PugliaItalia

Antimafia, lo sfregio
a Falcone e Borsellino

Antonio V. Gelormini

Un pateracchio! Che certo non fa onore nè al presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, nè al suo vice-presidente, Claudio Fava.

La testimonianza dell'inutilità banalizzatrice del lavoro parlamentare (lautamente remurato...), che si riduce alle ultime ore per produrre un pronunciamento che non sortirà alcun effetto sulla composizione delle liste per l'imminente tornata di elezioni amministrative e regionali.

Si parla di "impresentabili" con dubbia e offensiva definizione, dato che tra i reati presi in considerazione o cosiddetti "sensibili" mancano l'abuso d'ufficio, la corruzione, la concussione e il falso in bilancio: tutti tipici dell'attività amministrativa di "casa nostra".

Si evita di parlare di "incandidabili" per non mettere in evidenza il "vulnus" del mancato intervento in sede di presentazione delle liste. e così la pantomima - come è stata definita dal M5S - della pubblicazione dei nomi "bollati" a campagna elettorale conclusa e a silenzio elettorale in corso, è la "beffa emergente" che si aggiunge al "danno cessante".

E c'è persino chi, come il Segretario nazionale del Partito Democratico, Matteo Renzi, si sbraccia e si catapulta a rivendicare "nessun impresentabile nel PD", mancando l'opportunità e il buon gusto del "silenzio" su quelli comunque nelle liste alleate, i cui voti torneranno utili ad affermazioni, elezioni, premi di maggioranza e via cantando.

Una sorta di "sfregio" alla memoria di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino, verso i quali si fa a gara in questi giorni ad esprimere "pensieri alti" e "propositi ardui".

L'ennesima figuraccia italiana, per l'inadeguatezza manifesta di una classe dirigente in grande imbarazzo al cospetto di un cittadino, ripetutamente mortificato e demoralizzato.

Risparmiatecela questa ulteriore presa in giro. Davvero non se ne avverte la necessità. Ritiratevi in buon ordine e, per una volta almeno, provate a fare ammenda!

(gelormini@affaritaliani.it)