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20 anni del Treno della Memoria, Capone: 'Un viaggio che richiama all'impegno'

20 anni del Treno della memoria. Capone: “L’olocausto consentito dall’indifferenza. Un viaggio che fa toccare con mano la disumanità e ci richiama all’impegno”.

“Il Treno della memoria fa vedere con i propri occhi dove può arrivare la cattiveria umana, che di umano non ha  avuto nulla. Un’esperienza che serve a dare contenuto alla memoria che rischia di scomparire e di essere negata. È stato genocidio, permesso e sostenuto dall’indifferenza. Far finta di non vedere e non sentire ha consentito l’atrocità dell’olocausto. Ed oggi su questa indifferenza dobbiamo confrontarci e riflettere. L’indifferenza è accondiscendenza e lo è anche oggi se restiamo in silenzio davanti a quelle terribili immagini di immigrati in catena deportati e di migranti spediti nei centri in Albania. Non si può tacere”.


 

Lo ha affermato la Presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone, in occasione dell’evento organizzato nell’Agorà del Consiglio regionale per i 20 anni del Treno della memoria dal titolo “Venti di memoria. Venti di impegno” che ha visto protagonisti gli studenti e le studentesse delle scuole pugliesi. L’iniziativa rientra tra gli eventi del progetto Giovani in Biblioteca C6?.! Le 6 C.

Dopo l’introduzione di Loredana Capone  si sono susseguiti gli interventi di Christel Antonazzo, presidente di Tdf Mediterranea, e Paolo Paticchio, autore del libro “Il treno della memoria". In viaggio per diventare i testimoni di domani. Toccanti le testimonianze di alcuni studenti che hanno partecipato a questa esperienza.

“Un viaggio - hanno detto - dal quale si torna cambiati. Perché un conto è leggere quello che è accaduto, altro è toccare con mano e guardare con i propri occhi quello che è stato l’inferno”. Storia, memoria, impegno. Chi ci è stato può dirlo. Dal 2005 l’associazione Tdf Mediterranea accompagna giovani da tutta la Puglia e dall’Italia nella visita ad Auschwitz e Birkenau, in un percorso educativo che grazie allo studio delle peggiori pagine della nostra Storia, quelle del ventennio nazifascista e dell’olocausto, punta ad affiancare la crescita delle nuove generazioni verso nuovi orizzonti di impegno e cittadinanza attiva.

Fra le testimonianze dei ragazzi e delle ragazze, è ricorrente l’espressione “dopo aver visitato Auschwitz con il Treno della Memoria nulla è più come prima”. Il futuro che vediamo è fatto da e per i giovani, che con il Treno della Memoria hanno il coraggio di mettersi in viaggio per conoscere gli orrori che l’odio e l’indifferenza hanno creato.

L’incontro si è concluso con l’interpretazione di alcuni stralci dello spettacolo teatrale “Shoah. Frammenti di una ballata” di Fabrizio Saccomanno e Redi Hasa. La sinossi del libro “Il treno della memoria. In viaggio per diventare i testimoni di domani”  scritto da Paolo Paticchio e Lorenzo Tosa, così recita:

"In un freddo gennaio del 2005, un diciottenne del Sud Italia attraversa i cancelli di Auschwitz per la prima volta, ignaro che quel momento segnerà la sua vita per sempre. Nei vent’anni successivi, grazie al Treno della Memoria, Paolo si troverà a guidare tanti gruppi di giovani attraverso le ferite del Novecento e i luoghi simbolo dell’orrore nazista, in un percorso che si snoda tra Berlino, Cracovia e il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau".


 

"Ma questo viaggio non è soltanto un ritorno al passato: è un’avventura unica che porta i ragazzi e le ragazze a confrontarsi con il presente, con il silenzio, con la Memoria e le ombre di chi non è più tornato. Tra emozioni e momenti di condivisione, Paolo osserva le loro reazioni: c’è Nicola, sempre nascosto sotto al suo cappuccio nero; c’è Matilde, piena di curiosità e spirito critico e c’è Halima, che accanto ai disegni dei bambini di Terezín appende quello di una mamma e di un figlio migranti, sospesi su una barca in mezzo al mare".

Tra lacrime e interrogativi, nuove amicizie e abbracci scambiati davanti ai blocchi di cemento di un memoriale o fuori da una famosa fabbrica, ognuno di loro tornerà a casa cambiato. Questo libro nasce dai tanti Treni della Memoria che hanno attraversato l’Europa sino a oggi e vuole essere una chiamata a non dimenticare, ma anzi a vigilare, da “testimoni dei testimoni”, sull’eredità di ciò che è stato e tramandarla.

(gelormini@gmail.com)