Autismo, il talento nella relazione
I bambini imparano a stare insieme
Col progetto “Impariamo a giocare” fanno incontrare bambini con autismo e disturbi dello sviluppo, e bambini neurotipici, aiutandoli a relazionarsi
"Molte cose sono più facili per le persone autistiche di quanto non lo siano per le persone non autistiche", sosteneva Marc Segar, scrittore britannico e studioso di autismo e disturbi comportamentali.
Pertanto, l’incontro tra ragazzi con autismo e a “sviluppo tipico” è un momento da ricercare il più possibile nella vita quotidiana, in quanto per entrambe rappresenta un’opportunità. Grazie a questa convinzione l’Associazione DALLA LUNA, un team di professionisti (psicologi, psicoterapeuti, pedagogisti) specializzato nella diagnosi, la terapia a favore di persone autistiche in altri disturbi dello sviluppo con sede a Bari, ha ideato un progetto di integrazione tra bambini con autismo e bambini “neurotipici” in collaborazione con ASFA Puglia, associazione no-profit a supporto delle famiglie con persone autistiche.
Il progetto denominato “Impariamo a Giocare”, ha l’obiettivo di favorire l’incontro tra persone con “diversi tipi di mente” promuovendo attività che coinvolgono il corpo e il movimento come dimensioni esperienziali.
Partito nel mese di gennaio, con frequenza bisettimanale, il progetto andrà avanti fino a fine Maggio presso l’Istituto Comprensivo “Gabelli” di Santo Spirito, e farà interagire 40 bambini, attraverso numerosi giochi motori e di gruppo adattati alle caratteristiche dei singoli partecipanti e con attività di pre-atletismo e ginnastica propedeutica, tenendo conto della stretta correlazione tra attività fisica di gruppo e salute mentale, mostrando i benefici che la sua pratica può portare a livello psicologico in tutti gli individui.
Secondo gli esperti dell’Ass. DALLA LUNA “l’autismo è un modo diverso di leggere il mondo”, fatto di percezioni diverse, spesso di difficoltà motorie e un dizionario sociale più limitato rispetto ai propri coetanei. Inoltre non è sempre facile riconoscere l’autismo perché ne esistono tante sfumature. E anche in Puglia si stima ci sia in media una persona autistica ogni 80 abitanti.
Il progetto “Impariamo a Giocare” nasce per favorire nei bambini autistici una vasta gamma di benefici a livello comportamentale con possibili miglioramenti cognitivi, del livello di attenzione, e nei comportamenti socio-emotivi, oltre ad indurre una riduzione dei comportamenti stereotipati e ripetitivi.
"Per le persone con autismo vivere esperienze con i coetanei a sviluppo tipico rappresenta un'occasione unica per ricercare apprendimenti funzionali, per comprendere meglio il mondo e le sue regole e per generalizzare apprendimenti acquisiti in ambito abilitativo", spiega Celestina Aliano, coordinatrice del progetto.
Anche per le persone a sviluppo tipico, "L’incontro con coloro che hanno un modo diverso di approcciarsi al mondo rappresenta una possibilità per accettare tutte le parti di sé e per far proprie strategie creative per interagire con persone diverse", precisa ancora Celestina Aliano.
In Puglia il Sistema Sanitario tenta di essere più inclusivo ed attento nei confronti dei soggetti con autismo e disturbi comportamentali, supportando le famiglie ed offrendo loro strumenti finanziari per coprire una piccola parte delle spese sostenute, ad esempio per la terapia ABA (Applied Behavioral Analysis), basata su una scienza che analizza il comportamento per modificarlo verso il risultato atteso e che da oltre 30 anni è di beneficio per milioni di persone in tutto il mondo.
Ma osserva Vittoria Morisco, presidente ASFA Puglia, volontaria e madre di un bambino con autismo.: "Molto resta ancora da fare, considerando che numerosi progetti come “Impariamo a Giocare” si realizzano solo ed esclusivamente grazie all’intervento dei privati e nello specifico al generoso contributo dell’azienda Tupperware Italia che vogliamo ringraziare". ASFA Puglia nasce proprio dal desiderio di supportare le famiglie che vivono quotidianamente la sfida dell’autismo dei propri figli nella realizzazione di progetti atti a favorire una vera e propria inclusione sociale grazie alla generosità di privati e imprenditori baresi.
“L’autismo non è una malattia, ma una condizione naturale dello sviluppo - ha detto il prof. Lucio Moderato psicologo e psicoterapeuta di ‘Fondazione Sacra Famiglia’ e docente all’università Cattolica di Milano -. Ci piaccia o no siamo un po’ tutti autistici. Occorre sdoganare i pregiudizi, ricorrere a diagnosi precoci che consentano a questi ragazzi di potersi esprimere secondo la loro natura”.
Sito Web: www.dallaluna.it