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'Artemisia e i pittori del Conte', torna a Conversano 'Il Bacco' di Finoglio
Con la mostra "Artemisia e i pittorti del Conte" torna a Conversano dal Museo del Prado di Madrid "Il trionfo di Bacco" di Paolo Finoglio
Resterà aperta fino al 30 settembre 2018 la mostra “Artemisia e i pittori del Conte”, in apertura sabato 14 aprile a Conversano (Castello Normanno e Chiesa di San Giuseppe). La mostra è organizzata dalla cooperativa Armida, a cura di Viviana Farina e Giacomo Lanzilotta, con la collaborazione di Nicola Cleopazzo, Medaglia del Presidente della Repubblica, e gode del sostegno di Regione Puglia, Assessorato all’Industria Turistica e Culturale, Teatro Pubblico Pugliese - Consorzio per le Arti e la Cultura e il patrocinio della Città di Conversano, Città Metropolitana di Bari, FAI - Delegazione Puglia Italia Nostra - Delegazione Puglia.
In collaborazione con Polo Biblio-Museale Salentino - Museo Sigismondo Castromediano di Lecce e la partecipazione di MIBACT, Direzione Generale Musei, Polo Museale della Puglia, SABAP-BA, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari , MIBACT, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia e della Basilicata.
Una mostra molto attesa di sessanta (60) tele che celebra la collezione di Giangirolamo II Acquaviva d'Aragona anche con il ritorno in Puglia di opere provenienti da Musei e collezioni private; tra queste, Il 'Trionfo di Bacco', di Paolo Finoglio, conservato al Museo Nacional del Prado e un inedito dipinto di Artemisia Gentileschi 'Caritas Romana', un quadro di stile caravaggesco di grande fascino, di cui si trova traccia nella collezione del conte.
Sarà esposta anche, nella prima sala del percorso, Fortitudine Pares, opera che giunge in Italia per la prima volta. Ancora un capolavoro, appositamente sottoposto ad un’attenta pulitura, prima di lasciare il Museo della Cattedrale di Malta. Trattasi di opera d'autore ancora anonimo, è al momento oggetto di ricerca, come già in passato da parte di John Gash e Catherine Puglisi, della restauratrice e studiosa Roberta Lapucci, che ne valuta l’opportunità di attribuzione a Michelangelo Merisi il Caravaggio.
La mostra è occasione straordinaria per scoprire i fasti della corte di Giangirolamo e di sua moglie Isabella Filomarino e momento di spessore per via di collaborazioni d’eccellenza con grandi Musei internazionali come il Muza di Malta e il Prado di Madrid. I responsabili preposti alla conservazione e tutela delle opere sono parte del comitato scientifico della mostra e hanno dunque partecipato all'ideazione scientifica del progetto.
La dispersione storica della raccolta ha obbligato a lunghe ricerche. L'asta del 1978 ha disperso forse in modo irreparabile il nucleo superstite della raccolta Acquaviva-Ramunni, o per lo meno la buona parte del nucleo. Pur a conoscenza dell'ubicazione di almeno un paio di opere afferenti a questo ultimo gruppo, i curatori hanno puntato, piuttosto, al ritrovamento di pezzi non inclusi nel nucleo Acquaviva-Ramunni. Si è riusciti a rintracciare ben 5 opere acquisite in origine dal conte di Conversano. Si tratta di tele mai uscite dalla discendenza di Giangirolamo II e dunque di primaria importanza. Lo pensarono già gli eredi del conte tra 600 e 700, visto che i quadri non furono lasciati nella sede originale.
La collezione era in origine costituita da circa 500 oggetti, molti presumibilmente dispersi pochi anni dopo la morte di Giangirolamo II. Sino al 1938 nel Castello risultavano conservate solo 70 opere superstiti. Queste furono vendute a un privato dall'allora proprietario dell'immobile e del suo contenuto, il prof. Domenico Ramunni. Il professore tentò per circa trent’anni di far acquisire allo Stato le opere Acquaviva da lui intanto fatte restaurare oltre che custodite, ma le trattative non andarono mai a buon fine.
La vendita fu conclusa con un privato di Roma e lo Stato non esercitò il diritto di prelazione, nonostante la formale, quanto corretta segnalazione agli uffici competenti inviata a firma del medesimo Ramunni. Fu dunque così che, solo successivamente a un'asta Semenzato del 1978, il Comune di Conversano ebbe la lungimiranza di acquisire almeno le 10 Storie della Gerusalemme Liberata di Paolo Finoglio, da allora esposte nel Castello.
Il Castello ospiterà la maggiorparte degli oggetti prescelti, utili a riambientare i nomi degli artisti e i temi prescelti dall'originario proprietario. La Chiesa di San Giuseppe esporrà invece in tutto nove dipinti di grande formato, due dei quali provenienti dalla collezione Acquaviva d'Aragona.
