Angelo Vacca, gli 11 ‘Cantieri’ per l'Università di domani
Il programma in 11 punti di Angelo Vacca per la corsa alla nomina di Rettore dell'Università degli Studi di Bari.
Si direbbe si sia ispirato al Rosone della Cattedrale di Troia e ai suoi 11 spicchi arabescati, il prof. Angelo Vacca, nel comporre il Programma dei Cantieri, quale manifesto d’intenti per la sua corsa alla nomina di Rettore dell’Università degli Studi di Bari. Undici segmenti programmatici che vanno dall’Offerta Formativa alla Ricerca, dal Diritto allo Studio all’Internazionalizzazione, dalla Terza Missione al Sistema di Governance; e poi Reclutamento, Valorizzazione del Personale, Collegamenti con Società, fino alla Scuola di Medicina e alla Infrastrutture e Tecnologie, per provare a dar forma e concretezza agli sforzi per contenere la cosiddetta “fuga dei cervelli”.
E magari provare a ribaltare i flussi di domanda di formazione, riuscendo a rendere attrattivo l’Ateneo barese a studenti che dall’estero volessero decidere di venire a studiare in Italia.
Temi al centro dell’incontro organizzato a Bari, presso l'Ex Palazzo delle Poste, da Angelo Vacca per analizzare, assieme a colleghi e a relatori altamente qualificati, la situazione di stallo critico, stimolare contributi a soluzioni innovative e chiedere un intervento organico alla politica, alla stessa università e al mondo del lavoro.
"Ho deciso di candidarmi a Rettore dell'Università degli Studi di Bari, col desiderio di dare un contributo tangibile al mio Ateneo - ha sottolineato Angelo vacca - dal quale ho ricevuto tanto. Ho avuto la possibilità di formarmi come medico e ricercatore, e di lavorare in maniera appropriata. Sono molto felice di aver raggiunto la posizione di Direttore di Unità di Medicina interna, di coordinare un laboratorio di ricerca con molti giovani, di aver ottenuto riconoscimenti scientifici nazionali e internazionali, di aver ricevuto fondi per progetti di ricerca di interesse nazionale e regionale. Tutto questo grazie agli insegnamenti che ho ricevuto dalla Scuola e dalla mia Università”.
“Sarà per me un grande onore e privilegio coordinare l’attività didattica, di ricerca e organizzativa dei Docenti, dei Ricercatori e del personale tecnico-amministrativo al servizio degli studenti e del progresso scientifico e culturale della nostra Regione e del nostro Paese. L’obbiettivo che intendo perseguire con tenacia e perseveranza - ha precisato Vacca - è che l’Università di Bari possa ulteriormente progredire e divenire sempre più competitiva e attrattiva a livello nazionale ed internazionale”.
L’appuntamento all’ex Palazzo delle Poste ha messo in evidenza anche i risultati di un’indagine statistica condotta da Fabio Manca: dalla quale emerge la perdita di più di 10mila cervelli, perlopiù laureati di età compresa tra i 25 e i 39 anni, con un esodo trasversale a tutte le regioni italiane, da Nord a Sud. Anche se nel Mezzogiorno la perdita di talenti è decisamente più critica.
I dati forniti dal prof. Manca rimandano al quadro di un Paese con “capitale umano” maggiormente qualificato, formato grazie ad un cospicuo investimento dello Stato e delle famiglie, che però in gran parte viene perduto.
(gelormini@affaritaliani.it)
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