Politica

Pd, Enrico Letta torna 'sereno'. "Apertura a Renzi? Sono per i confini larghi"

L'ex presidente del Consiglio difende Zingaretti: "Deve restare comunque vadano le elezioni. Grazie a lui l'Italia è tornata europeista"

Pd, Enrico Letta torna 'sereno'. "Apertura a Renzi? Sono per i confini larghi"

Enrico Letta apre a Matteo Renzi. Incredibile ma vero, l'ex presidente del Consiglio del "stai sereno", auspica un centrosinistra più unito e richiama nel Pd anche il grande nemico. "Le porte aperte - spiega al Corriere della Sera - non mi spaventano, anche se troppo spesso nel campo del centrosinistra hanno prevalso ripicche e odi personali. Non ho sentimenti di rivincita, o di chiusura, sono per i confini larghi". Letta difende il segretario del partito Nicola Zingaretti. "Sulla cosa più importante, il rapporto con l’Europa, il Pd ha fatto la differenza. Avevamo un governo antieuropeo e adesso abbiamo un governo europeista e questo grazie al lavoro di Zingaretti nei confronti dei Cinque Stelle.

L’Italia - prosegue Letta - prenderà i soldi del Mes, per il bene delle persone, dell’economia e della sanità. Andiamo all’essenza, guardiamo la luna e non il dito. La cosa importante è che questo governo non sta con Budapest e Varsavia, ma sta con Berlino, Parigi e Madrid. Siamo passati da Orban a Merkel, Macron e Sanchez". Sul referendum per il taglio dei parlamentari Letta spiega: "Ho sempre sostenuto la riduzione dei parlamentari, sarei in contraddizione con me stesso se non votassi sì. L’idea di una riforma complessiva risulta molto ostica agli italiani, che hanno bocciato quella di Berlusconi e, dieci anni dopo, quella di Renzi. Meglio cambiamenti puntuali come questo, anche perché per esperienza personale posso dire che 600 deputati e senatori sono sufficienti a far funzionare il Parlamento".