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Politica
Sondaggio elezioni: centrodestra a un passo dal trionfo, ma Pd primo partito
Giorgia Meloni e Enrico Letta

Elezioni 2022: i dati aggiornati di tutti i partiti, nel sondaggio BiDiMedia
 


Pd e Fdi proseguono il loro testa a testa come primo partito d'Italia. Entrambi sono in leggera flessione, ma sono i Dem a primeggiare, seppure di poco. Si tratta di un elemento per nulla velleitario, perché dall'esito della competizione tra singoli partiti dipendono le sorti di Enrico Letta, come spiegato in questo articolo:

Leggi anche: Letta si prepara per il post-elezioni, tra vecchie correnti e giovani rampanti


In quanto alle coalizioni, il centrodestra è in larghissimo vantaggio, mentre il terzo Polo composto da Azione e Italia Viva esordisce con percentuali abbastanza deludenti. Tornano a crescere i partiti in maggiore difficoltà nelle precedenti settimane: Lega, M5S e FI. Sono i dati che emergono dal sondaggio elettorale di BiDiMedia del 19 agosto.

Il centrodestra cresce e vede la vittoria all'orizzonte

In questo momento la coalizione guidata da Giorgia Meloni vincerebbe le elezioni: questo il dato che risulta da tutti i recenti sondaggi BiDiMedia. Nella rilevazione di metà agosto, il centrodestra è nel complesso al 46,4%, 6 decimi di punto in più rispetto al sondaggio BiDiMedia del 7/8. Una percentuale che, grazie ai collegi uninominali vinti, consentirebbe una agevole maggioranza in parlamento a FdI e alleati.

La crescita della coalizione di destra non è però dovuta a Fratelli d’Italia, che mostra una lieve flessione al 24%. Il partito della Meloni resta comunque attaccato al PD, di fatto un pareggio statistico. Crescono invece di una manciata di decimi ciascuno gli altri partiti del centrodestra: la Lega si attesta al 13,6%, FI torna a toccare i 7 punti percentuali, mentre la neonata “quarta gamba”, che riunisce tutti i cespugli alleati sotto la dicitura “I Moderati”, ottiene 1,8 punti.

Come vedremo dai dati del PD, sembra essersi interrotta la polarizzazione verso le due maggiori formazioni di destra e sinistra; i prossimi sondaggi ci diranno se siamo di fronte solo a una pausa agostana o a nuovi trend che favoriranno formazioni diverse da FdI e PD nell’ultimo mese di campagna elettorale.

Nel centrosinistra tiene solo il Pd: la coalizione soffre

Dopo la rottura di Calenda, il PD resta primo partito al 24,2% ma anch’esso in leggero calo come i rivali di FdI. Perde un decimo di punto l’alleanza Sinistra Italiana/Europa Verde, ora al 3,9% – nonostante l’ingresso di Possibile di Civati e Brignone – e assistiamo ad un minimo guadagno per Impegno Civico del ministro Di Maio allo 0,9%. Quest’ultimo dato preoccupa la coalizione: i voti delle liste che non raggiungono il punto percentuale infatti non vengono sommati alla coalizione per il calcolo del riparto proporzionale dei seggi. Su PD e alleati pesano anche le polemiche degli ultimi giorni sulle liste, che potrebbero avere negativamente influenzato qualche elettore.

Rientra nel centrosinistra +Europa, che ha rotto la federazione con Azione. La formazione liberal-progressista di Emma Bonino e Benedetto della Vedova torna ad essere sondata come lista autonoma e si attesta al 2,1%.

Nel complesso la coalizione progressista otterrebbe oggi il 31,1% dei voti, 15 punti distante dal Cdx. Vista la presenza nel sondaggio BiDiMedia del 7 agosto di Azione federata con +EU e alleata del Centrosinistra, non è possibile un raffronto diretto, bisognerà attendere le prossime rilevazioni per capire se il Csx ha speranze di riavvicinarsi ai rivali di destra.

M5S, Polo Liberale e altri partiti

La fine dell’alleanza con il PD sembra aver interrotto la crisi del M5S. Il Movimento dell’ex inquilino di Palazzo Chigi Giuseppe Conte otterrebbe oggi il 10%, sempre un risultato deludente per il partito di maggioranza relativa di questa legislatura, ma per il momento si è invertito il trend di calo dei mesi scorsi.

La lista unitaria liberale che unisce Azione e Italia Viva, creatasi dopo lo strappo tra Calenda e il PD, non parte con il vento in poppa. Il neonato “polo liberale” esordisce infatti al 5,2%, un dato inferiore a quanto otteneva la federazione con +Europa nel Csx. Gli elettori in questo momento non premiano il balletto sulle alleanze e relative rotture che si è susseguito nelle scorse settimane, mentre parte dell’elettorato di Azione, proveniente dal centrosinistra, non sembra apprezzare la svolta autonoma e l’alleanza con Renzi. Ancora una volta, bisognerà attendere per capire se tali vicissitudini hanno intaccato o meno il potenziale del partito di Calenda, visto in crescita nelle precedenti rilevazioni BiDiMedia.

Tra le formazioni minori, segnaliamo la crescita di Italexit, che si avvicina alla soglia del 3%. Scendono all’1% Alternativa per l’Italia di Adinolfi e sotto il punto percentuale Unione Popolare, lista che riunisce diverse formazioni di sinistra radicale. Stabile allo 0,8% Italia Sovrana e Popolare – composta dal PC di Rizzo e altri piccoli partiti antisistema. Altri (partiti sotto allo 0,5%) al complessivo 2,2%. Tutte queste liste stanno raccogliendo le firme per presentarsi, sapremo solo lunedì 22 agosto quali saranno davvero sulle schede elettorali.


Affluenza e indecisi

All’avvicinarsi delle urne, cresce come atteso l’affluenza. Si tratta per ora di un incremento ancora modesto, 0,5 punti sul precedente sondaggio BiDiMedia, ma il trend è costante. La propensione al voto è ad oggi del 64% del corpo elettorale, ma è facile aspettarsi una ulteriore crescita. Con l’avanzare della campagna elettorale infatti decideranno mano a mano se e chi votare il 26% di italiani ancora indecisi, andando così a decidere l’esito elettorale del 25 settembre prossimo.

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