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Arpal Puglia, audizione in Commisione regionale

Note e commenti sull'audizione dell'ARPAL Puglia in VI Commissione regionale, in merito alle prove selettive del Concorso Arpal.

Con Una nota diffusa, la consigliera regionale del Pd, Lucia Parchitelli, ha riferito dell'audizione (da lei stessa richiesta) in VI Commissione, a seguito del Direttore Generale ARPAL PUGLIA, Massimo Cassano, sulle prove preselettive del concorso ARPAL, finalizzate alla ricerca di personale a tempo indeterminato.

Arpal

"Nei giorni scorsi - ha commentato Parchitelli - sono giunte segnalazioni da parte di numerosi candidati impegnati nello svolgimento delle prove, sia per gli argomenti presenti (apparentemente differenti rispetto a quelli previsti nel bando), che per alcune incongruenze nella disposizione delle domande oltre che per l’esclusione dell’anonimato durante la correzione". 

"Il Direttore Cassano - ha proseguito la consigliera PD - ha sottolineato che tutto è stato gestito da una società esterna, alla quale sono state demandate tutte le procedure, e che ARPAL, che ha già chiesto a chi ha gestito le prove di relazionare, non ha avuto nessun ruolo attivo nelle prove preselettive; senza dimenticare che ad oggi non risulta nessuna denuncia formale da parte dei candidati.

Parchitelli Audizione14luglio

"Apprezzo che il Direttore abbia dato massima disponibilità alla nostra Commissione per visionare i verbali relativi alle attività svolte - ha sottolineato Parchitelli - ma ho comunque chiesto che da parte dell’azienda, che si è occupata delle prove, venga prodotta una relazione ufficiale anche in risposta a quanto da me richiesto in Audizione".

"E’ nostro compito dare la massima trasparenza a chi in questo concorso ha investito mesi di studio e tanta fatica Allo stesso tempo però - ha concluso - esprimo la mia solidarietà al Direttore Cassano e alla sua famiglia, che abbiamo appreso essere stati oggetto di gravi minacce proprio a causa delle voci sul concorso”.

Anche i consiglieri regionali del M5S Grazia Di Bari, Marco Galante e Cristian Casili hanno diffuso una nota. “Esprimiamo la massima solidarietà a Massimo Cassano, per le minacce ricevute da lui e dalla sua famiglia, come abbiamo fatto già oggi in Commissione, e siamo sicuri che sporgerà denuncia nelle sedi competenti. Allo stesso modo riteniamo eccessivi i toni usati in commissione dal direttore dell’Arpal, cui tutti abbiamo chiesto chiarimenti, così come abbiamo fatto con l’assessore al Lavoro, Sebastiano Leo, viste le numerose segnalazioni ricevute sulle modalità di svolgimento delle prove preselettive per i concorsi per il potenziamento dell’organico dell’Agenzia".

M5S Puglia 2020

"La scorsa settimana - hanno precisato i pentastellati - abbiamo depositato un’interrogazione indirizzata all’assessore sia sulle procedure concorsuali, che su eventuali azioni che la Regione intenda intraprendere, dopo aver letto che centinaia di candidati si sarebbero rivolti a un legale specializzato in ricorsi nei concorsi pubblici.Leggeremo con attenzione la relazione fatta dalla società che si è occupata della redazione dei test preselettivi, che sarà depositata in Commissione, riservandoci la possibilità di chiederne l’audizione in Commissione. Sono diversi gli aspetti ancora poco chiari, ad esempio il fatto che nei casi in cui è stato necessario ricorrere alle domande di riserva, non sarebbe stato garantito l’anonimato dei candidati, stabilito per legge, perché queste sarebbero state identificate con un codice da trascrivere a penna e inserite in una busta aperta insieme ai dati anagrafici del candidato".

"Riteniamo necessario approfondire - hanno concluso i consiglieri M5S - le segnalazioni sui diversi orientamenti delle Commissioni, che in alcuni casi avrebbero fatto verbalizzare delle incongruenze segnalate dai candidati, mentre in altri casi non lo avrebbero permesso. Auspichiamo di avere il prima possibile una risposta scritta alla nostra interrogazione e di chiarire a breve tutti gli aspetti su cui nutriamo ancora dei dubbi".

FdI Puglia1

Più critici i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia (Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini, Francesco Ventola e Ignazio Zullo): “Quello che è accaduto in Sesta Commissione - durante l’audizione del direttore generale dell’Arpal Cassano - non può circoscriversi a qualche comunicato di (sacrosanta) solidarietà, per le minacce di morte (via social) verso Cassano e la sua famiglia. Per questo, invitiamo il presidente della Sesta Commissione, Metallo, a trasmettere tutta la trascrizione, il link della registrazione e tutti gli atti mostrati durante la seduta alla Procura della Repubblica di Bari, perché chi dietro lo schermo di un telefonino o di un pc minaccia di morte qualcuno non resti impunito. Gli odiatori seriali vanno identificati e perseguiti legalmente".

