Politica
Santanché prende tempo e scompiglia (non più di tanto) la maggioranza
Le reazioni segrete di Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega al rinvio dell'udienza contro il Ministro del Turismo

Ecco come FdI, Lega e Forza Italia hanno reagito al cambio di avvocato della Santanché
“Tranquilli, il 26 non succede nulla…”. Fino a ieri sera nei corridoi di Palazzo Madama e di Montecitorio era questa la frase addebitata a Daniela Santanché alla vigilia dell’udienza nel processo sulla presunta truffa ai danni dello Stato per il caso Inps-Covid; eppure in tanti si erano segnati la data sul calendario, certi del fatto che il processo sarebbe partito con le conseguenti dimissioni da Ministro del Turismo dell’ex proprietaria del Twiga. Invece ecco i primi dubbi e quella frase, “tranquilli, il 26 non succede nulla” che nessuno riusciva a leggere e comprendere. Fino a questa mattina, con la clamorosa mossa del cambio di avvocato con immediato e scontato rinvio dell’udienza. E delle dimissioni.
Sta di fatto che su diverse chat della maggioranza, in tutti i partiti, sia chiaro, la notizia è deflagrata come una bomba, andando oltre la consegna proprio al silenzio su queste conversazioni social già in passato diventate di dominio pubblico.
In Fratelli d’Italia per dirla tutta non è che ci sia troppo disappunto anche perché “Santa” - ci confessa un parlamentare - non è di fatto un membro organico, non ha correnti, nemmeno troppi fedelissimi, ma è per lo più un soggetto in totale autonomia. Sono problemi della Meloni… certo che alla fine, in caso di rinvio a giudizio non può non dimettersi. L’ha detto lei stessa…”.
Molto simile il messaggio che si respira dentro la Lega, dove però non manca una sorta di “soddisfazione” nel vedere un membro di Fratelli d’Italia nel caos e che di fatto trasferisce parte di questa agitazione a tutto il partito di maggioranza relativa nel paese e nel governo. “So - ci dice un leghista - che fin dalla sua scelta nella lista dei ministri c’era chi aveva avuto dubbi, dubbi arrivati anche alla Meloni che all’epoca la difese… all’epoca… comunque è un posto LORO, non ci interessa…”.
In Forza Italia, anche qui, stupore condita da un filo di rabbia per questa situazione che “si doveva evitare fin dal principio, non nominandola ministro. Lo sapevano tutti che portare una come la Santanché in Consiglio dei Ministri era un rischio. Ed è evidente oggi che non riescono a controllarla… Questa è una storia che regala all’opposizione spazio e fiato per attaccarci…”.