Tutto il salone (della giustizia) minuto x minuto
"Uno specchio fertile di ciò che bolle nella pentola del diritto". Paolo Grossi, presidente della Corte Costituzionale, terza autorità della Repubblica italiana, ha concluso con queste parole di elogio il Salone della Giustizia. La sua é stata una seguitissima "lectio magistralis" su come la manifestazione - giunta alla sesta edizione, sei convegni di altissimo spessore scientifico e 24 workshop giuridici - sia riuscita a cogliere il diritto nel suo aspetto dinamico. "I lavori di questo Salone sono stati dominati dalla coscienza che stiamo vivendo un momento di transizione rapida e intensa. Se ieri i giuristi si cullavano nel culto della norma, nelle spiegazioni passive del diritto, oggi questo panorama é diverso e le relazioni che qui si sono succedute hanno fornito spunti e riflessioni anche per il domani. La nostra società é capace di auotoordinarsi, e così il diritto non resta statuale ma progrediente, capace di inglobare le novità e le istanze sociali, apprezzando i valori scoperti all'interno della società civile". Il presidente Grossi ha molto apprezzato lo spirito dei convegni che, di fronte a una platea di esperti e cittadini, hanno consentito il confronto tra giuristi e politici, manager e avvocati.
La terza e ultima giornata dei lavori si era aperta sul tema "Ambiente e giustizia: diritto alla salute e impresa responsabile", con l'annuncio fatto da Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia e tra i principali promotori del referendum sulle trivelle, che presto sarà la Corte costituzionale a essere chiamata a pronunciarsi sul problema "perché non possono esistere concessioni pubbliche senza scadenza". L'ultimo seminario, "Giustizia ed equilibri del mercato", é stato introdotto dal ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia. Le conclusioni, davvero positive verso queste tre giornate di incontri, le ha tratte il presidente Grossi, che ha dato appuntamento a tutti per la prossima settima edizione.