Trivelle, Prodi sbaglia. L'energia uno spreco di Stato da 30 mld annui
Di Pier Luigi Caffese
Ieri sera ho assistito ad una comparsata su TV 7 nella trasmissione di Mentana poco informativa, direi disinformativa, del duo Borghini-Filippini che si facevano assistere a distanza dai prof Universitari e politici fossili come Prodi e Clo' che ci sono costati 800.000 posti in industria e 40 anni di energia in Italia tra le piu' care al mondo e la difesa di Borghini e Filippini non solo è penosa ma da ignoranti energetici che vogliono precludere ogni sviluppo alle energie sostenibili che sono rinnovabili-stoccaggi e digitale insieme e nell'intervento della Filippini non ho mai visto tanta ignoranza energetica concentrata come nel dado da brodo che sa usare bene.
Prodi e Clo con Borghini e Filippini mi ricordano il Duce che era contrario alle portarei ed insisteva su corazzate vetuste tipo Littorio che poi non avevano la nafta per entrare in battaglia.Questi del quartetto rischiano di essere travolti dall'energia della silicon valley che sa usare solare e digitale,ma grazie a Dio non ha l'acqua che invece è la nostra forza con il mare.Cioe' abbiamo i progetti delle portaerei ma l'Eni ci vieta di costruirle.Negli Usa dove la Navy non ha l'Eni,Borghini e la Filippini a rompere ,gia' producono biocarburanti dal mare ed esportano le tecnologie anche desalinizzatori grafene che ci servono per poter usare il mare quando c'è poca acqua.Per chi non lo sa il grafene è un digitale applicato ai materiali compositi ma figurarsi se Borghini sa mettere su una fabbrica di digitale grafene.Per ora è Presidente di vecchi pannelli ft che quando l'hanno visti i cinesi hanno detto questi pannelli sono di Otzi che è la mummia dell'Alto Adice in mostra a Bolzano.
Dire che le piattaforme non inquinano è come dire che le sigarette non provocano il cancro.Poi l'ignoranza del quartetto sull'energia digitale e sul biometano che sostituisce il gas trivellato,importato o liquido.Il biometano si produce usando l'eccesso di energia rinnovabile e dal biometano si passa ad electrofuels che sono carburanti puliti da rinnovabili.L'Eni è contrario a questi impianti e Borghini e Filippini non sanno niente dell'energia tedesca sostenibile.La Filippini critica la Merkel per il suo 40% di liquite che stanno diminuendo,ma non è facile e dico perchè.Ma la Filippini pasionaria di battaglie perdenti ha lo 80% di gas,i tedeschi solo il 10% come i francesi.per Voi è piu' intelligente Merkel o Filippini ancorata al gas a vita?
Su Borghini il mio giudizio è pessimo e come disse Marchionne su Fiat,Borghini fece un piano riconversione FIAT che fece ridere il mondo.Difatti ha fatto carriera in Gepi dove i soldi freschi li mettevano i socialisti e l'Eni.Avte mai sentito una riconversione Borghini che ha fatto scuola? a casa mia si definisce il lacche' prima di Scaroni ,ora Marcegaglia-Descalzi.Perchè non ci riuniamo il 18 aprile e non decidiamo sul biometano ed electrofuels? Se L'Eni e borghini non li sanno fare,chiamo i tedeschi di Sunfire e il Nobel Moniz Segretario Stato energia USA,queelo si che ci capisce di energia e supera da Nobel il nostro quartetto delle corazzate del Duce senza nafta ma con politici che dicono no alle sostenibili,ripeto sono rinnovabili,stoccaggi e digitale 4.0 quello che nel mondo del futuro è anche 5G come standard.Abbiamo 30 miliardi di sprechi annui in energia a cui aggiungo i 25 miliardi della Sogin per costruire un sito inutile dato che c'è il plasma adatto al nucleare.
Il Referendum Trivelle spiegato in modo semplice e non da Borghini che nega la trivellazione,dice che non esiste,per dire poi che le piattaforme gas non sono inquinanti,ma è dire una falsità.Le piattaforme inquinano sempre per questo ci sono standard che l'Ispra e Tribunali devono far rispettare.
