Trump riapre i giochi in Italia. Salvini ha una seconda possibilità
La vittoria di Trump riapre i giochi in Italia. Nuova chance per Salvini. Ma stia attento a Beppe Grillo
La vittoria inaspettata di Trump (per colpa dei sondaggisti mondiali che hanno ancora toppato confondendo desideri e realtà) negli Usa è una vera e propria rivoluzione mondiale (come del resto fecero Reagan e Thatcher), superiore -come lui stesso ha del resto fatto notare- alla Brexit che aveva assestato il primo colpo al Vecchio Impero Mondiale (VIM).
Gli Stati Uniti sono il più potente Paese del mondo e ormai da un secolo ne guidano di fatto le sorti e dunque si può dire che le elezioni americane sono elezioni per il governo mondiale, soprattutto dopo la caduta dell’Unione Sovietica e la mancanza di un bilanciamento allo strapotere americano.
Trump alla Casa Bianca ha provocato scene di vera e propria isteria collettiva tra i sostenitori delusi della performance disastrosa della candidata democratica Hillary Clinton; scene che vanno dal rifiuto del voto democratico -come fa oggi Severgnini sul Corriere della Sera- a lamenti da bar sui social e nei bar veri.
Altri giornalisti invece hanno accettato la sfida come si evince dall’analisi intelligente di Polito, sempre sullo stesso giornale.
Volenti o nolenti il piatto è servito ed ora occorre gestire cena e soprattutto dopocena.
La vittoria del tycoon americano si salda a pochi mesi di distanza dalla Brexit e dà un segnale inequivocabile: il vento è cambiato e che il “buonismo integrale” non ha più presa e si comincia a pensare criticamente e razionalmente in termini di risorse disponibili.
L’Europa è quella che risentirà di più del nuovo vento americano anzi lo ha preannunciato in Gran Bretagna (Farage), Francia (Le Pen), Olanda (Wilders), Germania (Petry), Ungheria (Orbàn) ed Italia (Salvini). Da ieri i movimenti populisti europei hanno un nuovo Paese guida: gli Usa.
Nel nostro Paese il politico più vicino a Trump è sicuramento Matteo Salvini che anzi può esibire una famosa foto con il miliardario americano durante la sua campagna elettorale; su questa vicinanza il Matteo padano pensa di tentare la scalata definitiva al centro - destra nostrano dopo averci provato una prima volta nel 2015 senza risultati.
L’evento americano rimette in discussione gli equilibri interni tra Forza -Italia e la Lega Nord/ Fratelli d’Italia dando una indubbia accelerazione al progetto di rinascita.
Da notare il solito Grillo che spudoratamente cerca di accreditarsi tra i vincitori e tra i seguaci d i Donald Trump e con la sindachessa di Roma Donna Virginia che prontamente invita il nuovo presidente Usa nella Capitale gettando alle ortiche tutti i predicozzi sul suo essere “a sinistra” che ci aveva rifilato finora.
E sarà proprio Grillo l’avversario che Salvini dovrà tenere d’occhio per non farsi scippare l’eredità trumpiana e in questo senso ha fatto male ad appoggiare a suo tempo la Raggi nel ballottaggio romano legittimandola politicamente.
Salvini ha ora la seconda possibilità che cercava per tornare al centro del dibattito politico italiano ma il progetto di nazionalizzazione della Lega è ancora in alto mare e proprio dalla riuscita di quello dipenderà il successo dell’impresa.