“Il sostegno a questa mostra dimostra qual è la nostra politica culturale", ha dichiarato Loradana Capone, Assessore all’Industria turistica e culturale, gestione e valorizzazione dei beni culturali Regione Puglia. "Quella di produrre in Puglia mostre di alto profilo culturale, non solo finanziando un evento ma utilizzando le professionalità scientifiche che ci sono sul posto, storici dell’arte, restauratori, ricercatori, e creando connessioni con istituzioni di alto profilo come in questo caso con il Prado, il Muza di Malta".
"Ma, soprattutto, facendo rete con altre prestigiose istituzioni museali della Puglia - ha aggiunto l'Assessore Capone - come il Museo Sigismondo Castromediano di Lecce, che ha fornito supporto scientifico, materiale documentario e fotografico, contribuito alle ricerche sul territorio, che nel Salento, attraverso il collezionismo privato, riserva ancora tantissime sorprese e preziose scoperte da valorizzare".
"Del resto - ricorda l'Assessore salentina - è a Lecce che approda, nei primi decenni del Seicento, da Napoli, l’artista protagonista assoluto di questa mostra Paolo Finoglio, il quale sposa una leccese e lavora per le più importanti istituzioni religiose del Salento prima di arrivare a Conversano presso il Conte Acquaviva d’Aragona. Il rapporto con la cultura caravaggesca in Puglia è stato esplorato con una bellissima mostra tenutasi a Lecce qualche anno fa promossa dal Museo Castromediano e Soprintendenza curata da Antonio Cassiano e Brizia Minerva e Fabrizio Vona dal titolo “ECHI CARAVAGGESCHI” che ha posto gli antefatti di questa cultura figurativa che arriva in Puglia e di cui poi la collezione del conte di Conversano rappresenta gli sfavillanti sviluppi".
"Una storia di mecenatismo di grande importanza quella di Giangirolamo Acquaviva e di Isabella Filomarino - ha proseguito Loredana Capone - perché indaga sulla ricchezza e il prestigio culturale del tempo e cercare di ricostruire questa collezione e la storia di questa famiglia, imparentata con principi e vicina ai potenti Barberini".
"Ricostruire e vedere ritornare in Puglia queste opere nominate negli elenchi, che i Conti di Conversano tenevano nel castello, è un bellissimo modo per ricomporre la storia. Credo - ha concluso l'Assessore Capone - che questa sia la strada per fare cultura, non solo mostre mainstream ma ricerca, studio, racconti, connessioni e collaborazioni che siano anche in grado di attrarre un pubblico internazionale e di qualità”.
Il percorso al Castello si articola in otto sale tematiche: Simboli e Pentimento; Santi patroni: Giovanni Battista e Girolamo; La Fuga in Egitto del cavalier Guido; Maestri caravaggeschi; Massimo Stanzione; Artemisia Gentileschi e Onofrio Palumbo; Sante e nudi; Baccanali e Battaglie. In queste è incluso Fortitudine Pares (Cupido e la Morte), dipinto proveniente dalle collezioni del Museo della Cattedrale di Malta, conservato sotto il nome di Battistello Caracciolo.
La chiesa di San Giuseppe, luogo legato alla contessa Isabella Filomarino, a pochi passi dal Castello, è la sede espositiva complementare al maniero: qui sono stati radunati i dipinti di maggiore dimensione, tra cui il Trionfo di Bacco di Finoglio (Museo del Prado), che ritorna a Conversano, come si scriveva, dopo circa 400 anni, e la copia di Paolo Veronese citata nel documento del 1666, rintracciata in Abruzzo, nei feudi degli Acquaviva d’Atri, testimone d’eccellenza della passione nutrita dal conte per la pittura veneta del ’500.
A coronamento, si potrà in parallelo avvantaggiarsi della visita alla chiesa dei Santi Medici Cosma e Damiano, la ‘Cappella Sistina’ di Paolo Finoglio, anch’essa voluta e decorata a spese di Giangirolamo e Isabella Acquaviva; e di una quarta tappa al Castello di Marchione, la residenza di villeggiatura della famiglia, che ancora custodisce i ritratti dei conti.
Info: www.artemisiaconversano.it
Orari, Prenotazioni e Contatti
CASTELLO DI CONVERSANO (PIAZZA DELLA CONCILIAZIONE) E CHIESA DI SAN GIUSEPPE (VIA SAN GIUSEPPE)
Orari della mostra
Tutti i giorni: 9:00 - 13:00 | 16:00 - 20:00.
Chiusura: il lunedì non festivo.
Eventuali variazioni, orari prolungati e/o giornate di apertura straordinaria saranno comunicate su questo sito e sui canali social.
INFO E PRENOTAZIONI
Cooperativa ARMIDA – Servizi per la valorizzazione e la fruizione dei beni culturali
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