Con il Referendum Trivelle del 17 aprile i cittadini devono pronunciarsi sull’abrogazione della legge sulle trivellazioni solo per le parole “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”. La norma sottoposta a referendum abrogativo si trova nella legge di stabilità 2016.
Referendum Trivelle: il quesito
“Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, ‘Norme in materia ambientale’, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 ‘Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)’, limitatamente alle seguenti parole: ‘per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale’?” punto domanda Il Referendum Trivelle spiegato in modo semplice
Referendum Trivelle: analisi del quesito
L’oggetto del referendum del 17 aprile sono solo le trivellazioni che effettuate entro le 12 miglia marine (che corrispondono a circa venti chilometri). Non sono quindi la maggior parte delle trivellazioni in acque italiane, complessivamente 66 e collocate soprattutto oltre le 12 miglia, e dunque fuori dal referendum.
Parliamo solo di quelle localizzate entro le 12 miglia. In tutto sono 21: 7 in Sicilia,
5 in Calabria,
3 in Puglia,
2 in Basilicata,
2 in Emilia Romagna,
1 nelle Marche,
1 in Veneto.
Queste vengono effettuate da compagnie estrattive diverse, sulla base di una concessione che dura inizialmente 30 anni, poi prorogabile per due volte, cinque anni ciascuna. In totale: 40 anni. Più altri cinque possibili.
Cosa succede dopo i 40/45 anni?
Secondo la normativa vigente oggi scaduta la concessione finisce la trivellazione. Il provvedimento del governo Renzi, cioè la norma inserita nella legge di stabilità, dice che anche quando il periodo concesso finisce, l’attività può continuare fino a che il giacimento non si esaurisce. I referendari chiedono che questa novità sia cancellata e si torni alla scadenza “naturale” delle concessioni.
Il quesito del referendum del 17 aprile oltre a non riguardare le trivellazioni oltre le 12 miglia, non riguarda neanche possibili nuove trivellazioni entro le 12 miglia che rimangono vietate per legge. Si decide il destino di 21 trivellazioni già esistenti e in funzione nel nostro mare, entro le 12 miglia. Il decreto legislativo 152 prevede già il divieto di avviare nuove attività di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi gassosi o liquidi entro le 12 miglia, per cui il referendum agisce solo su quelle già in essere.
Referendum Trivelle: le ragioni del SI
Se al referendum del 17 aprile vincesse il SI, entro 5-10 anni le concessioni verrebbero a scadere e quindi l’attività estrattiva dovrebbe cessare. Oggi le concessioni hanno una durata di trent’anni, prorogabili di dieci.arrivando a 40 anni. Con il Sì non si elimina la possibilità di proroga: ci sarebbe la cessazione nel giro di alcuni anni delle attività attualmente in corso, tra cui quelle di Eni, Shell e di altre compagnie internazionali.
Il Sì al referendum è sostenuto da una rete di comitati, il No Triv, riunito in un coordinamento nazionale (www.notriv.com). I comitati locali sono principlamente nelle regioni interessate dalle trivellazioni. Per il Sì sono anche le principali organizzazioni ambientaliste, compreseGreenpeace, Legambiente e Wwf.ed i migliori progettisti mondiali,europei ed italiani di energia.Tra questi ci sono anch'io e dico apertamente che la Filippini comme Borghini sono grandi ignoranti in energia sostenibile,dato che non c'è piu' bisogno di bilanciare le rinnovabili con il gas.Questa era la posizione di Scaroni che è fallita nel mondo ed Italia dove persino l'Enel sta chiudendo le centrali gas,mentre al contrario una terna da ignoranti compra una centrale gas in sicilia,la deve rifare ed i costi li ribalta poi a noi in bolletta come oneri distribuzione e bilanciamento.Il gas importato o trivellato o liquido nessuno piu' lo usa per bilanciare le rinnovabili dati gli stoccaggi acqua o mare che costano poco ed il digitale che è quello di Tesla e silicon valley cioe' metto una o due gigacentrali solari,le connetto al vento in mare,bilancio con i grandi laghi del Nord o waterways che è mio progetto di 10 anni fa,e faccio fuori le centrali fossili.Ma Borghini e Filippini non capiscono che tra poco Google ci venderà energia a meno,perchè noi siamo scemi a credere ancora nelle fossili che sono una energia costosa,sporca.Poi a Borghini e Filippini nessuno ha mai spiegato il power to gas,il biometano e gli electrofuels.L'ignoranza del duo e con i prof del quartetto nasconde le rendite gas che sono il vero obittivo dell'Eni per 40 anni ancora e l?italia deve interrompere questo spreco da 30 miliardi annui.Una vittoria del Sì avrebbe un effetto politico e simbolico ben più forte dello specifico contenuto referendario. Spingendo la politica a fare quei passi verso le energie rinnovabili che in altri paesi europei sono stati fatti negli anni passati e che in Italia sono al palo, o quasi.
