Politica

Pd, Bersani frena sulla scissione e ironizza: e se uscisse Renzi?


Pier Luigi Bersani tiene "tutti e due i piedi nel Pd", l'ex segretario parla alla convention della minoranza di Perugia e commenta così l'ipotesi di una scissione del partito evocata da Massimo D'Alema: "Mi metto pienamente nel solco di quello che ha detto Roberto (Speranza, ndr): tutti e due i piedi nel Pd". Semmai, può essere qualcun altro a decidere di andarsene, ha aggiunto con una battuta riferita a Matteo Renzi: "In un retroscena è uscita una cosa che dice 'se alla prossima direzione non si dimostra lealtà le nostre strade si dividono...' Oh, hai visto mai che vuole uscir dal Pd? Sarebbe una notizia, ragazzi!".

"In una democrazia rappresentativa i rappresentanti devono rappresentare, non devono ubbidire", ha detto Bersani alla convention della sinistra Pd.

"Se non allarghi una possibilita' di reddito i consumi non crescono. Le cose da fare cominciano dal fisco: le due misure che ha proposto Visco hanno funzionato in quattro e quattr'otto. Secondo: la buona distribuzione, se salta il welfare, puoi dare tutti gli ottanta euro che vuoi ma se ti capita di fare una ecografia te li sei mangiato gia' tutti...", ha afferamto l'ex segretario Pd. "La nostra proposta deve essere sociale e liberale. Di liberale non ce n'e' tanto in giro: dobbiamo alzare quella bandiera", ha aggiunto Bersani.

"In nome di un rilancio della produttivita', pretendiamo che il governo chiami le rappresentanze sindacali. Non c'e' bisogno di liturgie da sala verde". Lo ha detto Pierluigi Bersani alla convention della sinistra Pd. "L'Europa ha ragione quando ci dice che il nostro problema e' la scarsa produttivita' e allora dobbiamo lavorare sulla organizzazione aziendale".

"Il fondatore della non obbligatorieta' del doppio incarico e' stato Renzi quando ha preteso, e io ho concesso, che lui si proponesse come candidato premier contro il segretario del partito. Se avesse vinto lui, era ben tranquillo candidato e io ero segretario". Così Bersani parlando all'assemblea della minoranza Pd a San Martino in Campo. "Siccome sento degli strali- aggiunge Bersani- dico che non lo ordina il dottore il doppio incarico. E' la prima volta che il Pd e' al governo, vuoi che non ci sia uno schiacciamento, vuoi che il partito non finisca invaso dall'agenda del governo? Bisogna avere un partito che si assume la responsabilita' discutendo, con una sua vita propria. Non e' affatto un tema da prima repubblica", osserva ancora l'ex segretario.

"Sta venendo su una cappa di conformismo che a me da fastidio ed è molto pericolosa", spiega Bersani. "Consiglierei prudenza a creare questa cappa conformista anche nell'informazione perchè alla gente da fastidio. Bisogna accettare un po' di discussione e un po' di spirito critico".

Ancora l'ex leader Pd: "Quando succede una cosa che la nostra gente non puo' digerire, dobbiamo alzare la voce. Quando i dirigenti parlano prima di una commissione di garanzia, dobbiamo alzare la voce. Quando si usano le iniziative dei giovani per dare addosso alle minoranze, non va mica bene. Per non parlare poi del giornale di Antonio Gramsci...".

"Da qui parte una iniziativa per dare piu' forza al centrosinistra da dentro il Pd. Roberto Speranza candidato contro Renzi? Speranza e' un giovane fuoriclasse", ha affermato Bersani a margine della convention della sinistra Pd.

LE PAROLE DI SPERANZA - "La nostra sfida è dentro il Pd, senza ambiguità: abbiamo due piedi dentro il Pd. E' il nostro partito, ci crediamo, lo amiamo. Eppure vogliamo costruire un dibattito vero perché non ci sia la voce di uno solo o la sommatoria di comitati elettorali": così Roberto Speranza aprendo la kermesse di Sinistra riformista. "Vogliamo dare una mano e vogliamo cambiare il Pd, aggiustarne la rotta. Da qui può partire un cammino, per costruire l'alternativa dentro il Pd. Non è una rivincita, non si torna al passato", ha detto.

"A Renzi voglio dire di fidarsi di più, di avere più fiducia del nostro partito e dei nostri iscritti. Non ti fidare solo di chi ti dice sempre sì e di un cerchio magico in cui rischi di chiuderti", ha spiegato Speranza. "Lo dico al gruppo dirigente del Pd: non abbiate paura di un confronto vero nel congresso - ha aggiuinto - siamo a bivi decisivi per il Pd: non bisogna avere paura. Il Pd è la più grande speranza - e questa non è pubblicità ingannevole - per l'Italia e per il Paese. Fuori dal Pd la fotografia è inquietante, è fatta dal terzetto Salvini-Grillo-Berlusconi, da nuovi e vecchi populismi che non sono in grado di difendere i valori del nostro Paese".

IL MESSAGGIO DI ENRICO LETTA - "Caro Roberto, voglio.ringraziarti per l'invito a partecipare all'incontro di Perugia che cortesemente mi hai fatto avere. Mi ha fatto molto piacere. Purtroppo gli impegni professionali legati al mio nuovo lavoro mi portano lontano e non sono in grado di essere con voi. Seguirò però con interesse gli sviluppi della vostra discussione, consapevole come sono del fatto che l'Italia e l'Europa vivono momenti drammatici in cui un rilancio morale e un grande impegno di nuova cultura politica appaiono straordinariamente urgenti". E' quanto ha scritto Enrico Letta in un messaggio inviato a Roberto Speranza per la tre giorni della minoranza Pd a San Martino in Campo.