Voto estero all'italiana: "In Sudamerica le schede le comprano per 50 dollari"
Il presidente dell' associazione "bellunesi nel mondo" racconta cos'è davvero il voto all' estero.
Cinquanta dollari per ogni scheda elettorale. Passavano delle persone, strada per strada, e chiedevano di comprare le schede degli italiani all' estero". Oscar De Bona, presidente dei bellunesi nel mondo ed ex assessore ai flussi migratori della Regione Veneto, racconta quello che gli hanno riferito tanti suoi associati: la compravendita di schede elettorali, scrive il Fatto.
Riferisce De Bona: "Succede in Brasile, dove soltanto i veneti sono decine di migliaia e a volte rappresentano la maggioranza della popolazione di intere cittadine. Ma abbiamo avuto segnalazioni anche dall' Argentina. E perfino dalla Svizzera, pur se in Europa il fenomeno è meno rilevante perché c' è più controllo".
In Veneto se ne parla da anni. Ogni volta che si vota arrivano segnalazioni da parenti e amici emigrati lontano. Denunciano procedure approssimative, pasticci, quando non veri e propri tentativi di brogli. Ma stavolta qualcuno ha presentato un ricorso. A firmarlo Pier Michele Cellini, italiano iscritto all' Aire (Anagrafe Italiani Residenti all' Estero), e Antonio Guadagnini, consigliere regionale di SiamoVeneto (indipendentista).