Politica

Tav, Di Maio: "No a regali a Macron". Lega: "L'hanno fatto M5S-Pd col voto Ue"

TAV, FONTI M5S: 'DI NUOVO ALLO SCOPERTO ASSE PD-LEGA-BERLUSCONI'. Tav, mozione M5S al Senato per il No

Tav, Lega: regalo a Macron? Lo hanno fatto M5s-Pd in Ue - "L'unico regalo a Macron lo hanno fatto Movimento 5 Stelle e Pd votando la presidente della Commissione Europea decisa a Parigi e Berlino. Chi dice No al Tav invece dice no al futuro, al progresso e al lavoro, e' fuori dal mondo". Lo dichiara in una nota la Lega. 

TAV, FONTI M5S: 'DI NUOVO ALLO SCOPERTO ASSE PD-LEGA-BERLUSCONI' - "C'è un asse Pd-Lega-Berlusconi a favore della TAV, lo stesso asse che è a favore dei finanziamenti a pioggia a giornali di partito. Lo stesso che cambio' la legge elettorale per non farci governare con il 51%. Non ci sorprende. Ora sta venendo di nuovo allo scoperto. Noi restiamo per il no all'opera, sempre coerenti''. Lo dicono fonti del M5S.

"NOI NON CI ARRENDIAMO! NOI PENSIAMO AL PAESE, non facciamo regali a Macron". Lo scrive, a caratteri cubitali, su Facebook il leader M5s Luigi Di Maio. Il vicepremier rilancia il link alla mozione pentastellata per il No alla Tav.

Tav: M5s, mozione al Senato per il No, e' nostra linea - "Ieri al Senato e' stata depositata la mozione del Movimento che impegna il Parlamento a bloccare la realizzazione del Tav. Il premier ha detto chiaramente che solo il Parlamento potrebbe adottare una decisione unilaterale per fermare il Tav. Bene, chi vuole mettere la faccia e la firma su un'infrastruttura del tutto inutile, deve farlo dentro il Parlamento. Chi vuole fare un regalo a Macron dica Si' alla Tav". Lo si legge sul Blog delle stelle. "Nero su bianco, questa e' la posizione del M5s. No a progetti vecchi, inutili e dannosi".

IL POST SUL BLOG DELLE STELLE

Ieri al Senato è  stata depositata la mozione del Movimento 5 Stelle che impegna il Parlamento a bloccare la realizzazione del Tav Torino-Lione. Rispettiamo così l’impegno preso subito dopo il recente annuncio del Presidente Conte sul fatto che nei colloqui con Francia e Ue non sia riuscito a fermare l’opera. Il premier ha detto chiaramente che solo il Parlamento potrebbe adottare una decisione unilaterale per fermare il Tav.

Bene, chi vuole mettere la faccia e la firma su un’infrastruttura del tutto inutile, fuori dalla storia e negativa sul piano finanziario e ambientale, deve farlo dentro il Parlamento, l’organo sovrano eletto dai cittadini. Chi vuole fare un regalo a Macron, allora dica si alla Tav.

Noi abbiamo già depositato il documento ufficiale col quale affermiamo senza mezze misure che “occorre escludere la prosecuzione delle attività connesse alla realizzazione dell’opera”. Inoltre, sottolineiamo come sia necessario avviare, in sede parlamentare, un percorso immediato per stabilire: la cessazione delle attività relative al progetto per la realizzazione e la gestione della sezione transfrontaliera del nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione; un diverso uso delle risorse, da destinare ad opere pubbliche alternative, maggiormente utili ed urgenti, sul territorio italiano. Nero su bianco, questa è la posizione del Movimento 5 Stelle. No a progetti vecchi, inutili e dannosi. Sì subito a cantieri che creano progresso e sviluppo. Si vedrà ai voti che strada vuole prendere ciascuna forza politica. Davanti alla decisione per il Tav si può dire no, sì, oppure lavarsene le mani. Ogni scelta comporta valutazioni conseguenti da parte di tutto il Paese. Oggi e domani.

I primi firmatari della mozione sono il capogruppo Stefano Patuanelli, il senatore Airola e le senatrici Pirro e Matrisciano. A seguire le altre firme del Movimento 5 Stelle del Senato. Ci schieriamo dalla parte della collettività, contro un blocco di potere che sembra perseguire interessi di parte e di pochi.

Oggi tante persone in Val di Susa manifesteranno il loro dissenso verso il Tav. Ci aspettiamo e ci auguriamo di tutto cuore che sia una giornata non violenta, di democrazia, di libertà, di espressione e di legalità.

Tav: Morra-Di Battista, no al "Partito Grandi Opere" - "Non e' scritto in nessun documento ufficiale che l'Ue finanziera' non piu' il 40%, bensi' il 55% dei previsti 9,6 miliardi di costo" Tav. "Ci sono proposte generiche". Cosi' su Fb il senatore M5s Nicola Morra, in un post che Alessandro Di Battista sottoscrive. "Non c'e' alcuna penale per la rescissione", afferma. "Il Tav non serve ai cittadini. Potrebbe servire a imprese e banche d'affari. Serve sicuramente al Partito (Unito e senza frontiere, trasversale,transnazionale) delle Grandi Opere. A questo io non ho mai aderito".

"La penso esattamente come lui", scrive su Facebook Alessandro Di Battista, rilanciando un post pubblicato dal senatore Nicola Morra. "Che si sappia - esordisce Morra - non e' scritto in nessun documento ufficiale, in nessuna dichiarazione di intenti, che l'Unione Europea finanziera' non piu' il 40%, bensi' il 55% dei previsti 9,6 miliardi di costo dell'opera. E ricordo che i costi previsti quasi sempre sono decisamente inferiori rispetto ai costi a consuntivo... Ci sono, questa e' la verita', delle proposte di aumentare la quota di cofinanziamento al 55%, ma son generiche (e riguardano varie opere europee, e non solo il Tav) e nulla piu', e niente in termini di impegni reali. A riprova di cio' l'ultimo bando, del 1 luglio, reca lo stesso codice di co-finanziamento da sempre previsto: il 40% a carico della Ue". "Non c'e' alcuna penale per la rescissione dell'accordo sul Tav Torino-Lyon da parte dell'Italia, semplicemente perche' non sono state previste. E dunque parlare di penali in termini minacciosi e' evidentemente "disinformazione" bella e buona. Se anche l'Europa finanziasse integralmente il Tav al 100%, ricordo che non ci sono solo ragioni economico-finanziarie per opporsi ad opere inutili e dannose perche' lesive dei diritti delle persone e delle comunita'", prosegue Morra. "Il Tav in val di Susa non serve ai cittadini italiani, non serve ai cittadini europei. Potrebbe servire alle imprese che lo dovessero realizzare, alle banche d'affari che stanno dietro quelle aziende. Aggiungo che quando si valuta la realizzabilita' di un'opera, ci si deve sempre responsabilmente porre domande su chi potrebbe essere danneggiato e leso nei suoi diritti dalla stessa. E queste considerazioni non sono traducibili in mere analisi costi-benefici di tipo economico, perche' altrimenti ragioneremmo in funzione esclusivamente dell'eventuale profitto cui sacrificare tutto il resto".