Politica
Ucraina, dalla sconfitta di Putin al declino cinese: i piani teorici di Soros
A primavera l’offensiva Ucraina: puntare sulla dissoluzione della Russia. Turchia, India, Brasile verso l’Occidente. La Cina è in crisi, cambio sociale
Ecco l’ Agenda dei Progressisti e dei Democratici a livello mondiale. La detta il magnate George Soros
“L'Ucraina”, ha “una ristretta finestra di opportunità entro questa primavera, quando riceverà gli armamenti promessi, per lanciare un contrattacco che determinerebbe il destino dell'invasione russa dell'Ucraina”. Tradotto: entro questa primavera la Russia deve essere sconfitta, la partita di fatto si gioca in quest'anno. Grazie ad un imponente contrattacco ucraino, garantito dai rifornimenti di armi occidentali, si può chiudere la partita.
Parola di George Soros, l’imprenditore e finanziere più discusso degli ultimi decenni che da diversi anni detta, o interpreta direbbe qualcuno, meglio di altri l’Agenda dei Progressisti e Democratici a livello mondiale. Il 16 febbraio il magnate è intervenuto a Monaco di Baviera in occasione della conferenza sulla Sicurezza Globale ed ha tracciato le linee guida da seguire, cosa aspettarsi negli scenari globali tra guerra in Ucraina, cambiamento climatico, elezioni negli USA e rivoluzioni in Cina. A latere la situazione dei cosiddetti Paesi Brics, Turchia, Brasile e India. Non a caso la propaganda progressista si muove da tempo nello stesso alveo segnato dal magnate.
L’ Agenda dei Progressisti e dei Democratici dettata da George Soros. La guerra spiegata da Soros: a primavera l’offensiva Ucraina. Puntare sulla dissoluzione della Russia
La guerra in Ucraina va chiusa. “I paesi dell'ex Unione Sovietica”, spiega il magnate famoso per le sue speculazioni finanziarie, “non vedono l'ora di vedere i russi sconfitti in Ucraina perché vogliono affermare la loro indipendenza. Ciò significa che una vittoria ucraina comporterebbe la dissoluzione dell'impero russo. La Russia non rappresenterebbe più una minaccia per l'Europa e il mondo. Sarebbe un grande cambiamento in meglio. Porterebbe un enorme sollievo alle società aperte e creerebbe enormi problemi a quelle chiuse”.
Per questo “l'Ucraina”, ha “una ristretta finestra di opportunità entro questa primavera, quando riceverà gli armamenti promessi, per lanciare un contrattacco che determinerebbe il destino dell'invasione russa dell'Ucraina”. Una valutazione piuttosto preoccupante che prefigura scenari di guerra al cardiopalma e un dramma per noi europei, vicini alla guerra a differenza degli Stati Uniti. I venti di conflitto si stanno alzando e l’Agenza Progressista sta creando il terreno utile per un’accelerazione e nuovi investimenti militari a Kiev
“Il 22 dicembre”, spiega Soros, “il presidente ucraino Zelensky è volato a Washington per discutere la situazione con il presidente Biden. Hanno convenuto che l'unico modo per porre fine alla guerra è vincerla”. Una strategia sottile che neanche Sun Tzu pronosticherebbe. “Ma Biden”, continua l’imprenditore, “ha avvertito Zelensky che c'erano dei limiti a ciò che è disposto a fare. Occorre evitare a tutti i costi una terza guerra mondiale e preservare il sostegno dell'Europa all'Ucraina. L'amministrazione Biden sta fornendo all'Ucraina le armi, difesa aerea, carri armati e munizioni in abbondanza, necessarie per sconfiggere un assalto russo e per scoraggiare quelli futuri”. Però i Repubblicani USA fanno muro e non consentono la consegna di più armamenti.