Anziani, assistenza e solidarietà sociale Troia tutti per 'Il mattone della memoria' - Affaritaliani.it

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Anziani, assistenza e solidarietà sociale
Troia tutti per 'Il mattone della memoria'

Antonio V. Gelormini

Una sorta di rivoluzione culturale, un processo di riappropriazione del patrimonio immateriale, che da “pietra di scarto” diventa “pietra d’angolo” di una comunità, che decide di tornare a prendersi cura e custodia della memoria dei nostri “anziani”, per cui le mura che li accolgono diventano scrigno prezioso di incommensurabile valore.

Sin dalla notte dei tempi, le società hanno sempre riservato il posto d’onore, quello più in alto e naturalmente più importante agli anziani: capi-tribù dall’ultima e decisiva parola, senatori a guardia degli eccessi d’intransigenze giovanili o autoritarie, educatori senza tempo a cui affidare la formazione delle generazioni più giovani e quelle dei nipoti.

Troia piazza giovanni XXIII
 

“Un popolo che non ha memoria, non ha futuro”, ci ricorda l’indelebile sequenza virgiliana che immortala Enea, in fuga da Troia in fiamme, mentre regge sulle spalle il padre Anchise (il passato) e tiene per mano il figlio Ascanio (il futuro). Anche per questo, Papa Francesco ci invita a reagire “alla cultura dello scarto”, per cui custodia, salvaguardia e valorizzazione diventano pilastri fondanti e bitte resistenti di una sana cultura condivisa.

Un processo culturale che la tradizione latina vuole come “studium atque humanitas”, studio dell’umanità, ma che le raffinate radici greco-mediterranee rimandano alla “paideia”, allevamento e cura dei fanciulli: sinonimo di cultura e di educazione mediante l’istruzione.

Tanto premesso, è da considerarsi motivo di orgoglio e apprezzamento il ritorno “al centro del paese” - sotto la maestosa egida della Basilica Cattedrale e del suo Rosone - di questo vero e proprio “Scrigno della Memoria”, affidato alla gestione della Fondazione San Giovanni di Dio - Onlus. Ma ancor più, che ritorni adiacente al plesso che ospita l’Asilo “San Benedetto”.

Presentare come segno distintivo della comunità la bellezza storico-artistica e l’esercizio del gioco di sponda generazionale tra passato e futuro, nella coltivazione della pianta della memoria, ritengo possa diventare modello sostenibile, in risposta agli sguardi smarriti di una quotidianità senza bussola e senza speranza.

Contribuire alla cura di questo “giardino della memoria”, innaffiandolo costantemente per evitarne l’atrofizzazione e arricchirne le varietà espressive, dovrà diventare forma soggettiva d’investimento nell’interesse dei figli e dei figli dei nostri figli.

Il bastone a occhiello da pellegrino, che sorregge la sporta e la borsa - decorata con croce - della “cerca” dei Fatebenefratelli, sarà stimolo costante ed efficace all’invito all’obolo di San Giovanni di Dio, loro fondatore: “Fratelli, fate il bene a voi stessi, dando l’elemosina ai poveri”.

SanGiov1
 

Una pratica che la Fondazione intende strutturare e favorire nel tempo, attraverso l’istituzione del “Mattone della memoria”, per dar vita a forme di crowdfounding e testimonianza solidale, in grado di accompagnare il sostegno pubblico (insufficiente) e il completamento dei lavori, nonché l’ampliamento di spazi e servizi anche al piano superiore: non ancora toccato dagli interventi di recupero e ristrutturazione.

“Il nonno è padre due volte e la nonna madre due volte”, ricorda Papa Francesco, “Ben vengano le case per anziani, purché siano veramente case e non ghetti o prigioni. E siano per gli anziani, non per l’interesse di qualcun altro, non istituti dove gli anziani vivono dimenticati, nascosti”.

“Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà”, aggiunge ricordando il teso biblico del 4° comandamento. “Se non viene recuperato l’incontro, se non si ritrova un equilibrio nuovo, fecondo tra le generazioni - prosegue Francesco - quello che ne deriva è un grave impoverimento per il popolo, e la libertà che predomina nella società è una libertà falsa, che quasi sempre si trasforma in autoritarismo”.

Ecco, con la riapertura dello “Scrigno della Memoria” - oggi a Troia - la Comunità cittadina decide di riprendersi la libertà di essere decisamente più ricca!

(gelormini@affaritaliani.it)