ben viste da Bruxelles, a cominciare dalla possibilità di avere Mario Draghi Premier con il sostegno di Pd e 5Stelle ma anche con il sostegno dei tanti "delusi" ora al gruppo misto che con l'abbandono della Lega e lo spostamento del baricentro a sinistra tornerebbero a sostenere il governo (per non parlare poi di Bersani & company).

Senza dimenticare mai però che la vera posta in gioco di questi giorni è il Qurinale, ovvero l'elezione del prossimo presidente della Repubblica. Perchè il deep state con buona pace di Matteo Salvini vuole che sia questo Parlamento ad eleggerlo, magari portando sulla soglia del Colle più alto della Capitale quel Mario Draghi che, dopo un'esperienza di Governo, sarebbe pronto a ripercorrere le orme del suo maestro Carlo Azeglio Ciampi che sedette prima a Palazzo Chigi e poi proprio al Quirinale.