Stefano Parisi faccia il "Montella" di Forza Italia
Come nel Milan, Parisi in FI faccia il "Montella", decida la linea e i "giocatori". Berlusconi ? Ruolo defilato, da "padre nobile"
Di Pietro Mancini
Mentre l'Inter sprofonda, il Milan torna al vertice della serie A, grazie a un tecnico rampante e ambizioso e alla "beata gioventù" : i Donnarumma, i Locatelli, ragazzi italiani molto promettenti. E Silvio Berlusconi ? Resta il primo tifoso del club, da lui portato a vincere tutto, in Italia e in Europa. Ma non punzecchia Montella nè pretende di dettargli la formazione da schierare, come ha fatto con predecessori, meno preparati di don Vincenzo, nelle ultime stagioni, non positive, per la squadra e per i bilanci della società.
Un "modello", che il centrodestra non dovrebbe copiare, ma tenere ben presente, per tentare il rilancio nel "teatrino politico". Stefano Parisi provi a fare il "Montella" di Forza Italia, decidendo sulla linea del partito, consultandosi con Berlusconi, senza essere, nè apparire, come l'obbediente esecutore delle direttive dell'ex premier. Il ruolo di Parisi assumerebbe maggiore autorevolezza nei confronti dei sinora riottosi esponenti del partito. Così come l'autonomia del tecnico rossonero, nelle scelte tecniche, ha aumentato l'importanza del suo ruolo con i giocatori, i giornalisti e i tifosi, che adesso sognano di competere, dopo tanti anni bui, con la Juventus. La capolista, sabato, è stata sconfitta al "Meazza", disertato da Berlusconi ma non da Andrea Agnelli, furibondo con l'arbitro, Rizzoli, per l'annullamento della rete di Pjanic, che era regolare.