Stagnaro capo segreteria di Calenda e Renzi fa orecchie da mercante
Nomina a Capo Segreteria del Ministro dopo aver difeso la Guidi
Partiamo dalla fine e cioè dall’imbarazzante vicenda che è costata, qualche mese fa, il posto di Ministro dello Sviluppo Economico a Federica Guidi.
I fatti sono noti ma è bene ricordarli sommariamente.
La ministra Guidi, un passato da Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria sotto la Marcegaglia, figlia del vice Presidente di Confindustria Guidalberto ebbe la sua botta di fortuna il 22 febbraio 2014 quando Renzi la nominò Ministro di un dicastero assolutamente strategico.
Due anni di oscuro anonimato ministeriale per balzare agli onori della cronaca anche internazionale per l’inchiesta della procura di Potenza su alcune presunte agevolazioni che avrebbero riguardato il suo compagno; famosa rimarrà negli annali l’intercettazione: “mi fai fare cose schifose”.
La Guidi ad Aprile 2016 si dimette e l’inchiesta, come spesso avviene in Italia, torna nel con d’ombra dei media.
Qui invece vogliamo parlare di una persona fortemente voluta dalla Ministra Guidi e che è stato addirittura il capo segreteria tecnica del Ministero dello Sviluppo Economico e cioè di Carlo Stagnaro, ingegnere ultra - liberista, fondatore dell’ istituto Bruno Leoni e dominus dei flussi ministeriali per quanto riguarda la tecnologia avanzata.
Qui un suo ritratto:
La storia inizia da lontano. Stagnaro, dopo che Renzi è diventato primo ministro, ha fiutato astutamente l’aria e si è messo nella scia dei suoi entusiasti adulatori, coniando per lui addirittura un termine nuovo di zecca: “Renzinomics”. La prodezza deve essere piaciuta al dinamico Presidente toscano che dapprima l’ha creato consulente del Ministro e poi addirittura Capo Segreteria Tecnica.
Stagnaro è conosciuto nel mondo a confine tra energia, politica e aziende come un fanatico pasdaran del mercato liberissimo che più libero non si può; una sorta di Milton Fridman all’amatriciana (a causa proprio del suo parossismo purista) per cui qualsiasi forma di tutela lavorativa e salariale e vista come un insulto al Libero Mercato e quindi da condannare e perseguitare senza pietà.
Già il fatto che un fondatore di un Istituto come quello intitolato a Bruno Leoni sieda in un ministero dovrebbe un po’ far arricciare il naso proprio ai liberisti visto che c’è un conflitto di interesse grande come una casa in considerazione del delicato ruolo di gestione dei finanziamenti del ministero stesso.
Ma lo Stagnaro non si accontenta e quando la Guidi viene brutalmente invitata ad andarsene proprio dal mentore Renzi lui la difende a spada tratta dicendo testualmente “Quest’indagine è una cavolata”:
http://www.dire.it/01-04-2016/46475-rassegna-stampa-venerdi-1-aprile-2016/
Gelo imbarazzato. E’ “giovane” (?), azzarda qualcuno; è “passionale” rimbecca un altro; è “liberista”, dice ciò che pensa perché ama la competitività valoriale, scandisce un terzo. L’idea è che però non sappia “autoregolarsi” al contrario dell’amato Libero Marcato.
Ma la storia prosegue; la Ministra passa Stagnaro resta e da pochi giorni sale di nuovo di grado, da Capo Segreteria Tecnica diventa “Capo Segreteria e basta “del nuovo ministro Calenda che finora si era mostrato come persona competente e riflessiva:
http://www.romacapitale.net/politica/34-politica/13735-liper-attivismo-del-ministro-calenda.html
Quindi nella migliore tradizione italiana, Stagnaro invece di essere impallinato (anche per consequenzialità logica viste le dimissioni del suo Ministro) per le sue improvvide dichiarazioni in difesa della Guidi e contro i magistrati viene premiato e sale di grado.
Ora ci attendiamo un ultimo passo in avanti; Calenda “stia sereno”, Stagnaro is coming…
Il problema non è però quello delle carriere più o meno ministeriali ma è quello di una certa politica; il premier Renzi fa finta di niente, ma le cose le sa gliele devono dire i giornalisti?
Come è possibile che accadono queste vicende francamente imbarazzanti?
Renzi farà bene a chiederselo seriamente da ora in avanti perché la gente gli ha mandato chiari segnali che si è stufata dell’andazzo e la vittoria dei Cinque Stelle, a cui segnaliamo il misterioso “caso Stagnaro”, dovrebbe fargli capire che queste furberie vengono duramente punite dall’elettorato.