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Toscana, Giani promulga la legge sul fine vita: rigettato il corso al collegio. "Il governo impugni la decisione"
Il presidente della Regione Eugenio Giani ha promulgato la legge sul fine di vita medicalmente assistito

Toscana, Giani promulga la legge sul fine vita. Rigettato il corso al collegio
Il presidente della Regione Eugenio Giani ha promulgato la legge sul fine di vita medicalmente assistito. Lo fa sapere la Regione Toscana, in una nota. La legge era stata temporaneamente sospesa, dopo l'approvazione da parte del Consiglio regionale della Toscana, lo scorso 12 febbraio, a seguito di un ricorso presentato al collegio di garanzia statutaria poi rigettato.
"La comunicazione da parte del collegio di garanzia sulla correttezza del testo di legge approvato dal Consiglio regionale l'11 febbraio scorso certifica la piena legittimità di un atto - ha detto Giani - che la Regione Toscana ha deciso di approvare, prima fra le 20 regioni italiane, a seguito della sentenza della Corte costituzionale numero 242 del 2019. Ciò conferma la natura strumentale del ricorso, agito dall'opposizione per motivazioni politiche. La legge infatti - continua Giani - è stata elaborata attraverso un confronto, una concertazione, un approfondimento molto serio. E il giudizio del collegio di garanzia dà conto anche di questo. Oggi - conclude Giani - ho promulgato la legge, e sin da subito a dare attuazione alla disposizione normativa nelle procedure che essa richiede per la costituzione della relativa commissione etica e negli adempimenti che la legge prospetta per l'attività della giunta".
Pro Vita Famiglia: "Il governo impugnila legge"
"Forti di una petizione popolare firmata già da oltre 25.000 cittadini, Pro Vita & Famiglia chiede al Governo di impugnare in Corte Costituzionale, per conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato, la legge toscana sul suicidio assistito approvata lo scorso 12 febbraio dal Consiglio Regionale e oggi promulgata dal presidente della Regione Eugenio Giani. La stessa Avvocatura dello Stato si era già espressa contro le fughe in avanti delle Regioni sul Fine Vita, convincendo Veneto, Lombardia e Piemonte a rigettare le proposte di legge sul suicidio medicalmente assistito sostenute dai Radicali".
Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia. "In gioco non c'è solo il rispetto della Costituzione, ma soprattutto la tutela delle vite più fragili, che la legge toscana e l'assordante propaganda eutanasica a senso unico potrebbero indurre a sentirsi di troppo e dunque a chiedere di essere eliminate - aggiunge - Il quadro è ancor più aggravato dalla drammatica mancanza di una applicazione effettiva e omogenea sul territorio della Legge 38/2010 sulle cure palliative, di cui proprio domani ricorrono i 15 anni dall'approvazione e che resta un diritto negato per decine di migliaia di cittadini, indotti al desiderio di morire più dall'abbandono sociale e morale che non dalla malattia".
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