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Consiglio Ue: “Sostegno incrollabile a Kiev”. Meloni: "Ventotene? Io insultata. ReArmEu? Risorse solo virtuali"

Difesa e piano di riarmo: nell'incontro con Von der Leyen Meloni ha ribadito la necessità di porre l'accento sulla partecipazione del capitale privato, per esempio attraverso il modello InvestEu

di Redazione

Meloni: "Sconvolta da reazioni; sinistra ha problema confronto"

"Diceva Chesterton che rispetto gli uomini e la loro vita ma rivendico quando non sono d'accordo con le loro idee di non essere d'accordo con le loro idee. Questo è qualcosa che la scompone?". Lo ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un punto stampa a margine del Consiglio europeo, rispondendo a una domanda sulla polemica sul Manifesto di Ventotene.

"Non sono d'accordo con quello che leggo su quel testo. Questo non vuol dire insultare, come mi è stato detto che io ho insultato. Uo sono rimasta sconvolta dalla reazione che ho visto ieri in Aula con parlamentari della Repubblica che sono arrivati sotto i banchi del Governo con insulti e ingiurie. Penso francamente che la sinistra stia perdendo il senso della misura. Penso che stia uscendo fuori un'anima. Come posso dire illiberale, nostalgica? Penso che fosse una reazione assolutamente, totalmente scomposta", ha aggiunto.

"Rivendico di non essere d'accordo, ma soprattutto non l'ho neanche detto cioè ho letto i passi, ho detto io se è questo che ci volete dire io non condivido quel messaggio. Ma non ho insultato nessuno quindi quella che è stata insultata naturalmente sono stata io e ampiamente", ha ribadito. "Voglio dire mi pare che ci sia una sinistra che ha oggettivamente delle difficoltà a confrontarsi con le idee degli altri. Io non ho difficoltà a confrontarmi con le idee degli altri, ma sono molto convinta delle mie le rivendico e penso che questa sia la base diciamo della democrazia", ha concluso.

Meloni: "Non condivido messaggio oligarchia unica democrazia"

"Il messaggio che in realtà volevo raccogliere è capire qual è il messaggio che si vuole dare quando si distribuisce quel testo sabato scorso. A me sembra abbastanza semplice ed è un tema politico perché io ritengo che l'essenza di alcuni passaggi che ho letto di quel manifesto, e cioè che il popolo fondamentalmente non è in grado di autodeterminarsi e che quindi va educato e non ascoltato, sia purtroppo abbastanza strutturata nella sinistra anche di oggi e ne abbiamo avuto moltissimi esempi". Lo ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un punto stampa a margine del Consiglio europeo, rispondendo a una domanda sulla polemica sul Manifesto di Ventotene.

Ventotene, Meloni: "Convinta delle mie idee e le rivendico"

"Io non ho difficoltà a confrontarmi con le idee degli altri, ma sono molto convinta delle mie le rivendico e penso che questa sia la base diciamo della democrazia".  

Zelensky ai leader Ue, non allentare pressione sulla Russia

"Gli sforzi diplomatici in corso non significano che la Russia debba subire meno pressioni. Vi prego di non allentare la pressione sulla Russia per la guerra. Le sanzioni sono estremamente necessarie e devono rimanere in vigore finché la Russia non inizierà a ritirarsi dalla nostra terra e non risarcirà completamente i danni causati dalla sua aggressione. Vi esorto a continuare a lottare contro gli schemi di elusione e i tentativi della Russia di finanziare il suo sforzo bellico".

Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo intervento in videoconferenza al Consiglio europeo. "Questo è fondamentale per ridurre le possibilità di un imbroglio russo. E sappiamo tutti quanto facilmente Mosca disattenda le sue promesse: un momento dà la sua parola e poche ore dopo non significa assolutamente nulla. Ecco perché dobbiamo continuare a spingere la Russia verso la pace. Insieme a voi, naturalmente, agli Stati Uniti e ad altri nostri partner, possiamo farlo", ha concluso.

