Un governo del Presidente per sterilizzare leghisti e grillini
Governo, ecco la carta segreta che l’establishment sconfitto alle elezioni il 4 marzo si accinge a giocare
Un governo del presidente: ecco la carta segreta che l’establishment sconfitto alle elezioni il 4 marzo si accinge a giocare per sbloccare lo stallo e il cul de sac istituzionale, con la regia del Quirinale. Dal Pd si fa sapere che in questo scenario c’è disponibilità a scendere dall’Aventino, magari con il ritorno di Matteo Renzi alla segreteria. E, si può scommettere, anche Forza Italia sta lavorando sotto traccia pur di non consegnare la leadership del centrodestra a Matteo Salvini e scongiurare il pericolo Di Maio a Palazzo Chigi.
Rosolati e logorati da settimane di surplace nella palude delle finte consultazioni, i due vincitori, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che avevano spiazzato e terrorizzato il Palazzo con l’accordo sui presidenti delle Camere, verrebbero così sterilizzati, allontanati tra di loro e messi nell’angolo.
E il mainstream del ceto politico e giornalistico legato alle logge e alle lobby dell’establishment, con contorno di alti burocrati, agenti segreti e influencer di Palazzo, creerebbe le condizioni politiche e psicologiche e il contesto per la svolta presidenzialista, coadiuvato dai corifei dell’Europa, delle urgenze economiche e dello spread opportunamente riattivato.
E magari, come in passato con gli attentati a orologeria della mafia o del terrorismo, sempre attivi nei momenti di svolta, un morto potrebbe aiutare.
Quel che conta è fermare i “populisti” della Lega e dei grillini, con un’operazione di sistema e di potere gattopardesca, dove tutto cambi perché nulla cambi.
Un brutto sogno? Speriamo… Ma grillini e leghisti, ora resi lontani e avversari, sarebbero così remissivi da rientrare nei ranghi del folclore ininfluente e della tappezzeria superomistica di chi c’è l’ha più lungo in cui il Palazzo li sta rinchiudendo?