Politica

Tabarelli si auto-candida con il Cdx: le smanie per il potere dell'energy-star

Di Giuseppe Vatinno

Il prezzemolino mediatico, considerato ormai come il Bassetti o il Galli dell'energia, potrebbe anche sembrare un ambientalista di sinistra, ma così non è...

E poi ancora: “Enrico Letta è stato ministro dell’Industria nei primi anni Duemila. Ha firmato le prime direttive gas. Ma dopo 22 anni lo vedo poco attento alle questioni industriali. Da qui nasce anche la 'distrazione europea' espressa dalla von der Leyen e da Timmermans. Per non parlare degli ambientalisti al governo in Germania”.

Ma come? Tabarelli ha fatto parte per anni proprio del think-tank ambientalista dell’Arel guidato dall’attuale segretario del Pd Enrico Letta e fondato dal suo maestro Beniamino Andreatta e parla così? Ah è proprio vero che la gratitudine è il sentimento del giorno prima. In realtà, come sanno bene tutti gli addetti i lavori, l’interesse di Tabarelli è per il carbone in particolare e gli idrocarburi in generale, non disegnando il nucleare.

Non è che pure lui come il suo “collega” Matteo Bassetti ha fatto cattivi pensieri, magari tra una piadina e l’altra, e si è immaginato già incoronato al dicastero di via Cristoforo Colombo, sorreggendo con la sinistra una lampadina e con la destra il Sole che ride che nasconde il carbone che piange?

Perché di questi tempi malsani c’è da aspettarsi di tutto. Se così fosse la Meloni stia attenta che di finti ambientalisti, fino a poche ore prima di sinistra, è lastricata la via dell’inferno. Ah, per tagliare la testa al toro, Tabarelli non ci capisce niente di energia dal punto di vista tecnico, è infatti laureato in economia, ma in Italia il minestrone è il piatto nazionale e in un Paese di orbi che c’ha un occhio solo è un falco.