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Alberobello, Brindisi e Gallipoli in corsa per la Capitale Italiana della Cultura 2027

Colo progetto PIETRAMADRE il comprensorio di Alberobello punta su eredità e welfare culturali. In corsa anche Brindisi e gallipoli (Le). Il sostegno dell'Ass. Viviana Matrangola.

Nella sala Spadolini del Ministero della Cultura di Roma, si sono svolte le audizioni pubbliche delle città pugliesi finaliste nella selezione per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2027. Le candidature di Alberobello, Brindisi e Gallipoli sono state presentate davanti a una Giuria di esperti in vista della proclamazione della città vincitrice, che avverrà entro il 28 marzo 2025.


 

"La Puglia - ha detto l’assessora regionale alla Cultura Viviana Matrangola, intervenuta durante la presentazione dei dossier - è la grande protagonista delle audizioni di quest’anno. Con tre città finaliste su dieci, la nostra regione porta sul tavolo del Ministero la forza di un territorio che sogna, progetta e prova a costruire il suo futuro attraverso la cultura. Grazie a candidature molto ricche e rappresentative delle bellezze e della storia del nostro territorio, Alberobello, Brindisi e Gallipoli si giocano una sfida importante. Essere Capitale della Cultura, infatti, non è solo un riconoscimento simbolico, ma è un’occasione di trasformazione concreta del territorio perché, attraverso i progetti messi in campo, si può generare crescita, innovazione e una nuova consapevolezza del proprio patrimonio. E queste città hanno dimostrato di avere la visione, l’energia e il coraggio per farlo”.

“La Regione Puglia - ha concluso Matrangola - sarà al loro fianco, qualunque sia l’esito della selezione. Perché la vera vittoria è aver messo in moto idee, progetti e comunità pronte a puntare sulla cultura per scrivere il loro futuro”.


 

Il Progetto PIETRAMADRE è alle battute finali. La candidatura è stata raccontata alla Commissione ministeriale da 7 relatori durante l’audizione di  sessanta minuti di cui 30 per la narrazione del dossier, e nei restanti 30 i relatori hanno interagito con la giuria esaminatrice. Marianna Intini, Francesco De Carlo, Marco Piva, Valeria Sabatelli, Giorgio Papa, Giuseppe De Bellis, hanno raccontato cos’è e soprattutto cosa si aspettano da PIETRAMADRE.

Il primo intervento, quello di Marianna Intini, studentessa diciassettenne che rappresenta il domani, ha tracciato il ‘MANIFESTO DEL FUTURO’, una nuova visione di futuro, augurando a se stessa ed ai giovani della Comunità PIETRAMADRE di ritrovarsi in questa terra, tornati o mai andati via, e si è proiettata nel 2057 quando – da cinquantenne – vivrà in un territorio nel quale PIETRAMADRE parlerà al mondo con la sua storia e la sua modernità. Una nuova visione di Umanesimo.

Il racconto - coordinato dal project manager Pasquale Gatta - è proseguito con l’intervento di Francesco De Carlo, sindaco di Alberobello, Comune capofila di PIETRAMADRE insieme a Castellana Grotte, Noci e Polignano a Mare.


 

Il sindaco De Carlo ha sottolineato che la candidatura riguarda un vasto territorio, che esprime il modo di essere e lo stile di vita di un popolo che guarda avanti con coraggio e passione’. La medesima passione che nel 1996 lo ha animato quando - da assessore al Turismo del Comune di Alberobello - ha lavorato per il riconoscimento da parte dell’Unesco, che non ha rappresentato un arrivo ma la partenza verso la rigenerazione di un territorio per garantire ai residenti e ai viaggiatori più qualità, sostenibilità, inclusività, rispetto per i luoghi.

"Con PIETRAMADRE vogliamo andare oltre la candidatura che non nasce per far conoscere un territorio dimenticato, ma per riaffermare l’identità di questa terra e darle profondità preservandola dalla mercificazione. Vogliamo che chi arriva in questo territorio non si limiti a guardare, ma senta, tocchi, resti. Anche solo con un pensiero, con un’emozione, con il desiderio di tornare. Se così sarà saremo andati oltre il progetto perché avremo costruito un’eredità".