Referendum Trivelle: le ragioni del NO
Negano che ci siano trivellazioni e che le piattaforme gas non inquinano(bugia!)
Esiste un comitato che si chiama “Ottimisti e razionali”, presieduto dall’ex deputato Pci Gianfranco Borghini.Presidente Gepi dove azionista è anche Eni e dice di essere il migliore ristrutturatore italiano,avendo assistito vari Governi tra cui Amato,Invece tutti conoscono i flop dei vari piani di Borghini,la connivenza con Amato sulla carbon tax che con Assonime non si riesce a far ripartire come negli usa ed in tutto il mondo.
I contrari al referendum del 17 aprile non si trovano solo nel governo o tra i petrolieri. Dubbi sono stati espressi anche nella Cgil, che teme la perdita dei posti di lavoro: il progressivo abbandono delle concessioni causerebbe una emorragia di posti di lavoro. Il settore estrattivo occupa circa 40mila persone.
C’è un’altra obiezione, più generale, che i sostenitori del No (o del mancato quorum) avanzano. È quella del fabbisogno energetico. Le trivellazioni nel mare italiano, in particolare quelle entro le 12 miglia oggetto del referendum, estraggono principalmente gas metano coprendo circa il 10% del fabbisogno nazionale. In misura minore si estrae petrolio. In prospettiva anche i sostenitori del NO auspicano la crescita dell’utilizzo delle delle energie verdi ma nel frattempo non si può rinunciare a quello che abbiamo. Andrebbe sostituito da corrispondenti importazioni.
Essendo referendum abrogativo, un’eventuale bocciatura lascerebbe la situazione inalterata: cioè, le ricerche e le attività petrolifere attualmente in corso potranno proseguire fino alla scadenza. Dopo la scadenza, le compagnie potranno presentare una richiesta di prolungamento, che deve essere approvata in base a una valutazione di impatto ambientale.
Se vince il no (o se non si raggiunge il quorum) le estrazioni di idrocarburi non avranno scadenza certa: in molti casi potrebbero proseguire fino all’esaurimento del giacimento.Il quesito del referendum trivelle del 17 aprile è piuttosto tecnico, e questo potrebbe scoraggiare il voto. Ma punta a una scelta di campo in tema di energia, quindi è un referendum politico, e riguarda tutti.
PERCHE' BORGHINI DICE IL FALSO?.LE PIATTAFORME INQUINANO SEMPRE e BORGHINI NON CONOSCE GLI STANDARD.
Tenendo conto del contesto nel mar adriatico,attorno a Sicilia e Sardegna devono essere vietate le trivellazioni e quelle esistenti davanti a Ravenna devono essere chiuse per sempre.Ecco cosa dice il Manuale francese ripreso da informative Total.
Uno dei criteri dominanti nella progettazione della piattaforma è l'ambiente in cui si trova. L'ambiente marino è per sua natura "ostile" a causa della sua instabilità ( maree , tempeste , correnti , vento ...) e la corrosione che provoca. Solo la corrosione inquina. L'ambiente colpisce principalmente la progettazione della struttura portante piattaforma (sia una piattaforma posizionata a terra o flottante). La struttura portante della piattaforma deve inoltre il peso sul "ponte" trasmettere al suolo le forze indotte dall'ambiente.
