PugliaItalia

Appia, Traiana, Francigena
“La cultura sotto i piedi”

Antonio V. Gelormini

Accorgersi del patrimonio che abbiamo letteralmente "sotto i piedi" e rispolverarlo per valorizzarlo: "APPIA - Lavori in corso" a cura dei Cacciatori d'Ombra.

Accorgersi di quanta storia, quanta cultura, quante speranze, quante delusioni, illusioni, entusiasmi e ambizioni, insomma quanto e quale patrimonio abbiamo letteralmente “sotto i piedi”. E provare a “rispolverarlo”, per valorizzarne potenziale attrattivo e trame stimolanti di nuovi percorsi esperienziali, per viaggiatori, turisti e ricercatori: moderni pellegrini, ancora capaci di un risveglio.

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Questo l’obiettivo del progetto “APPIA - Lavori in corso” dell’Associazione Cacciatori d’Ombra inteso a ripercorrere la Regina viarum, attraverso lo sguardo dei fotografi: che si accostano ad essa con sensibilità ed interpretazioni diverse, spinti da una curiosità unanime tra realtà e immaginazione. Arricchendosi del contributo di "pensatori" del nostro tempo, per completare e accompagnare lo sforzo di tornare a ‘guardare’ questa strada dimenticata.

Lo stimolo forse provocatorio a ‘riattraversare’ culturalmente i luoghi, per riconquistare una memoria tersa di retorica, ma ricca di colori, sensazioni, segni e testimonianze della civiltà e di un’umanità non solo meridiane. Per cui, il viaggio e il senso di appartenenza restano le cifre del progetto: dove per viaggio si intende esplorazione e, per appartenenza, il fatto di essere “indigeni”.

Rumiz Ieva

“L’ispirazione viene dal libro di Paolo Rumiz, “Appia” - ci dice Mauro Ieva presidente dei “Cacciatori d’Ombra” - in cui viene narrato il percorso fatto a piedi dal giornalista-scrittore e da altri suoi amici di una delle più antiche strade del mondo, certamente la più antica d’Italia, che ci restituisce un itinerario dimenticato, splendido e tragico allo stesso tempo”.

“Nel libro, lo scrittore esplicita un augurio che è anche un invito - precisa Ieva - che altri viaggiatori possano ripercorrere “questo bene scandalosamente abbandonato”, per riappropriarsene prima che esso venga definitivamente cancellato”.

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“Il progetto è l’accoglimento di questo invito”, ribadisce Mauro Ieva, “Una prima risposta di noi “indigeni” che quel bene abitiamo. La fotografia è il nostro linguaggio ed è con esso che abbiamo inteso ripercorrere l’antico itinerario nella sua parte meridionale, seguendo le mappe che sono state accuratamente preparate dai suoi primi viaggiatori contemporanei”.

“La visione di questa via - prosegue - propone una sua nuova immagine, per favorire consapevolezza diffusa, evitando la retorica di una Puglia e Basilicata turistica o, come spesso si dice, da cartolina. Una osservazione quasi analitica di quello che ogni fotografo ha incontrato sul percorso: non in senso documentario ma interpretativo, in cui ogni autore si è calato secondo la sua cultura e sensibilità”.

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“A guidarci è stato il privilegio di essere persone che su questa terra ci vivono - sottolinea ancora Muro Ieva - esso si traduce in un attraversamento lento e meditato proprio perché non di passaggio. E proprio così che il bello e il brutto, il politico e il religioso, archeologia, ferrovie, piantagioni, chiese, fabbriche, svincoli e persone si fondono in unico sguardo”.

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Un passaggio, quello evidenziato dai “Cacciato d’Ombra” tra i tanti possibili nella costruzione di una “nuova mappa” di questa antica strada, in cui si sono rivelate utili le esperienze precedenti di altri viaggiatori, ma anche di poeti e di scrittori. Tutti hanno aiutato a “rivedere”, con luce altra, ciò che già c’è, proprio sotto i piedi di tutti. In fondo, si tratta di un cammino e ogni cammino è quasi sempre un’esperienza collettiva: lunga il tempo di una distanza da colmare.

La pubblicazione ‘plurale’, attraverso un’intensa campagna di prenotazioni ‘crowdbooks’, conta una tiratura garantita e già venduta, che rende ulteriormente originale e gratificante l’evoluzione del progetto stesso, che prevede anche una mostra/istallazione itinerante: a partire proprio dalle tappe più significative dello storico cammino.

Fotografie di: 

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• Pasquale Amendolagine

• Nello Coppola

• Alessio Deluca

• Mauro Ieva

• Francesco Mezzina

• Patrizia Ricco

• Marco Sacco

• Simone Sanchioni 

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• Salvatore Simonetti

Con i contributi di:

Paolo Rumiz, scrittore e giornalista

Dino Borri, docente del Politecnico di bari

Giuliano Volpe, docente di Archeologia dell'Università di Foggia

Franco Arminio, poeta e scrittore

Vincenzo Mastropirro, docente, musicista e poeta

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E le collaborazioni di:

Parco Nazionale Alta Murgia • Comune di Ruvo di Puglia • Crowdbooks • Sinergie per il Territorio • Mediateca Regionale Pugliese • Palazzo Tupputi - Laboratorio Urbano Bisceglie • Apulia Film Commission • Galleria nazionale della Puglia • La Capagrossa Coworking • Cineclub Canudo

(gelormini@gmail.com)