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Arancioni a Bari, tra lira italica e radiazioni elettromagnetiche
Raduno degli arancioni a Bari col generale in pensione Antonio Pappalardo tra il Palazzo di Città e il Palazzo del Governo, con il leader che ostenta la vistosa giacca e l'omissione della mascherina, e i convenuti che non rispettano le prescritte misure di sicurezza, in chiaro attegiamento di disobbedienza.
"Il Covid-19 non esiste. È un'invenzione. Un bluff organizzato. Vogliono terrorizzarci, chiuderci in casa e instaurare un nuovo ordine mondiale", ripete Antonio Pappalardo, 73 anni, generale dell'Arma dei Carabinieri in pensione, e leader conclamato di questa nuovo consesso arancione.
La precedente manifestazione a Milano ha fatto scattare una serie di denunce, che dovrebbero avere analogo esito anche per questo mattutino appuntamento domenicale nel capoluogo pugliese.
"E' evidente che il problema del nostro pianeta non è certamente questa specie di stupida influenza chiamata coronavirus, utilizzata dalle grandi potenze per sottometterci", ha continuato il generale in pensione, che rilancia anche sul fronte economico con l'auspicato ritono alla 'lira italica' e l'esigenza di 'battere moneta' da parte dello Stato italiano.
"Il male del pianeta sono le micidiali radiazioni elettromagnetiche. Troppi radar, troppe antenne", ha aggiunto, provando anche a giustificare il fatto che durante le manifestazioni da lui organizzate, gran parte degli arancioni non usa mascherine: "Ma lo vogliamo dire, una volta per tutte, che le mascherine sono dannose?".
(gelormini@gmail.com)
Foto a cura di Leopoldo Cisonno
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Pubblicato sul tema: "Salvini e Meloni? Dormono...". Il 'ciclone' Pappalardo ad Affaritaliani.it