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Aeroporto del Salento, prorogato lo stop temporaneo
L’aeroporto di Brindisi resta chiuso. A stabilirlo il decreto n.207 del 17/5/2020 del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. L'interrogazione D'Attis (FI)
L’aeroporto di Brindisi resta chiuso. A stabilirlo il decreto n.207 del 17 maggio 2020 emanato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministero della Salute, con il quale, a seguito dell’emergenza COVID-19, si proroga lo stop temporaneo dell’operatività di gran parte degli aeroporti italiani, tra i quali anche quello del Salento.
“L’operatività dei servizi - si legge nel decreto a firma dei ministri Paola De Micheli e Roberto Speranza - è limitata agli aeroporti di Ancona, Bari, Bergamo-Orio al Serio, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze-Peretola, Genova, Lamezia Terme, Lampedusa, Milano Malpensa, Napoli Capodichino, Olbia, Palermo, Pantelleria, Pescara, Pisa, Roma Ciampino, Roma Fiumicino, Torino e Venezia Tessera”.
L'emanazione del decreto incrocia una nota del parlamentare brindisino di Forza Italia Mauro D’Attis, che riprende la questione sicurezza dello scalo: “Ho letto che l’argomento dell’aeroporto del Salento è comparso anche sull’agenda di qualche altro parlamentare. Si tratta della stessa denuncia oggetto, da tempo, di una mia interrogazione parlamentare per la quale sono ancora in attesa di risposta da parte del Ministro competente. Il fatto grave è che anche i vettori cominciano a tenere le distanze (anche indirettamente) dallo scalo brindisino. Easy Jet, ad esempio, pare abbia confermato la cancellazione dei voli per Milano Malpensa".
"Occorre che la politica metta da parte divisioni e promuova iniziative efficaci - ribadisce D'Attis - per conoscere dalla Regione Puglia (maggiore azionista di Aeroporti di Puglia) lo stato dei lavori per mettere in sicurezza lo scalo brindisino, adeguandolo a tutte le prescrizioni adottate per la ripresa del traffico aereo a livello nazionale. E’ evidente che fino alla conclusione di tali lavori ben difficilmente Governo ed ENAC potranno dare il via libera alla riapertura dell’aeroporto ed al ripristino dei collegamenti. Mi auguro, pertanto - conclude D'Attis - che anche altri parlamentari e consiglieri regionali facciano la loro parte, unendosi alla richiesta di spiegazioni e di intervento immediato, nell’interesse dell’intero Salento”.
Interviene sul tema anche Paolo Pagliaro: "Prigionieri del tempo e da tempo di una politica scellerata, che si ricorda di esprimere la propria opinione soltanto a giochi fatti, soltanto per far vedere o capire che hanno a cuore le sorti del Salento che ancora una volta è stato escluso e messo all’angolo".
"È inaccettabile che un aeroporto come quello del Salento, snodo cruciale dell’economia di questa terra -continua Pagliaro - sparisca nel dimenticatoio, come accade spesso, a causa di strategie meramente commerciali che mettono l’aeroporto di Bari in prima linea. È gravissimo che su 21 aeroporti che riprendono ad essere operativi manchi proprio quello del Salento: Ancona, Bari, Bergamo-Orio al Serio, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze-Peretola, Genova, Lamezia Terme, Lampedusa, Milano Malpensa, Napoli Capodichino, Olbia, Palermo, Pantelleria, Pescara, Pisa, Roma Ciampino, Roma Fiumicino, Torino e Venezia Tessera ricominciano a “volare”, mentre al Salento ancora una volta sono stata tarpate le ali".
"Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed il Ministero della Salute prima di emanare decreto 207 del 17 maggio 2020 dovevano tener conto di situazioni che sono sotto gli occhi di tutti - aggiunge Pagliaro - il Salento è una delle zone meno colpite dal Covid-19, perché non farlo ripartire nelle prime scelte? Capiamo l’emergenza sanitaria, la salute viene prima di tutto, ma ancora una volta, tra il silenzio del Presidente della Regione Puglia e le scelte del Governo possiamo soltanto evidenziare la penalizzazione del Salento".
"Non vogliamo in questa occasione fare il solito elenco delle ingiustizie che subisce il Salento dalla Alta Velocità, che si fermerà a Bari, alla storia infinita della strada 275. Siamo stanchi di dover spesso ripetere che l’Italia inizia a Santa Maria di Leuca e non finisce a Bari, siamo stanchi di dover sottolineare che l’aeroporto del Salento deve essere il punto cardine della ripresa economica del nostro territorio e che intorno alla struttura brindisina devono essere creati i presupposti di crescita e di sviluppo di una terra ancora povera di infrastrutture, ma ricca di possibilità; e per questi motivi - conclude Pagliaro - porteremo la nostra protesta in tutte le sedi opportune perché, siccome lo gridiamo da anni e rimaniamo inascoltati a causa della sordità e delle cecità di chi ci governa, pensiamo che sia giunto il momento che la voce dei salentini venga ascoltata".
(gelormini@affaritaliani.it)