Consiglio Ue, le conclusioni a 26 

Le conclusioni sull'Ucraina sono state adottate a 26 al vertice Ue di Bruxelles, secondo la stessa modalità del consiglio straordinario di due settimane fa, aggirando dunque il veto di Budapest. Lo fanno sapere fonti europee all'Ansa. I leader europei, dopo lo scambio di vedute con Volodymyr Zelensky, hanno discusso della situazione sul campo in Ucraina e dello stato di avanzamento dei colloqui guidati dagli Stati Uniti.

"È stata condivisa l'opinione che al momento non siano in corso veri e propri negoziati", assicura un alto funzionario europeo. I leader si sono anche confrontati poi "sui modi migliori per influenzare" questo processo e hanno condiviso un "forte accordo", come risulta dalle conclusioni a 26, sulla necessità di "continuare a sostenere l'Ucraina politicamente e militarmente".

"L'Unione Europea mantiene il suo approccio di 'pace attraverso la forza', che richiede all'Ucraina di essere nella posizione più forte possibile, con le sue solide capacità militari e di difesa come componente essenziale". Lo affermano i leader Ue nelle conclusioni a 26. "In linea con questo approccio, l'Ue rimane impegnata, in coordinamento con i partner e gli alleati che condividono lo stesso approccio, a fornire un ulteriore sostegno globale all'Ucraina e al suo popolo, nell'esercizio del suo diritto intrinseco all'autodifesa contro la guerra di aggressione della Russia". 

Consiglio Ue, bozza: via libera al piano di ReArm 

I 27 attaccano il Consiglio Europeo ordinario di marzo, tradizionalmente dedicato ai temi economici, con il dibattito sull'Ucraina e l'intervento da remoto di Volodymyr Zelensky, che aggiornerà i leader sulla sua telefonata con Donald Trump. In agenda poi è previsto il pranzo con il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, seguito dallo scambio su competitività e difesa (al primo punto prenderà parte anche il capo della Bce, Christine Lagarde).

I leader, stando alle bozze delle conclusioni, daranno il via libera al piano ReArm della Commissione Europea e al Libro Bianco sulla difesa, chiedendo però di continuare a "portare avanti" il lavoro. Le questioni ancora da risolvere (in pratica i dettagli del piano, dall'articolazione delle catene del valore in chiave più o meno Made in Europe alle opzioni sui finanziamenti) si negozieranno da qui a giugno quando si terrà il prossimo Consiglio Europeo, piazzato strategicamente all'indomani del vertice Nato dell'Aia, dove i leader dell'Alleanza saranno chiamati a concordare i nuovi target di spesa (probabilmente intorno al 3%). A chiudere la migrazione - non ci si aspetta molto, se non una presa d'atto del lavoro in corso - e poi, a cena, un primo dibattito orientativo sul nuovo bilancio Ue, dato che la Commissione sarà chiamata a presentare proposte questa estate. L'agenda è fitta e dunque non si esclude che il vertice possa continuare anche domani. 

Consiglio Ue, von der Leyen: "Giorni decisivi" 

"Sono giorni decisivi per l'Europa, abbiamo un ordine del giorno fitto. Naturalmente discuteremo come l'Ucraina può arrivare finalmente a una pace giusta e duratura". Lo ha detto al presidente della Commissione Ursula von der Leyen a margine del summit del Ppe che ha preceduto il vertice dei 27.

Consiglio Ue, incontro Meloni-von der Leyen

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato questa mattina la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Il colloquio ha consentito di approfondire i temi del summit Ue, a partire dal rilancio della competitività e dal rafforzamento della difesa in tutti i suoi ambiti, concentrandosi in sul finanziamento degli investimenti. A questo riguardo, Meloni ha ribadito la necessità di porre l'accento sulla partecipazione del capitale privato, per esempio attraverso il modello InvestEu, come proposto da parte italiana, e su strumenti europei davvero comuni che non pesino direttamente sul debito degli Stati.

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