Pd, resa dei conti Renzi-minoranza: scissione. Caos su Italicum e referendum
Italicum e referendum, Pd verso la scissione. Resa dei conti renziani-minoranza
Toni sempre più duri nel Partito Democratico. I renziani non concedono nulla alla minoranza, se non una generica disponibilità al confronto e al dialogo. Ma sul cambiamento della legge elettorale, chiesto a gran voce dalla sinistra dem, i fedelissimi del presidente del Consiglio continuano a ribadire che per il momento in Parlamento "non ci sono i numeri". E così si corre dritti verso il referendum istituzionale con la probabilità molto alta (quasi una certezza) che la minoranza di Bersani, Cuperlo e Speranza si schieri apertamente per il no alle riforme di Renzi e della Boschi. Ma non finisce qui. Nel Pd - ovviamente a microfono spento - si discute della possibile scissione, che sembra ormai alle porte. Il premier e i suoi più stretti collaboratori non potranno e non vorranno tollerare il no della sinistra interna. In caso di vittoria del sì al referendum sarà lo stesso Renzi a cacciare i "ribelli", ma se la riforma costituzionale venisse bocciata (come quasi tutti i sondaggi usciti finora indicano) a quel punto Bersani & C. tenterebbero di riconquistare la guida del Partito Democratico attraverso il congresso anticipato. E chiunque vinca la sfida sarà comunque scissione con la fazione perdente con le valigie in mano. I nodi stanno per venire al pettine e la calda estate 2016 del Pd potrebbe essere ricordata come l'ultima prima della clamorosa (e dolorosa) divisione.