Fisico, fisico-chimiche
Onda, corrente e vento: inducono forze orizzontali su piattaforme fisse e movimenti e accelerazioni su piattaforme galleggianti. Swell forze verticali anche indotte sulle piattaforme. L'acqua salata: è una fonte di corrosione terribile nei materiali (in particolare l' acciaio ) utilizzato nella piattaforma. Il rischio sismico : La maggior parte dei siti di produttori di petrolio si trovano nella zona alta rischio sismico. La piattaforma, una volta fissata, deve essere in grado di sopravvivere a questi eventi. Il rischio tsunami o maremoto è particolarmente difficile da tenere conto della piattaforma galleggiante.Il fondale: la natura e il grado di pendenza giocano un ruolo molto importante nella progettazione di una piattaforma fissa. La piattaforma poggia a terra e deve pertanto comprendere fondazioni. Nel caso di una piattaforma galleggiante, il fondale è meno importante perché serve solo l' ancoraggio .
Durata della vita
La durata media di un campo è dell'ordine di 20 a 30 anni. Esso è direttamente correlata ai criteri economici del campo (ROI ...).Per migliorare la vita economica, spesso chiamato lo sviluppo di depositi satellite. Quando il deposito per il quale è stata costruita una piattaforma ha visto la produzione ridursi drasticamente, i mezzi a sua disposizione per far fronte con l'olio-gas si ritrovano di grandi dimensioni. Inoltre, diventa difficile costi operativi vantaggiosi. Possiamo quindi connettersi alla piattaforma dei piccoli depositi vicini, generalmente troppo piccola per giustificare una piattaforma dedicata.
Costruzione
La costruzione di piattaforme è quello di atterrare su un "cantiere" (noto come la costruzione onshore ) o, come inNorvegia , in fiordi appositamente attrezzati. Questo è chiamato in-shore , che è quello di dire: in acqua, ma protetto in un fiordo o in un lago .
Piattaforme
Essendo costruiti prevalentemente in acciaio, la scelta della qualità dell'acciaio dipende da diversi parametri quali:
- la categoria di acciaio (ovvero: come verrà utilizzato l'acciaio per: gancio di sollevamento, helideck ., e altre strutture metalliche o in parte metallici)
- l'area geografica in cui il futuro sarà installato piattaforma. Secondo mari, temperatura e composizione chimica dell'acqua varia e questo influenza le qualità di acciaio da utilizzare.Per combattere contro l'azione di corrosione, protezione catodica è messa a posto su parti in acciaio immerse in acqua di mare.
Installazione
La piattaforma è stata poi rimorchiata al suo posto di funzionamento con potenti rimorchiatori oceano, e più recentemente da navi da rifornimento che sono anche in grado di trainare le piattaforme. Un altro, più comune in caso di lungo viaggio o carico speciale, è quello di utilizzare un semi-sommergibile , come Blue Marlin . Sul sito di installazione, la nave parzialmente sommerso, rilasciando il suo carico, che poi si galleggia. In alcuni casi, un recipiente dotato di gru giganti viene utilizzato per scaricare la nave da carico. SPAR sono trasportati in questo modo in due componenti che vengono poi assemblati in mare aperto.Una volta sul suo luogo di funzionamento, la piattaforma è supportata da navi da rifornimento e di ancoraggio detto AHTS bullpen ( Anchor Handling Tug Alimentazione ), che si farà carico del set up temporaneamente per la perforazione o permanente per il funzionamento, la fornitura di prodotti di perforazione e materiali.Un olio profondo è caldo o molto caldo, ma si raffredda rapidamente salendo. Per la foratura profonda, può essere necessario isolare tubi su metallo termicamente per evitare la formazione di tappi idrati , ghiaccio, di paraffina o olio pesante congelati [ 11 ] . Convenzionale tecnologia di isolamento tubazioni ( schiume sintattiche matrice polimerica e microsfere cave di vetro) potrebbero non essere sufficienti se l'impianto viene fermato per la manutenzione o la causa di incidenti e devono anche sopportare notevole pressione esterna (circa 300 bar al fondo di 3000m, dove l'acqua è a 4 °
Fine della vita
Leggi nazionali ed internazionali richiedono alle compagnie petrolifere di smantellare le loro piattaforme non più utilizzate. Tali operazioni pongono nuovi problemi in termini di sicurezza e di ambiente [ 12 ] .Le prime piattaforme risalgono agli anni 1970 e quando i loro campi non sono state esaurite, raggiungono la fine della vita, negli anni 2000-2030, come nel campo petrolifero Frigg operato da Total , che sarà uno dei primi grandi campi per essere in questa situazione. L'operazione di smantellare le piattaforme quel campo preparato per più di 10 anni doveva essere raggiunto il potere nel 2006 , presentano una nuova sfida per gli ingegneri, che è quello di smantellare le migliaia di tonnellate di acciaio (a volte con contenuti di amianto ) e attrezzature e portarli a terra durante il tentativo di rispettare i vincoli di sicurezza e protezione del ambiente .
