No di Renzi alle larghe intese. Respinta la proposta di Silvio
Il premier tira dritto
"Non se ne parla nemmeno". Un deputato del Pd molto vicino ai vertici del Nazareno liquida così la proposta avanzata da Forza Italia, per bocca del capogruppo della Camera Renato Brunetta, di un governo di unità nazionale per affrontare l'emergenza terrorismo. Silvio Berlusconi, alle prese con la lite con Salvini e Meloni sulle Amministrative (Roma e non solo), ha cercato nuovo spazio politico lanciando chiari segnali al presidente del Consiglio. L'idea dell'ex Cav è quella di utilizzare il pericolo attentati, dopo gli attacchi a Bruxelles, per rilanciare le larghe intese modello Enrico Letta considerando i numeri precari dell'esecutivo al Senato. Ma il premier - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - non ha nemmeno intenzione di prendere in considerazione l'ipotesi. "Già è un caos con Verdini, figuariamoci fare un governo con Forza Italia. Impossibile", afferma un altro parlamentare dem. E in effetti la minoranza, in subbuglio per il sostegno del gruppo Ala al governo, non accetterebbe mai un'alleanza organica con i berlusconiani. Ma nemmeno il premier intende ridiscutere poltrone e programma. Però - è il pensiero di Renzi - "se Forza Italia vuole appoggiare alcuni provvedimenti e, di fatto, passare a un sostegno esterno alla maggioranza, non c'è nulla in contrario da parte di Palazzo Chigi". In sostanza la palla ripassa nelle mani dell'ex Cavaliere che a questo punto deve decidere come muoversi, stretto tra l'opposizione lepenista del duo Salvini-Meloni e una collaborazione con il Pd bocciata senza appello dallo stesso presidente del Consiglio.