Politica
Torino, finalmente c'è il candidato sindaco dei Cinquestelle
La Sganga, Messenger e Patito Feo: cose che succedono a Torino
“Sono ufficialmente la candidata sindaca del Movimento 5 Stelle a Torino”. L’annuncio di Valentina Sganga è comparso su Facebook il 23 luglio scorso. Annotatevi la coincidenza perché ci tornerà utile più avanti per chiudere bene la battuta. Dunque è lei l’unica pretendente del Movimento alla poltrona di sindaco più indebitato d’Italia. Se aspettavano ancora un po’ a candidarla, sarebbe arrivata giusto in tempo per il ballottaggio. Del resto lo sa anche lei che le è toccata una sfida che sa tanto di sfiga.
A parte i proclami di rito, bisogna ammettere che la speranza è una cosa, ma la cruda realtà è spesso un’altra. Le probabilità che possa vincere, buon per lei, sono davvero scarsine per essere generosi. Certo anche essere colpiti da un meteorite è statisticamente possibile, ma se ti capita vuol dire che sei una via di mezzo tra Paperino e i fratelli Sam e Dean Winchester di Supernatural. La sua candidatura mi fa pensare più a quella famosa battuta che circola su Internet: scusa mi presti la tua faccia? Devo fare una figura di emme. Detto questo, a me la Sganga sta proprio simpatica. È giovane, solare, sempre sorridente, ti fa pensare che nulla potrà andare poi così male alla fine. Mi ricorda un po’ Patito Feo, la ragazzina imbranata e canterina della telenovela argentina trasmessa in Italia, alla fine degli anni doppio zero, con il titolo ‘Il mondo di Patty’. Era molto seguita dai preadolescenti dell’epoca.
Ancor prima dell’annuncio su Facebook della Sganga, Andrea Russi, l’altro papabile grillino, aveva tirato un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo: “Faccio le mie congratulazioni a Valentina Sganga per il risultato ottenuto. È lei la prossima candidata Sindaca di Torino per il Movimento 5 Stelle. È stata una bella esperienza in cui entrambi abbiamo dato il massimo, esattamente come abbiamo fatto in questi ultimi cinque anni in Sala Rossa. Ed è quello che continueremo a fare, ognuno nei rispettivi ruoli. Io sono e continuerò ad essere al servizio di Torino e dei cittadini”.
Mi sbaglierò, ma quell’io-sono-e-continuerò-ad-essere suona tanto come una presa di distanza. Si accettano scommesse. In ogni caso, l’annuncio non ha creato particolare scompiglio tra le fila dei principali pretendenti alla poltrona di sindaco di Torino. L’imprenditore gourmet Paolo Damilano ha replicato, facendo sapere al mondo che due dei suoi cinque figli si sono laureati. Una mossa astuta per portarsi a casa tutto l’elettorato rappresentato dai genitori sfiniti dai figli in odore di Laurus Nobilis. Invece, il professor Lo Russo ha deciso di inaugurare la sua nuova sede elettorale in corso Lione 85 al grido di “Andiamo a vincere". Per un attimo ho temuto di vederlo su un trattore in tangenziale con Fabio Rovazzi.
Poco male, perché la Sganga ha avuto la fortuna di poter parlare direttamente via Facebook con il garante Beppe Grillo. Segnatevi anche questo, tra poco uniremo tutti i puntini. “Lo straordinario lavoro della nostra Chiara Appendino sarà difeso e portato avanti da Valentina Sganga, la nostra candidata a sindaco di Torino” scrive Grillo. “Congratulazioni Valentina! Grazie anche ad Andrea Russi per essersi messo a disposizione del M5S. Torino, città delle donne!”.
Subito sotto compare il commento giubiloso di Valentina Sganga: “Grazie Beppe per l'incoraggiamento, so di poter contare sul tuo supporto. Non si può tornare indietro, avanti insieme!”. A questo punto non riesco a trattenermi e la contatto per complimentarmi (sono una personcina educata) e domandarle, aldilà delle dichiarazioni di rito, perché gli attivisti del Movimento hanno scelto lei e non Russi, secondo la sua opinione, e quali siano i fattori della sua visione che la distinguono da Russi. In tutta risposta, ricevo dopo solo dodici ore, un laconico: “Mi scusi non uso Messanger per i rapporti con i giornalisti?”.
Ma come non usa Messenger (sì, lo so, ha scritto Messanger, ma è un refuso, non è quello il punto)? La Rete, la transizione tecnologica, la democrazia digitale, Facebook per la qualunque, pure per parlare con il Garante, e non usa Messenger con i giornalisti? Ma che le ha fatto di male Bill Gates? A questo punto, visto che sono notoriamente una persona orribile, sono andato subito a chiedere un parere a Vittorio Bertola, ex-candidato sindaco a Torino nel 2011 per i grillini e, successivamente, consigliere comunale dal 2011 al 2016. Oggi è un ex piuttosto conosciuto per i suoi post critici intorno al Movimento sui social.
“È una candidatura di apparato, frutto dello scontro interno tra due correnti. Una persona che, a differenza di Lo Russo (professore universitario) e Damilano (imprenditore), non ha niente nel curriculum, oltre alla politica, e che punterà molto sul fatto di essere donna per prendere voti” commenta Bertola. “Visto il peso generale del M5S, dovrebbe prendere tra il 10 e il 15 per cento che, comunque, è meno della metà di quello che il Movimento prese al primo turno cinque anni fa. Meno del 10% sarebbe un disastro. Da quel che ho capito, Russi era il candidato di Appendino e Conte, corrente governista. La Sganga era candidata dalla maggioranza del gruppo consiliare, più sulle posizioni di Grillo. I più fedeli all'idea originaria del Movimento, invece, sono fuoriusciti e candidano a sindaco il consigliere uscente Damiano Carretto”.
Solo perché sono un tipo puntiglioso, voglio far presente di aver tentato di contattare il candidato sindaco Paolo Damilano per poter registrare anche il suo punto di vista, ma non mi ha filato di pezza. Francamente non posso dargli torto e ritengo che questo gli faccia molto onore. A farsi vedere in giro con me, ci rimetterebbe sicuramente in reputazione. In ogni caso, se qualcuno lo incontra, gli dica che lo sto cercando.