Politica

Ballottaggi Verona, Centrodestra favorito. Nervosa la tosiana Bisinella

Elezioni Verona, è guerra sanguinosa. Centrodestra favorito. I tosiani sempre più nervosi

Di Franco Farinati

Altro che città dell’amore,  a Verona  si sta consumando una delle campagne elettorali più accese che si siano mai viste.

Non era difficile immaginare scintille,  soprattutto tra un centrodestra ricompattato attorno al giovane avvocato Federico Sboarina e l’avversario Patrizia Bisinella, fidanzata del sindaco uscente Flavio Tosi, candidata nell’impossibilità di un terzo mandato.

Sullo sfondo, l’ancora acceso rancore tra Lega e Tosi, ex enfant prodige del carroccio,  finito del giro di appena un anno per avvicinarsi addirittura al Pd.

Il primo colpo di scena, già nella campagna per il primo turno: un serie di foto – diventate subito virali su intenet – che ritraevano Bisinalla  e Tosi in compagnia di tale Vito Giacino, già vice del sindaco, condannato  in primo e secondo grado per  corruzione, che di lì a qualche giorno avrebbe visto confermate metà delle accuse anche dalla Cassazione.

“non c’è niente di male – aveva commentato Tosi, è un amico”.  Peccato che  perfino il Comune si fosse presentato come parte lesa nei processi e che quelle foto non fossero state scattate in un’occasione di un incontro casuale, ma di un summit di strategia elettorale.

“Qualcuno ci pedina, è inaccetabile.  Sporgiamo denuncia”  aveva tuonato la stessa Bisinella, attribuendo la responsabilità all’avversario.

Intanto nascevano anonime pagine facebook  che riportavano retroscena su entrambi i fronti.  E partivano le querele.

Nel frattempo , in vista del ballottaggio , a sostegno al candidato di centrodestra si è schierato  Michele Croce che con la sua lista Verona Pulita al primo turno aveva incassato un 5% potenzialmente determinante, ma soprattutto  dotato di un profilo davvero scomodo per Tosi e fidanzata.  Era stato  Crcoce – infatti – a scoperchiare con una serie di denunce pubbliche  il presunto sistema di clientele attorno all’amministrazione comunale  e  imbarazzanti vicinanze d l sindaco uscente  a  soggetti perfino sospettati di appartenere alla ‘ndrangheta. Lui era stato la gola profonda dell’ormai celebre inchiesta del programma televisivo Report che aveva parlato esplicitamente di criminalità organizzata.

Primo atto pubblico della collaborazione,  un video girato dal segretario della lega Nord Matteo Salvini in visita a Verona, nel quale coinvolgeva proprio Croce.

La  ditta Tosi& Bisinella -  senza l’auspicato appoggio del pd locale, diviso dalle non nuove questioni morali – rispondeva con  una potente azione di conquista dei consensi, a base di feste di piazza, cene poplari, presenza a tappeto nei quartieri.

Ma qualcuno dall’entourage  ha preferito l’attacco frontale: un candidato tosiano ( o bisinelliano, che dir si voglia..)  sulla sua pagina facebook ha pensato bene di rovesciare  irripetibili insulti su Salvini,  arrivando a minacciarlo di morte.

Altra tornata di denunce e  - questa volta – intervento del prefetto di Verona Salvatore Mulas che ha intimato ai candidati di abbassare i toni.

Ma  la città dell’amore era già diventata teatro stabile di affondi senza  pietà.

Ecco allora  il candidato di centrodestra Sboarina  lasciare spazio a  quel Michele Croce,  ormai simbolo cittadino di lotta per la legalità:  una diretta face book nella quale Croce riassumeva  tutte le magagne  del sindaco Tosi,  tra  collaboratori processati e sospette frequentazione ‘ndranghetiste.  Compreso un fatto dimenticato dai più:  una condanna definitiva per odio razziale.

Risultato: centinaia di migliaia di contatti.

Non si  fa attendere la risposta da parte del clan Tosi& Bisinella , sempre utilizzando l’arma delle rete.  Un  video  contro l’avversario che vorrebbe essere ironico,  se non si trattasse del ridoppiaggio di uno spezzone di film sulla caduta del regime nazista, dove  il candidato sindaco del centrodestra viene identificato nella figura di Hitler

Più che l’amore  appassionato tra Giulietta e Romeo,  tutto ricorda la guerra sanguinosa  tra  le loro famiglie, Montecchi e  Capuleti.