Politica
Segre-Seymandi, finanziere a processo: Iva e ritenute non versate alla Savio
Nuova tegola giudiziaria per Massimo Segre, il finanziere torinese finito al centro della cronaca rosa per la rottura pubblica con Seymandi
La difesa: l’azienda è in concordato, il debito è estinto e l’imprenditore non è punibile
Segre-Seymandi, la coppia finita alla ribalta delle cronaca rosa per la rottura pubblica da parte del finanziere con la manager Cristina, accusa di infedeltà e scaricata davanti a decine di persone della Torino bene, torna a far parlare di sè.
Dopo l'inchiesta che ha messo nel mirino la Directa Sim di Segre e il fascicolo per violazione della privacy legato al matrimonio saltato, tocca alla Thesan Savio spa finire sotto la lente dei magistrati: dell’azienda che produce accessori per serramenti, con sede a Chiusa San Michele, Segre è stato presidente del consiglio d’amministrazione da luglio 2018 a maggio 2020 e in quella veste a novembre scorso è finito a processo per 3 milioni e mezzo di Iva non versata. A scriverlo è La Stampa.
La spa nel luglio 2020, si legge, "ha scongiurato il fallimento (nonostante un passivo da 100 milioni di euro circa) chiedendo il concordato preventivo e ha quasi finito di saldare i debiti con i creditori, compresa l’Agenzia delle Entrate, con cui ha già raggiunto un accordo transattivo":
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All’appello, spiega ancora La Stampa, "mancavano 2 milioni di Iva e un altro milione e mezzo di ritenute d’acconto, riferibili ai periodi d’imposta 2018 e 2019". Per questo la Procura, rimarca La Stampa, "contesta a Segre due distinte ipotesi di reato: omesso versamento dell'imposta sul valore aggiunto e omesso versamento delle ritenute: sulla base di queste premesse che restano ipotesi d’accusa da provare in aula, Segre siede sul banco degli imputati".