Partito Democratico: Debora Serracchiani sente odor di segreteria
Serracchiani ritorna populista e punta la segreteria del Pd.
Debora Serracchiani scalda i motori.
A poco più di un mese dalla débâcle delle elezioni la pasionaria del Pd si rifà sotto non contenta di aver acchiappato il seggio alla Camera e smania per candidarsi alle primarie per la segreteria del Pd.
La sua traiettoria politica è particolare: oscura funzionaria di provincia del Partito Democratico nel giorno di equinozio del 21 marzo 2009 partì di critica contro i dirigenti di allora e ottenne il seggio in Europa, grazie al segretario Dario Franceschini di cui divenne seguace, con una valanga di consensi sfruttando il populismo interno.
La capetta friulana stava emergendo anche a livello nazionale quando, purtroppo per lei, si trovò la strada sbarrata da Matteo Renzi, che di populismo interno ed esterno se ne intendeva molto meglio di lei.
Fiutata l’aria preferì accodarsi al nuovo astro nascente divenendo Presidente del Friuli-Venezia-Giulia, ma quando la parabola renziana cominciò a declinare, lestamente recuperò il ruolo barricadiero cominciando a criticare l’ex premier dicendo che era stata messa da parte, anche se non si capisce come sia possibile visto che è entrata or ora in Parlamento proprio grazie alla blindatura nel plurinominale, essendo stata sconfitta nell’uninominale.
Ora Debora sente odor di potere -di oggi una significativa intervista a Democratica- e vuole rottamare definitivamente il Principe dei rottamatori, ma ormai nel Pd la conoscono è la guardano con sospetto e ne studiano attentamente le mosse.