Politica

Renzi: "Salvini strumentalizza i cattolici". Anteprima Affaritaliani.it

Di Alberto Maggi

In anteprima uno dei passaggi chiave del nuovo libro dell'ex premier e leader di Italia Viva

Altro che asse tra i due Matteo. Le voci di un eventuale patto tra il leader di Italia Viva e il segretario della Lega, tornate alla ribalta dopo il non voto dei renziani in Giunta per le Autorizzazioni al Senato sul processo all'ex ministro dell'Interno per il caso della Open Arms, vengono categoricamente smentite da uno dei passaggi chiave del nuovo libro di Matteo Renzi (La mossa del cavallo. Come ricominciare, insieme) in uscita il 4 giugno - I Decreti Sicurezza e la strumentalizzazione del mondo cattolico - che Affaritaliani.it pubblica in anteprima e in esclusiva. L'ex presidente del Consiglio accusa il numero uno del Carroccio di aver strumentalizzato il mondo cattolico con i due Decreti Sicurezza del 2019. Un attacco forte, netto, chiaro e che sembra togliere di mezzo ogni ipotesi di dialogo tra i due Matteo.

 

Estratto da:

Matteo Renzi, La mossa del cavallo. Come ricominciare, insieme, Marsilio (pp. 224, euro 16)

In libreria dal 4 giugno 2020

 

I Decreti Sicurezza e la strumentalizzazione del mondo cattolico

 

libro renzi
 

Un aspetto che mi ha molto colpito nella gestione dell’immigrazione da parte della Lega è stato il tentativo di blindare l’operazione politica di chiusura delle frontiere con la richiesta di una sorta di imprimatur del mondo cattolico. Come se la stretta sui migranti fosse quasi un tributo alla tradizione cristiana del paese. Questo tentativo ha visto nel 2019 il momento più alto – o forse sarebbe più corretto dire basso – dopo l’approvazione del secondo decreto Salvini sull’immigrazione. Nella consueta immancabile diretta successiva al voto in Senato, Salvini fa una dichiarazione stupefacente. Non si era ancora mai visto un ministro dedicare un decreto legge, tantomeno alla Madonna. Si trattava di un giorno speciale, il 5 agosto, che, citando un’interpretazione proveniente da Medjugorje, Salvini sostiene essere il compleanno della Madonna.

Certamente un gesto clamoroso, che merita un approfondimento. Innanzitutto costituisce una provocazione nel momento in cui strumentalizza una legge dello Stato laico intestandola simbolicamente a colei che i cristiani venerano come Madre di Dio. Non è dunque solo un modo per strizzare l’occhio ai credenti, ma si tratta di un’indebita commistione studiata nei dettagli.

Il secondo punto, paradossale, è che si dedica alla Madonna il decreto più sideralmente lontano dai valori del cristianesimo. Nei paesi della costa italiana, i cortei agostani dedicati al culto della Vergine arrivano puntualmente dal mare; non è affatto una raffinata questione teologica: qualsiasi fedele sa che quella della nascita di Gesù è la vicenda di una migrante che viene respinta e costretta a partorire in viaggio. E tu dedichi i respingimenti a colei che per prima subisce il respingimento?

Secoli di devozione cristiana rappresentano la Madonna come Stella Maris, l’ancora cui affidarsi nei momenti di difficoltà in mare, la figura che il credente implora durante le tempeste della vita. Non è un caso che nel corso di una visita a Lampedusa del luglio 2013, durante il suo primo viaggio pastorale, papa Francesco si sia rivolto alla Vergine Maria con parole colme di tenerezza: «Protettrice dei migranti e degli itineranti, assisti con cura materna gli uomini, le donne e i bambini costretti a fuggire dalle loro terre in cerca di avvenire e di speranza».

Intristisce che Salvini strumentalizzi questi temi in modo metodico, quasi a volersi intestare non solo una scelta normativa, ma la rappresentanza di una comunità e di un mondo. E non è un caso che questo avvenga in un momento di divisioni interne alla Chiesa, quando l’autorità papale viene contestata con maggiore libertà rispetto al passato. L’impressione che molti di noi hanno davanti al gesto di Salvini che dedica alla Madonna il decreto Sicurezza bis è quella di una campagna in grande stile per aggredire non solo il consenso del mondo cattolico, ma per orientarne il dibattito interno.

