Politica
Riforme/ D'Anna (Ala): lavoreremo per modificare la legge elettorale
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
"La legge elettorale è già stata approvata". Con questa risposta secca il capogruppo del Partito Democratico alla Camera, Ettore Rosato, interpellato da Affaritaliani.it, chiude a qualsiasi modifica dell'Italicum, anche sul tema del premio alla lista e non alle coalizioni. Ma che cosa ne pensano gli altri partiti che sostengono in Parlamento il governo Renzi? Affaritaliani.it lo ha chiesto al senatore Vincenzo D'Anna, portavoce del gruppo dei verdiniani Ala. "E' una sua opinione, per quanto autorevole. Noi ci faremo promotori, quando sarà il momento, di modificare la legge elettorale. Non solo noi di Ala, credo anche Alfano e gli amici di Scelta Civica. D'altro canto - spiega D'Anna - questo rassemblement di moderati che noi riteniamo possa costituirsi deve anche avere una sua piattaforma politica. Quindi, per noi è indispensabile - per la nostra stessa sopravvivenza, non come parlamentari ma come area politica - che si modifichi il premio di maggioranza dandolo alla coalizione e non alla lista".
Parole chiarissime quelle del braccio destro di Verdini, che poi prosegue nel fine ragionamento politico. "Potrei maliziosamente dire, se mi mettessi nei panni del senatore Gotor (minoranza Pd, ndr), che Rosato vuole il Partito della Nazione, perché non può pensare che uno che prende un voto in più possa anche prendere il premio di maggioranza".
D'Anna spiega chiaramente che "se c'è il premio alle coalizioni allora il Partito della Nazione ha meno appeal. Ma Rosato dice che la legge elettorale c'è e il Pd non la intende modificare; bene, ironicamente io potrei dire che Rosato fa un endorsement per il Partito della Nazione, in quanto se non c'è una modifica della legge elettorale i moderati possono presentarsi alle elezioni politiche con Renzi solo se stanno all'interno dello stesso partito".
"Se ci sarà una modifica dell'Italicum - precisa il portavoce di Ala - ognuno correrà alle elezioni con la propria identità e la propria squadra. E ci sarà evidentamente un patto programmatico e di legislatura con chi ha il programma più affine al nostro. E noi non abbiamo alcuna difficoltà ad identificare in Renzi il capo di quest'area. Ma se la legge elettorale resta così com'è ora, con il premio alla lista, noi dobbiamo andare alle urne per i fatti nostri e il Pd per i fatti suoi. Poi il Pd si prende il premio di maggioranza, che non divide con noi, ma se va al ballottaggio con i 5 Stelle perché noi dovremmo votare chi ci ha emarginati numericamente? Ce ne potremmo anche disinteressare. Ecco, la partita è tutta qua e quindi le congiure e le masturbazioni mentali della sinistra dem sono solo fini a se stesse".
D'Anna poi spiega ulteriormente il concetto: "Per stare insieme dobbiamo avere entrambi una convenienza. Se invece qualcuno dice 'io ho un voto in più e prendo il premio di maggioranza e tu solo quel poco che rimane', ma poi per avere la maggioranza deve fare un ballottaggio, perché io dovrei votare per lui?". In altre parole, se il Pd "non vuole cambiare la legge elettorale e vuole stare con noi allora entriamo in qualcosa di nuovo per tutti quanti".