piattaforme in Adriatico non sono state smontate quando il campo è esaurito. Essi rimangono nello stato, le aziende li possono vendere a terzi. Tali piattaforme, quando in acque internazionali , potenzialmente acquirenti interessati come vari isole artificiali. Alcuni nuovi proprietari di tali strutture hanno o stanno cercando di fare i paradisi fiscali o microstati indipendenti la cui legislazione (dove esiste) può mostrare lassista in molti modi (sulla libertà di espressione in particolare)
La società Royal Dutch Shell previsto nel 1995 per immergere solo la sua Brent Spar-piattaforma nel Mare del Nord , ma Greenpeace fortemente contrari al progetto. Strutture di supporto (la zona di piegatura sotto il livello del mare) di alcune piattaforme Golfo del Messico ha sperimentato un destino originale: sono stati rimorchiati alla barriera corallina , o semplicemente lasciati sul posto se già in una zona favorevole. Essi forniscono un supporto favorevole per la crescita dei coralli e, quindi, danno luogo a barriere artificiali .Rivendita di acciaio (decine di migliaia di tonnellate per alcune piattaforme) paga una parte delle operazioni, ma smantellare un costo che gli operatori devono anticipare e provisioning. Ad esempio, nel Regno Unito, per tutte le strutture associate ai UKCS, il costo è stato stimato (nel 2004) a 9,1 miliardi di £ nel 2030. Watson ( Università di Greenwich ) avrebbe sollevato nel 2001, che la rimozione totale delle strutture del Mare del Nord (comprese le centrali norvegesi e olandesi) avrebbe un costo da 13 a 20 miliardi di sterline ( £ ). I fori tendono per essere più profonde e più lontane coste, che dovrebbero aumentare proporzionalmente per i futuri costi di disattivazione.Un'altra difficoltà è l'intasamento adatto (affidabile e durevole) migliaia di pozzi perforati nel fondo marino, specialmente per serbatoio profondo HT / HP (alta temperatura, ad alta pressione), specialmente se sono iniettati CO2 parte del test stoccaggio geologico di CO2 che pero' è un progetto caro e inutile dato che esiste il reuse Co2 .
Impatti ecologici delle piattaforme in mare per cui inquinano sempre. Costruzione, il trasporto, il funzionamento e la fine della vita di una piattaforma generano diversi impatti sul ambientemarino o generale. Eventuali inconvenienti o incidenti possono peggiorare questi effetti inclusi come fonti (dalla nascita alla morte di una piattaforma):
- la sismica preparare la perforazione di posizionamento può influire sui cetacei ;
- piattaforma di progettazione (a monte) può avere un impatto iniziale, è possibile diminuire attraverso la progettazione ecocompatibile e la bioedilizia ;
- le antifoolings , dipinti (o qualche rifiuti o merci dispersi in mare durante il normale funzionamento della piattaforma o accidentale) può causare problemi locali di tossicità e ecotossicità ;
- uscite d'aria croniche (con svasatura ) e acqua (con gli scarichi di effluenti liquidi) avere un impatto che può essere aggravata da scarichi accidentali di idrocarburi liquidi, gas e prodotti chimici , relativamente frequente.