"Ma è necessario anche - hanno aggiunto da FdI - che la Procura faccia chiarezza a 360 gradi sul concorso Arpal a cominciare da quanto denunciato in Commissione. Ovvero: dalla Banca dati non pubblicata alla presenza di materie non contemplate nel bando di gara (logica, informatica e inglese) e assenza delle materie specifiche di diritto previste dal bando, nel caso, poi del Concorso Comunicazione la presenza di domande sui personaggi dello spettacolo, autori di libri, doppiatori di personaggi della Disney.  Continuando, ancora, con l’indiscrezione che abbiamo raccolto da alcuni candidati: che ci hanno raccontato che sono stati forniti 4 codici a barre, con la medesima stringa alfanumerica identificativa e univoca, dove il primo codice viene inspiegabilmente apposto sul registro della presenza al momento dell'accreditamento. In questo modo, ci hanno raccontato, ancora prima di iniziare la prova, il materiale di concorso (scheda risposta in particolare) è identificabile e facilmente collegabile all’identità di questo o quel candidato, mentre le altre tre etichette col codice sono state apposte sul foglio identificativo (che non è stato ritirato e sigillato in busta chiusa prima di iniziare la prova), sul foglio risposte e sul questionario".

Arpal Cassano

"E ancora - hanno proseguito - i questionari somministrati pare siano stati sorteggiati in modo strano, con contenitori di risme di fogli A4 che contengono i plichi con i questionari e i volontari sorteggiano il cartone da aprire. E’ necessario altresì fare chiarezza su quanto dichiarato in Commissione da una dirigente Arpal che sosteneva che, le domande di riserva, erano state ‘condivise’ con le Commissioni e la società che ha gestito il concorso. In che senso ‘condivise’ e come si concilia questa condivisione con la totale estraneità dell’Arpal – così come ribadito più volte da Cassano – al maxi-concorso? C’è stata una semplice interlocuzione o c’è un atto scritto, come ha chiesto il nostro consigliere Caroli senza ottenere risposta".

"Infine e non ultimo, tutta la solidarietà a Cassano. Ma segnaliamo non solo al presidente Metallo (che ha taciuto), ma anche al presidente del Consiglio, Capone, e al presidente Emiliano - che è direttamente responsabile per quello che dice e che fa Cassano - alcune frasi pronunciate da quest’ultimo all’indirizzo della collega Laricchia: ‘per la prossima volta, quando si rivolge a me personalmente deve fare molta attenzione su quello che chiede…Stia attenta la prossima volta, non lo faccia più, va bene?... Che lavoro fa? che cosa ha fatto lei nella vita? Non lo faccia più, non si permetta più…’. Non è ammissibile che un direttore di Agenzia si possa rivolgere a un consigliere regionale in questo modo. Se poi tutto questo è consentito da chi, come i presidenti Metallo, Capone ed Emiliano, si riempiono la bocca sul rispetto delle donne è decisamente ancora non più grave. E’ vergognoso”.

Metallo

Pronta la reazione del presidente della VI Commissione Donato Metallo: “Rispondo alla nota del Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia per semplice dovere di verità e fortemente amareggiato dal punto di vista umano. Con sorpresa ho appreso i contenuti del comunicato, del tutto incoerenti con quanto manifestato dagli stessi commissari durante la seduta della Commissione. Seduta in cui ho condiviso in chat in tempo reale il comunicato di solidarietà al direttore di Arpal, Massimo Cassano, per le minacce ricevute. Comunicato di solidarietà che è stato sottoscritto parola per parola, come dimostrano gli scambi e i commenti nella chat ufficiale. Ma pochi minuti dopo la seduta, leggo sui giornali che quel comunicato non basta. Durante la Commissione ho chiesto che venisse messa a disposizione di tutti i commissari la relazione sui lavori da parte dell’azienda che ha svolto la preselezione, relazione richiesta da Arpal stessa a seguito delle segnalazioni. Anche qui tutti i commissari d’accordo, ma dai giornali apprendo che anche questo non va bene. Sempre ieri in seduta i commissari FdI sottolineano la necessità che i candidati al concorso che si sono sentiti danneggiati dalla procedura, espongano regolare denuncia. Ma poi dicono che dovrei essere io a recarmi in Procura per denunciare. Cosa? Chi? La verità è che pensavo che ieri si fosse svolta una seduta collaborativa, compromessa solo da un infelice momento di scambio acceso tra il direttore Cassano e la consigliera Laricchia, in cui i toni si sono alterati e ho dovuto richiamare all’ordine, chiedendo il rispetto dei modi e del diritto di parola della collega. Su questo auspico che ci sia oggi stesso un chiarimento tra i due.

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"Per il resto - ha ribadito Metallo - sono amareggiato della mancanza di coerenza e di trasparenza, che porta pochi minuti prima a ringraziare la Commissione e me per lo svolgimento della seduta, e pochi minuti dopo a fare un comunicato di accusa come se niente fosse andato bene. Come se i consiglieri presenti ai lavori fossero altre persone rispetto ai firmatari del comunicato stampa successivo. Nella dialettica politica possiamo dire tutto forse. Comprendo anche l’esigenza di essere sui giornali, di curare una certa visibilità. Ma sono ancora tra quelli che pensano che il perimetro debba sempre essere quello della correttezza prima di tutto, della coerenza e della credibilità. A chi pensa di poter dire ad altri cosa fare e come farlo, suggerirei una riflessione su questo”.

(gelormini@gmail.com)