Politica
Lega: Salvini vuole Zaia in Ue, ma il governatore fa resistenza
Zaia: "Non ho l'ansia e non perdo il sonno per il terzo mandato"
Lega, Salvini vuole mandare Zaia in Ue
Ieri mattina il leader della Lega era a Padova per un evento organizzato dal Mit e poi nella sera a Biella, attraversando il Nord Italia da Est ad Ovest, tracciando un’ideale filo verde di congiungimento tra due realtà produttive molto importanti per il nostro Paese, a cui si aggiunge la terza gamba della Lombardia.
Ecco dunque disegnarsi una possibilità per sistemare le tensioni in Veneto sul terzo mandato di Luca Zaia e calmare qualche amministratore locale e lo stesso Bossi: dare a Zaia una dimensione europea.
Dice Salvini: "Potrebbe fare tutto quello che vuole, ovviamente lui ama il Veneto. Se portiamo a casa l'autonomia, le Olimpiadi, le ristrutturazioni e altri progetti suoi e della Regione sarebbe utile un difensore del Veneto in terra d'Europa".
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Ma quale è l’idea del vicepremier?
Zaia potrebbe candidarsi direttamente all’Europarlamento. Un’altra ipotesi è quella di fare il commissario Ue, divenendo una sorta di ambasciatore a Bruxelles del Veneto. E se poi “portiamo a casa l’autonomia”, il quadro si completa ed ogni tassello del puzzle politico va al suo posto.
Anche perché, d’altro canto, la strada per riconquistare una terza volta la prestigiosa sede di Palazzo Balbi a Venezia sul Canal Grande non è un’ipotesi percorribile, cosa che Salvini ieri ha chiarito definitivamente: “Se gli altri hanno detto di no è chiaro che da soli non ce la possiamo fare. Se il 90% dei partiti è contro...". Ed in effetti quindici anni di governo con la stessa persona sono tanti, come ha fatto notare Tajani.
Il vicepremier le ha provate tutte presentando la proposta sia in Commissione che in Aula, senza esito. E non è solo la minoranza ad essere contro ma anche la maggioranza di centro-destra. Zaia non può certo dire che il suo segretario federale non le abbia provate veramente tutte, esponendosi anche all’interno del governo.
E se Fratelli d’Italia è stata sempre contro il Terzo mandato anche Forza Italia -con Antonio Tajani- sente odor di competizione per le Europee e quindi ribadisce il no al terzo mandato e addirittura attacca cercando di candidare Flavio Tosi, ex sindaco di Verona ex Lega, in Veneto il prossimo anno. Tosi è infatti coordinatore azzurro in Veneto.
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Dal canto suo Luca De Carlo, possibile candidato di FdI in Veneto getta acqua sul fuoco: “Finiamola qui con questa stucchevole caccia al governatore a 385 giorni dalle elezioni. L’unica cosa che i veneti ci chiedono è di essere uniti”.
Ma qui la partita è aperta con Salvini che ha dichiarato qualche giorno fa che “il Veneto è e rimarrà orgogliosamente leghista”.
Del resto l’interessato, e cioè Zaia, ha dichiarato: "Non ho l'ansia e non perdo il sonno per il terzo mandato" e per il suo futuro "lo programmerò io, quando sarà ora". Una risposta secca al segretario che lascia trasparire l’irritazione del governatore che però dovrebbe capire che la politica è servizio comunitario e non privilegio personale e che in democrazia esistono delle regole e dei rapporti di forza da rispettare.