Vaticano, Ior: spionaggio e trame segrete dietro la cacciata del numero due
Vaticano, Ior: si temevano fughe di documenti
' fficio di Giulio Mattietti, ex direttore aggiunto dello Ior, per anni capo dell' Information Technology (It) dell' Istituto, silurato il 29 novembre scorso senza motivazioni ufficiali, è chiuso sprovvisto degli appositi sigilli. A conferma che con la sua fuoriuscita non ha avuto nulla a che fare le gendarmeria.
Tutto è stato gestito dai vertici della banca vaticana, il presidente Jean-Baptiste de Franssu e il direttore Gianfranco Mammì in primis. Si voleva che Mattietti, scrive Repubblica, non portasse nulla via con sé dall' ufficio. I timori, tutti da verificare, erano che potesse alimentare una nuova fuga di documenti sia fuori sia dentro le sacre mura.
Ancora oggi, quattro giorni dopo la clamorosa intemerata del Papa contro i « traditori » della curia che una volta allontanati si dichiarano «martiri del sistema», in molti si domandano cosa celi questo licenziamento. Si tratta del colpo di coda della vecchia gestione oppure di un passo falso di un mondo in rivoluzione? Di certo la vicenda s' inserisce in un quadro di incomprensioni fra Segreteria di Stato, Segreteria per l' conomia e vertici dello Ior, punti di vista differenti in merito a chi ascrivere la gestione delle finanze in attesa che nel 2018 Francesco riformi la curia.
Il motivo del licenziamento di Mattietti, secondo quanto apprende Repubblica, è che era in grado di disporre, e quindi potenzialmente di offrire internamente, informazioni sensibili sul lavoro dell' Istituto stesso.