- i razzi emettono nell'atmosfera di aerosol di carbonio ( fumo , la fuliggine ) e zolfo (acidi), ETM , il monossido di carbonio e grandi quantità di anidride carbonica , gas serra ;
- lo scoppio di incendio o l'splosione sono i rischi più temuti (incidente), in particolare nel corso di un foratura profonda, come nel 2010 nel Golfo del Messico con la piattaforma Deepwater Horizon , ma considerato uno dei più sofisticati al mondo ( uccidere un bene può poi richiedere mesi);
- l' illuminazione delle piattaforme notturne genera inquinamento luminoso che disturba la vita marina e uccelli migratori. 500 1 000 luci illuminano ciascuna delle 7.000 piattaforme offshore in tutto il mondo, si trovano nel percorso di uccelli migratori , e solo dal Mare del Nord, è di 6 milioni di uccelli sono disturbati illuminazione da circa 700 piattaforme petrolifere e di gas. Il Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti ritiene che nel Golfo del Messico , anche se un certo numero di uccelli muoiono lì, le piattaforme possono anche servire come guadi e aree di riposo in migrazione locale. Nei corridoi di lunghe migrazioni, l'effetto è quello di una deviazione che può esaurire gli uccelli, quello che riguarda tra ornitologi e al Comitato delle OSPAR sulle industrie off-shore Atlantico nord-orientale / Mar .
Secondo gli studi iniziali e le esperienze, gli uccelli sono meno disturbati dalla luce verde , (entro un certo intervallo di lunghezze d'onda), Shell è stato efficacemente testato su una delle sue piattaforme e altri, e potrebbe dotare gli altri. Ma le luci verdi tradizionalmente segna le tracce di elicotteri, alcuni temono abitudini così inquietante o riflessi pilota . Altre specie marine sono a priori sensibili alla luce, soprattutto in Artico ;
la fine della vita di una piattaforma, la chiusura definitiva dei pozzi e smontaggio [ 32 ] strutture di fondo e lo smantellamento delle piattaforme sono ancora fonti indirette di emissioni di gas serra e di rifiuti (compresi i rifiuti tossici), e rischi per la sicurezza marittima . Nel Mare del Nord e l'Atlantico nord-orientale, la convenzione OSPAR è zero scarico di rifiuti in mare.
Su effluenti acquosi
In termini di volume, questi effluenti sono i principali " rifiuti industriali " respinto in situ ; le "centinaia di migliaia di litri di effluenti acquosi, quasi completamente scaricati in mare". Essi contengono sostanze contaminanti e inquinanti , la natura ed il contenuto variano ampiamente a seconda del campo di petrolio o di gas considerato, e in funzione della fase di produzione e metodi utilizzati. nella maggior parte dei casi, questi scarichi includono
ETM ( metalli in tracce , tra cui i metalli pesanti ), il metalloide;
di radionuclidi;
di solfati ;
solidi (particelle minerali, pezzi di roccia), messo insieme dal bene ;
di prodotti chimici del processo di perforazione, operativo e pre-trattamento di idrocarburi riassemblati;
idrocarburi.
questi idrocarburi sono presenti in 3 forme;
in fase dispersa ; vale a dire in forma di goccioline in sospensione nell'acqua ,
in forma disciolta ( acidi organici , idrocarburi policiclici aromatici, fenoli e COV ...); E contribuiscono maggiormente alla tossicità delle acque di scarico con idrocarburi rispetto; questi sono i più difficili da rimuovere, è per questo che sono in gran parte rigettato in mare;
in forma libera ; La forma più semplice per recuperare. Essi sono quindi il prodotto meno di scarti, gli incidenti di blocco . Gli studi di EA concentrati su strumenti di studio e monitorare questi inquinanti o curare.
Le strutture (con uscita sommerso se del caso) sono destinate a promuovere la rapida dispersione del "pennacchio" di acqua scaricata. Questo pennacchio a volte può salire in superficie, (a seconda delle condizioni del vento e delle correnti). In tutti i casi, gli inquinanti dovrebbero essere dispersi in acqua (o in aria per prodotti volatili )