Politica

Primarie Centrosinistra, vittoria di Gualtieri a Roma e Lepore a Bologna

Primarie Centrosinistra, non c'è stato il temuto crollo dell'affluenza ai seggi

Nel centrosinistra si tira un sospiro di sollievo. La risposta delle primarie è positiva, nessun flop alle urne e risultati 'in linea' con le aspettative delle dirigenze dei partiti della coalizione, soprattutto per quello che riguarda i candidati indicati dal Pd: Matteo Lepore e Roberto Gualtieri, che veleggiano con dati parziali sul 60%. A Roma e Bologna, dunque, gli elettori non marcano visita alle urne: circa 45mila nella Capitale e oltre 20mila nel capoluogo emiliano, le soglie minime per decretare, come dice il segretario del Pd, Enrico Letta, che "il popolo di centrosinistra, il popolo democratico e progressita c'è".

L'ex premier, alle prese con un dialogo col M5S che non decolla (ma con questi risultati si rilancia) e un dibattito interno sempre caldo, esulta e si toglie qualche sassolino dalle scarpe a fine giornata. Con un tweet: "Bene. La prima scommessa è vinta. Le Primarie sono un successo di popolo e pur in epoca Covid hanno affluenza come preCovid. Il successo di Lepore e Gualtieri dimostra che abbiamo avuto ragione a non aver paura a farle perché il popolo di centrosinistra è con noi. Avanti".Già al momento del suo voto, al gazebo di Trastevere, Letta ha provato a scacciare i fantasmi della vigilia: "Vedo molta partecipazione sia a Roma sia a Bologna, per noi è un grande stimolo e una spinta, che voglio cogliere". Del resto, il segretario dem parte proprio dai "risultati di queste Primarie" per tracciare la rotta in vista del voto di ottobre: "Sono molto importanti, li guarderemo con grande attenzione, li studieremo e da lì partiremo per costruire la campagna per le amministrative". Garantendo, però, che "non c'è nessuno sconquasso interno". Perché le polemiche non sono mancate: "Quando alle Primarie un risultato è meno scontato si dice che c'è uno sconquasso, quando è meno combattuto si dice, invece, 'vergogna, è tutto già deciso'. Ma è il nostro metodo e non intendiamo cambiarlo".Il riferimento è chiaro: a Roma i critici hanno protestato perché la candidatura di Gualtieri è stata spinta da una nutrita fetta di dirigenza locale e nazionale, mentre a Bologna il candidato forte del Pd, Lepore, ha vissuto una campagna elettorale incerta contro la sfidante Isabella Conti, sponsorizzata anche da Matteo Renzi e Iv. "Queste due Primarie sono politicamente diverse, ma il metodo è quello giusto: chiedere alle persone di partecipare e decidere insieme a noi. Sono molto soddisfatto", taglia corto Letta.

Nessuna polemica e molto entusiasmo anche nelle parole di Francesco Boccia, deputato e responsabile Enti locali della segreteria nazionale del Partito democratico. "Dalle Primarie di Roma e Bologna una grande dimostrazione di unità e partecipazione democratica - afferma l'ex ministro -. Grande affluenza nonostante le regole del Covid-19 e tanta voglia di tornare alla politica per strada e nei gazebo. Grazie a tutti i volontari che hanno reso possibile questa bella giornata di democrazia che si aggiunge alla storia delle Primarie di questi ultimi 16 anni. Con le Primarie vince sempre la democrazia partecipata. Ora uniti per vincere contro le destre". Anche in questa tornata, però, non sono mancate le polemiche. Dal comitato di Giovanni Caudo, candidato alle Primarie di Roma, infatti, a urne ancora aperte è arrivato l'allarme via social: "Ci arrivano segnalazioni da alcuni seggi di leggerezze nei controlli dei documenti o addirittura di palesi violazioni". Ma la giornata alla fine scorre liscia, proprio come speravano al Nazareno. Anzi, forse meglio delle aspettative.