Politica
Partito Gay, "Noi trasversali e liberali, Casalino lo sentiamo e Salvini..."
È nato il Partito Gay, Affaritaliani.it ha intervistato il portavoce Fabrizio Marrazzo. "Con Salvini e Meloni c'è poco da dialogare"
Un nuovo soggetto politico arriva in Italia: è il Partito Gay, una formazione che secondo gli studi fatti da EuroMedia Research avrebbe già il 12,8%, ma può ambire a percentuali che vanno fino al 15%. "Non possiamo più delegare le nostre istanze a terzi", ha affermato il portavoce del partito Fabrizio Marrazzo. Affaritaliani.it lo ha intervistato.
In che area vi collocate precisamente?
“Non ci collochiamo in un’area precisa ma abbiamo tre assi cardini che si delineano nella sigla SAL: solidali, ambientalisti e liberali. Solidali ma non assistenzialisti; ambientalisti ma senza dividere imprese, Stato e lavoratori. Oggi le norme ambientali sono tutte a carico delle aziende. L’ambiente va protetto ma non a scapito loro. Infine, liberali nel senso che, in qualunque luogo e famiglia si sia nati, tutti devono ambire a progredire nella società”.
Quindi in quanto trasversali non avete pregiudizi a interfacciarvi con qualsiasi forza politica?
“Dipende, noi siamo in antitesi a Salvini e alla Meloni. Sui diritti civili con loro c’è poco dialogare. Su altri temi trasversali magari si potrà dialogare. Se loro fossero contrari alla caccia per esempio troverebbero il nostro sostegno”.
E con le altre forze politiche presenti in Parlamento?
“Siamo disponibili al dialogo ma i nostri obiettivi non sono presenti in nessun programma, penso alle adozioni e al matrimonio egualitario. Le volontà di alcuni singoli politici non sono sostenute dal partito”.
Puntate alle amministrative del 2021, vi presenterete in ogni città o solo nei grandi centri?
“Ambiamo a candidarci laddove ci siano persone qualificate, sicuramente valuteremo i grandi centri. Nasciamo oggi, è impensabile avere già una struttura capillare. Il Covid non ci aiuta”.
A proposito di Covid, vi presentate in un momento di emergenza, non rischiate di passare in secondo piano?
“Dipende da quanta visibilità i media daranno alla notizia. In questo momento di emergenza i cittadini Lgbt sono quelli che soffrono di più: come ha detto l’Onu siamo le prime vittime della crisi economica, non abbiamo né sostegni sociali, né leggi, e molti di noi neanche il sostegno delle proprie famiglie. Se non ci strutturiamo in questo momento di crisi rischiamo di essere schiacciati. La manovra finanziaria per esempio non prevede un sostengo per la comunità trans che non ha accesso al mondo del lavoro. Anche nel famoso Dpcm sui congiunti, si valutavano solo i parenti, siamo stati noi ad aver fatto inserire gli ‘affetti stabili’”.
Nichi Vendola e Pecoraro Scanio hanno esperienza politica, potrebbero rappresentare la vostra comunità, li coinvolgerete?
“Noi siamo un partito aperto. Chi vorrà contribuire, forte delle proprie esperienze, lo potrà fare ma nel rispetto dei principi che ci siamo dati”.
Li cercherà?
“Al momento no”.
Nichi Vendola è stato segretario di Sel, lei lo è di Sal… siete lì…
(ride)
Ha contatti con Rocco Casalino?
“Lui ha un ruolo tecnico. Ci siamo sentiti proprio per la questione dei congiunti che abbiamo fatto trasformare in ‘affetti stabili’. In quel senso ci ha aiutato e comunque è una persona con cui si può dialogare”.
Secondo lei come sarete accolti dall’opinione pubblica? La società è matura?
“Facciamo studi e sondaggi da anni, c’è una parte della società, sotto il 20%, che è omofoba, il problema è che l’80%, la grandissima maggioranza, che non condivide le azioni omofobe, rimane silente e quel 20% dà una percezione diversa dell’Italia”.