Politica
Trivelle: le autorizzazioni le ha date Galletti e non Costa
Trivelle: il Pd cade dal pero ma le hanno volute loro
Il permesso dato dal Mise per le trivellazioni (più correttamente prospezioni con utilizzo di air gun e bombe d’aria) per la ricerca di idrocarburi nel mar Ionio infuoca il clima politico.
La vicenda è complessa.
In realtà tali autorizzazioni sono il frutto di un parere della Commissione Via (peraltro in decadenza dopo 11 anni di rinnovi e proroghe) dato dal precedente ministro Galletti, ma ora i ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo non possono che dare attuazione a norme che hanno un iter proprio, indipendente dall’attuale volontà politica.
Il ministro Costa ha dichiarato di stare lavorando insieme al Mise per inserire una norma nel decreto Semplificazioni per fermare i 40 permessi emessi.
Lo stesso Di Maio dichiara:
"Oggi mi si accusa di aver autorizzato trivelle nel mar Ionio. È una bugia. Queste "ricerche di idrocarburi" (che non sono trivellazioni) erano state autorizzate dal Governo precedente e in particolare dal Ministero dell'Ambiente del Ministro Galletti che aveva dato una Valutazione di Impatto Ambientale favorevole. A dicembre, un funzionario del mio ministero ha semplicemente sancito quello che aveva deciso il vecchio Governo. Non poteva fare altrimenti, perché altrimenti avrebbe commesso un reato. Ma faremo di tutto per bloccare le trivellazioni volute dal Pd. E sono contento se Emiliano impugna".
Mentre il ministro Costa in un post su Facebook descrive accuratamente quanto accaduto:
“Buona domenica a tutti.
In questi giorni si sta scrivendo e dicendo tanto sul tema delle trivelle.
Ve ne ho già parlato il 30 dicembre in questo post https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=522245471619170&id=377294012780984
Ma poiché qualcuno fa - anche in mala fede- confusione, occorre ribadirlo. Da quando sono Ministro non ho mai firmato autorizzazioni a trivellare il nostro Paese e i nostri mari e mai lo farò.
Non sono diventato Ministro dell'Ambiente per riportare l'Italia al Medioevo economico e ambientale.
Anche se arrivasse un parere positivo della Commissione Via, non sarebbe automaticamente una autorizzazione.
Voglio che sia chiaro. I permessi rilasciati in questi giorni dal Mise sono purtroppo il compimento amministrativo obbligato di un sì dato dal ministero dell’Ambiente del precedente governo, cioè di quella cosiddetta sinistra "amica dell'ambiente". Noi siamo il governo del cambiamento e siamo uniti nei nostri obiettivi. Siamo e resteremo contro le trivelle. Quello che potevamo bloccare abbiamo bloccato. E lavoreremo insieme per inserire nel dl Semplificazioni una norma per bloccare i 40 permessi pendenti come ha proposto il Mise. Siamo per un’economia differente, per la tutela dei territori e per il loro ascolto.
Anche per questo incontrerò personalmente i comitati Notriv di tutta Italia. Per lavorare insieme a norme partecipate, inclusive e che portino la soluzione che tutti aspettiamo da anni.”
Dunque una vicenda surreale dovuta alle manie “trivelliste” del Pd di Renzi che ora finge di cadere dal classico pero invece di spiegare perché a suo tempo il suo ministro Galletti (peraltro favorevole all’energia nucleare!) e gli ambientalisti del suo partito, come Ermete Realacci che era anche presidente della Commissione Ambiente alla Camera abbiano avallato il progetto di gruvierizzazione degli splendidi mari italiani.