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Arianna Spizzico: l'arte multisensoriale sfida tempo e spazio

L’arte esprime in chiave metaforica quello che è il relazionarsi della materia tra il surreale ed il simbolico, dando predominanza ai colori.

di Francesco Cisonno

Arianna Spizzico, artista multi-materica di fama internazionale, ha illustrato come la sua idea d’arte diventa protagonista in tutte sue descrizioni ed opere, che raccontano l’uomo non tramite la rappresentazione fisica ma attraverso la sua sostanza.


 

Tutto questo è stato oggetto di presentazione del vernissage “4 Elements”, promosso e presentato con la collaborazione dell’associazione Home of Art, tenutosi lo scorso 6 Aprile presso la sede di Banca Generali Private a Bari.

Arianna Spizzico si è molto distinta nel suo lavoro partecipando a numerose rassegne artistiche come la triennale di Minalo, la Biennale di Venezia ed il museo Macro di Roma. La maggior parte delle opere esposte fanno parte di prestigiose collezioni pubbliche e private in Italia ed all’estero (Nizza, Svizzera tedesca, Los Angeles, Istanbul), risultato di un percorso artistico durato oltre vent’anni.


 

Il tipo di approccio creativo, sostiene l’artista, esplora la fusione di materiali eterogenei per creare opere uniche e irripetibili, generando texture ricche e contrasti visivi, trasformando la superficie dell'opera in un'esperienza multisensoriale. Fogli di metallo, gusci, granelli, coralli e residui tecnologici costituiscono, infatti, alcuni degli elementi chiave che l’autore assembla.


 

Ad oggi il suo intento è quello di coinvolgere lo spettatore a livello sensoriale ed emotivo, stimolandolo nell’osservare la realtà in maniera tutt'altro che tridimensionale, ma bensì a quattro dimensioni; ed è solamente così che si può apprezzare la lettura della conoscenza. Con questa forma di espressività ha voluto raccontarsi e raccontare al pubblico quello che è il progetto veicolato tramite le sue opere, celebrando la materia ed il colore, invitando coloro che assistono a riconsiderare la nostra percezione del tempo e dello spazio.

* Foto a cura di Leopoldo Cisonno