 

Nel progetto PIETRAMADRE c’è Marco Piva, archistar milanese che costruisce luoghi di connessione tra persone, tecnologia e natura: "PIETRAMADRE è più di un progetto, è una visione che si fa realtà. Il concept di PIETRAMADRE - spiega - si ispira al triangolo, simbolo di perseveranza e successo, che non è soltanto una forma geometrica, ma risponde ad un’idea che unisce, connette e costruisce. È il simbolo di una visione che trasforma la cultura in un movimento continuo come una clessidra che segna il tempo di una nuova identità territoriale".

"Ma la visione senza concretezza resta un sogno - continua Piva - è così che PIETRAMADRE architettonicamente si traduce in due progetti che incarnano questa filosofia: l’Auditorium multifunzionale e le sedute urbane. Il primo non è soltanto un edificio, ma un luogo che respira, accoglie, ispira, dove le idee prendono forma, dove il futuro si costruisce pietra su pietra. Le seconde non sono semplici panchine, ma opere d’arte funzionali realizzate con materiali locali e illuminate a LED per trasformare gli spazi urbani in luoghi di aggregazione e cultura. Un ponte tra l’uomo e la natura, tra il passato e il futuro. PIETRAMADRE è un invito ad immaginare un futuro in cui la cultura è un patrimonio da conservare ed una forza viva che ci spinge verso l’innovazione e la crescita condivisa".


 

L’intervento dell’assessora alla Cultura del Comune di Alberobello, Valeria Sabatelli, ha fatto il punto su governance e budget. La prima secondo le scelte dei Comuni PIETRAMADRE sarà  in capo alla Fondazione di Partecipazione ‘Alberobello 2027’ che ‘grazie alla reale partecipazione dei soggetti qualificati che la comporranno, garantirà stabilità alla gestione delle attività culturali nel lungo periodo, rafforzando la collaborazione tra pubblico e privato sulla scia delle azioni di partenariato speciale e sociale già intraprese in questi due anni dal Comune di Alberobello per la gestione dei Beni di interesse storico/culturale in un’ottica nuova di  ‘welfare culturale’."

"Promuovere un’ampia partecipazione della Cittadinanza incentivando un azionariato diffuso di matrice culturale, è la mission di PIETRAMADRE per trovare un modello che sia al contempo garanzia di gestione democratica, trasparente e inclusiva ma anche di efficacia dell’azione politica di sviluppo e crescita del territorio, mantenendo sempre il controllo e l’indirizzo pubblico sulle attività’. Per quanto riguarda il budget ‘il finanziamento delle attività – aggiunge Sabatelli - avverrà attraverso un fondo di gestione alimentato da contributi pubblico/privati. Una linea politica e di gestione della cosa pubblica tracciata - come lo stesso percorso PIETRAMADRE - nel solco della partecipazione".

Delegata dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, l’assessora regionale alla Cultura, Viviana Matrangola, ha sottolineato l’importanza del "Coraggio di chi non aspetta, ma agisce. Di chi ha capito che la cultura non è un lusso, ma la spina dorsale di una Comunità. E quando parlo di cultura non intendo solo teatri, musei o libri, ma intendo di welfare culturale: quella visione che mette al centro le persone, trasforma la bellezza in opportunità e fa della cultura uno strumento di benessere. PIETRAMADRE  è tutto questo. È il progetto di welfare culturale più avanzato che c’è oggi nella nostra regione. La Regione Puglia non è spettatore in questo progetto, ma compagna di un viaggio che rappresenta un’idea nuova di Puglia".


 

All’audizione ha partecipato anche il presidente del Comitato dei sostenitori, Giorgio Papa, il quale si è soffermato sul sostegno a PIETRAMADRE. ‘Le forze imprenditoriali sostenitrici della candidatura hanno condiviso una visione: un territorio vitale, ricco di stimoli e opportunità, è il motore che trattiene talenti, attrae nuove energie, costruisce un ambiente in cui vivere e lavorare è una scelta e non una rinuncia. PIETRAMADRE è una sfida ambiziosa che può diventare un modello di collaborazione, un esempio di come la cultura può trasformarsi in un asset strategico per l’intero Paese. Perciò sostenere PIETRAMADRE significa credere in un territorio che è capace di diventare luogo di futuro’.

