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Politica
Trovato l'accordo sulle riforme. La road map della maggioranza
SCHIAFFO 1 - Graziano Del Rio, ministro delle Infrastrutture e Trasporti. Vergognosi ed ingiustificati gli aumenti dei pedaggi autostradali. Ma lui neppure una parola. Nemmeno per scusarsi.

C'è l'accordo nella maggioranza sulle riforme partendo dal taglio dei numeri dei parlamentari? "Direi proprio di sì, senza'altro. Chiudiamo stasera e domani c'è il voto in Aula". Così risponde alla domanda di Affaritaliani.it il capogruppo alla Camera del Partito Democratico Graziano Del Rio, alla vigilia della votazione finale a Montecitorio - prevista per domani pomeriggio - sul taglio del numero dei parlamentari.

Riforme, terminata in Aula Camera discussione generale su taglio parlamentari - E' terminata in Aula alla Camera la discussione generale sulla proposta di legge costituzionale recante "Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari". L'esame del testo di riforma, con le votazioni, riprendera' domani, a partire dalle ore 14.  I deputati della Lega non hanno partecipato alla discussione generale nell'aula della Camera sul taglio parlamentari.

LA ROAD MAP DI M5S-PD-ITALIA VIVA-LEU / Riforme, accordo maggioranza: entro dicembre testo l.elettorale - L'accordo di maggioranza sul pacchetto di 'correttivi' da affiancare al taglio dei parlamentari prevede prima di tutto una nuova legge elettorale. Il testo, secondo l'accordo, dovrà essere presentato entro dicembre 2019, ma al momento non è stato ancora deciso su quale sistema convergere. Il Partito democratico, viene spiegato, sponsorizza una base proporzionale con un doppio turno con premio nazionale. Sempre entro dicembre dovranno essere presentate le modifiche per fare in modo che i presidenti di regione siano presenti in Senato quando si discutono le leggi di autonomia differenziata e la sfiducia costruttiva a camere riunite.Entro ottobre invece dovranno essere avviate tre Riforme costituzionali: modifica della base territoriale di elezione del Senato (da regionale a circoscrizionale come alla Camera); rendere uniforme l'elettorato attivo e passivo dei due rami del Parlamento (18 e 25 anni sia per camera che per Senato); infine la diminuzione, a fronte del taglio dei parlamentaridel numero di delegati regionali per l'elezione del capo dello Stato. Chiuso anche l'accordo per adeguare i regolamenti parlamentari, uniformando quello della Camera a quello del Senato, e introdurre un nuovo quorum per la formazine dei gruppi (visto anche il taglio dei parlamentari) e il numero delle componenti delle commissioni permanenti.

 

MA NELLA MAGGIORANZA NON MANCANO LE VOCI FUORI DAL CORO

 

Riforme, Fornaro (Leu): Taglio eletti è sfida, ora garanzie costituzionali - "Quella che ci apprestiamo a votare è una sfida, un segnale e una risposta ai problemi della democrazia rappresentativa. Oggi le istituzioni devono essere in grado di dare una risposta ad una domanda di velocità nella risoluzione dei problemi di cittadini e imprese. Noi non abbiamo mai avuto un atteggiamento pregiudiziale contro la riduzione del numero parlamentari, ma abbiamo sempre chiesto di definire il contesto nel quale si inseriva questa riforma. Le forze di maggioranza approveranno un documento che definisce questo contesto e stabilisce tempi e modalità per approvare i giusti contrappesi aumentando le garanzie costituzionali e riducendo gli effetti distorsivi che il taglio dei parlamentari comporta. E’ quindi necessario definire al più presto anche una nuova legge elettorale per attenuare sia la compressione della rappresentanza politica sia di quella territoriale". Lo afferma in Aula il capogruppo di LeU Federico Fornaro.

Riforme, Vacca (M5S): Taglio eletti, parliamo senza retorica - "Proviamo a parlarne senza retorica. Oggi inizia la settimana che dovrebbe portare all'approvazione parlamentare definitiva di una riforma costituzionale molto importante per l'Italia. Per la prima volta verrà modificata la consistenza numerica del Parlamento. Una modifica così delicata da non poter essere liquidata con un semplice "Tagliamo le poltrone". Se ne è parlato tanto in questi mesi, ma quasi sempre con argomenti retorici, di propaganda, senza affrontare i nodi più importanti. E' veramente così utile, necessaria, importante questa riduzione?". Se lo chiede il deputato M5S, Gianluca Vacca, in un lungo post su Facebook. L'ex sottosegretario del governo gialloverde, sottolinea alcune criticità: "Come quasi tutti i provvedimenti, ha cose buone e altre forse meno buone, avrà alcune conseguenze certe e altre invece tutte da verificare”. Tra queste: "L'Italia ha veramente un numero di parlamentari spropositato rispetto al numero di abitanti? Ha dunque un problema di rappresentatività democratica eccessiva? Probabilmente sì, ma non di molto. Se prendiamo il numero assoluto di parlamentari, indubbiamente l'Italia ha il secondo numero più alto (dopo UK, se consideriamo il numero complessivo). Ma se analizziamo il numero parametrato agli abitanti (un parlamentare ogni 100 mila abitanti) l'Italia è sostanzialmente in linea con gli altri paesi e nella media. Una cosa è certa: dopo l'approvazione del taglio, l'Italia andrà ad occupare le ultimissime posizioni in quanto a rappresentatività democratica parlamentare (avrà in sostanza il minor numero di parlamentari in rapporto agli abitanti)". Con il taglio quindi l'Italia avrebbe un problema di difetto di rappresentatività democratica come profetizzano molti?, si chiede Vacca: "Probabilmente no, e per un semplice motivo di cui si è parlato troppo poco in questi mesi: l'attuale numero dei parlamentari fu pensato in un momento storico dove il potere legislativo era esercitato di fatto solo dal Parlamento. Negli ultimi decenni invece, per quanto riguarda l'attività legislativa, al Parlamento italiano si sono aggiunti e rafforzati altri organi elettivi, il Parlamento Europeo e soprattutto i Consigli Regionali; è per questo che il numero dei parlamentari pensato oltre 70 anni fa, nonostante l'aumento della popolazione, oggi sembra eccessivo, come sostenuto anche da molti altri politici in passato. Questa è forse l'argomentazione più forte a giustificazione della riduzione dei parlamentari". Nessun dubbio invece sul risparmio che avrà lo Stato: "Quantificato circa in 100 milioni l'anno. Tanti, non tantissimi se consideriamo il bilancio complessivo annuale dello Stato. Non credo comunque che il risparmio di 100 milioni possa essere l'unica argomentazione, né quella più forte, a sostegno di questo voto. Spero di aver fornito qualche argomentazione utile a comprendere l'importanza, ma anche alcune criticità, di questa epocale riforma".

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