E in questo scorgo un terzo spunto di riflessione, quella che personalmente ritengo la più clamorosa affermazione di Salvini: la scelta di considerare il 5 agosto il compleanno della Vergine Maria. Un’iniziativa che contraddice un punto centrale del credo cattolico. La Chiesa, infatti, festeggia il compleanno della Madonna nella giornata dell’8 settembre, secondo il dogma dell’Immacolata Concezione, istituito da Pio IX dopo secoli di discussioni teologiche. In sostanza, i credenti ritengono che la Madonna sia stata concepita senza peccato originale e la Chiesa celebra questo evento l’8 dicembre, per poi, nove mesi dopo, festeggiarne il compleanno, l’8 settembre. Chi studia teologia sa che su questo esiste un’intera bibliografia, tomi e tomi di interpretazioni. Quello che sconvolge è pensare che Salvini tenti di inserirsi in un dibattito secolare pronunciando lui la parola definitiva, decidendo persino il giorno della nascita della Vergine Maria. Come è noto, il leader leghista di lì a qualche giorno perderà la poltrona, non riuscendo neppure a fissare il giorno delle elezioni, figuriamoci quello del compleanno della Madonna. Ritengo però che la battaglia salviniana non sia casuale, ma parte di un disegno strategico per entrare nella carne viva del dibattito in seno al mondo cristiano, in un momento in cui la presenza organizzata dei cattolici in politica fatica a emergere e la stessa autorevolezza del magistero viene messa in discussione.


LA SCHEDA TECNICA DEL LIBRO

Marsilio

Matteo Renzi

La mossa del cavallo

Come ricominciare, insieme

collana: Nodi

pp. 224, euro 16,00

In libreria dal 4 giugno 2020
 

«La sfida che abbiamo davanti è una grande sfida politica. Dovremo ripensare molto, se non tutto. E tenere insieme riformismo politico, crescita economica, civiltà garantista, patriottismo della bellezza e della cultura.

Quale paese vogliamo costruire? Quali infrastrutture vogliamo sbloccare? Sono domande a cui è urgente rispondere, se vogliamo ridare slancio all’Italia».

Un appello a non disperdere le energie. Un patto tra le generazioni per tornare a crescere. Un programma di interventi concreti che ha il coraggio e l’audacia del futuro.

«Il coraggio della politica è il coraggio delle scelte, di rivendicare un futuro che non è scontato, ma dipende da noi. È giunto il momento dei contenuti, non dei pregiudizi. È urgente discutere di idee e progetti».

Abituato a sparigliare le carte con mosse come quella che ha scongiurato i «pieni poteri» a Matteo Salvini e portato alla formazione di un nuovo governo, Matteo Renzi ha sempre rivendicato una netta distinzione politica, opponendosi al sovranismo e al populismo che hanno ormai mostrato tutti i loro limiti.

L’Italia di oggi, davanti a un bivio, necessita di analisi e iniziative da mettere in campo in un contesto europeo e mondiale tutto da ridefinire. Consapevole che la politica non può limitarsi al corto respiro della tattica, ma deve costruire una sequenza di azioni coordinate, Renzi presenta una strategia di medio e lungo periodo sul piano economico, istituzionale e sociale per riscrivere insieme le regole della convivenza democratica e fondare una nuova idea di comunità.

In un autentico manifesto programmatico, mette a fuoco i cantieri da cui è urgente ripartire: un’Europa dei popoli, non dei burocrati; lavoro e innovazione, una riforma della giustizia e dello Stato, per semplificare i meccanismi farraginosi che ostacolano un’azione agile e tempestiva; un’istruzione e una sanità completamente ripensate nel loro impianto, valori condivisi e non negoziabili, un’inedita declinazione del genio italico.

Un atto di fiducia, uno slancio vitale rivolto a tutti, e in particolare ai giovani: «Ho avuto l’onore di servire il mio paese ai più alti livelli. Adesso voglio aiutare questi ragazzi a cambiare il mondo».

Matteo Renzi (Firenze 1975), presidente del Consiglio dei ministri dal 2014 al 2016, è senatore di Firenze, città della quale è stato sindaco. Per Marsilio è autore di “Un’altra strada. Idee per l’Italia di domani”(2019).