L’audizione si è conclusa con l’appello finale affidato a Giuseppe De Bellis, componente del Comitato tecnico scientifico, che ha definito i trulli laboratori di idee, spazi di incontro, centri di produzione culturale. ‘Le gnostre di Noci, le Grotte di Castellana, le scogliere di Polignano – ha aggiunto - sono luoghi straordinari che non devono essere soltanto scenografie, ma palcoscenici vivi e pulsanti che parlino a chi li attraversa e con chi li abita. Vogliamo che artisti provenienti da ogni angolo del mondo portino con sé le loro visioni, le loro storie, la loro energia, intrecciandole con le radici profonde della nostra terra. Vogliamo che la cultura diventi un ponte tra chi arriva e chi resta, che i turisti smettano di essere spettatori e diventino cittadini temporanei immersi nella vita della Comunità. Nessuna trasformazione è possibile se non con il coinvolgimento di chi la vive, di chi la sogna, di chi è pronto a costruire insieme il futuro. Diamo ai giovani gli strumenti per agire e non solo per sognare’.

Al termine dell’appello di De Bellis, è partito un viaggio sensoriale alle radici del suono  che ha unito musica, scultura e artigianato per raccontare la pietra ed  il sapere di chi ancora oggi la lavora. Antonio Valente e Edoardo Parente dell’associazione Platypus si sono esibiti con una performance suonando un litofono, ovvero il xilofono arcaico realizzato con i tasti fatti di pietra ricavati dalle chiancarelle di un trullo di Alberobello e da alcune pietre provenienti dall’isola d’Elba concesse dalla Fondazione Luigi Tronci di Pistoia.

L’audizione è stata coordinata da Pasquale Gatta, il quale - durante i diversi interventi - ha  sottolineato che il  viaggio PIETRAMADRE "E' frutto di un lavoro condiviso e della capacità di immaginare il futuro. PIETRAMADRE ha posto al centro le Comunità, i giovani, il patrimonio materiale e immateriale. Questo percorso, nato dal dialogo e dalla co-progettazione, dimostra che la Cultura può essere il volàno dello sviluppo sostenibile, della rigenerazione urbana e del rafforzamento dell’identità territoriale. La parte progettuale del percorso è sintetizzata in 112 progetti articolati in tre assi che includono bisogni, esigenze e desideri di bambini, giovani, adulti e famiglie, che integrano le diverse arti - dalla musica al teatro, dal cinema alla danza, dall’artigianato alla letteratura, che troveranno CASA nei TRULLI con le residenze culturali. Il primo asse è PIETRAMADRE fatto di proposte originali e innovative per l’Italia".


 

"A partire dalla ‘Stone week’, l’evento che richiamerà l’attenzione sul nostro saper fare con la pietra: design, architettura, arte. In collaborazione con ANCI, abbiamo immaginato l’Art.Co, ovvero la certificazione attribuita alle eccellenze artigianali che esprimono l’identità di una Comunità e l’autenticità dei suoi prodotti. Un’opera d’arte contemporanea ideata dal maestro Michelangelo Pistoletto, recentemente candidato al Premio Nobel per la Pace, sarà il suggello tangibile dell’eredità culturale che vogliamo lasciare. Il secondo riguarda gli ELEMENTI sviluppati durante il processo di condivisione. Nuovi progetti che riguardano la Cultura e lo Sport, l’innovazione sociale, il welfare culturale, l’ambiente e l’istruzione. Il terzo asse è quello delle RADICI con cui potenziamo i grandi eventi culturali che già oggi sono un patrimonio condiviso. Espressioni d’arte apprezzate nel mondo per la loro capacità di rappresentare e raccontare la bellezza e il genio dei luoghi che li ospitano’.

(gelormini@gmail.com)