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Ballottaggio Foggia, il centrosinistra unito su Pippo Cavaliere sindaco

Sono arrivati a Foggia da tutta la Puglia, i sindaci del centrosinistra, per sostenere al ballottaggio finale il candidato sindaco del capoluogo dauno, Pippo Cavaliere.

Cavaliere Emiliano

All'ombra del Teatro 'Umberto Giordano' e di quello che a Foggia da sempre chiamano 'il grattacielo', sul palco  si sono radunati il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e i sindaci di Bari Antonio Decaro, di Lecce Carlo Salvemini, di Brindisi Riccardo Rossi, di Barletta Mino Cannito e di Trani Amedeo Bottaro

"Qui a Foggia i sindaci sono presenti come sindaci e non come coalizione o come aggregazione politica", ha precisato Michele Emiliano, "Non c'è una connotazione politica specifica, perché l'elezione del sindaco, così come quelle del presidente della Regione, non sono le elezioni europee o le elezioni politiche. Ognuno sceglie il proprio primo cittadino".

Cavaliere Decaro2

"La Puglia - ha dichiarato Emiliano - è piena di speranze, tutta la Puglia è con Foggia", anche perchè - come ha affermato a gran voce Antonio Decaro: "I sindaci non sono vigliacchi, i sindaci ci mettono la faccia. Noi politici ci vantiamo di parlare alla pancia dei cittadini".

"I sindaci - ha preseguito il sindaco della Città Metropolitana di Bari - possono parlare per slogan, usare frasi demagogiche, ma credo sia arrivato il momento di parlare alla testa dei cittadini. I sindaci devono trovare soluzioni a problemi complicati. Per cui, mi raccomando - ha concluso Decaro - andate a votare, non fate decidere agli altri. Tutti lo dobbiamo per la comunità".

Pippo Cavaliere, acclamato dai sostenitori e circondato da così tanti sindaci, non nasconde né la soddisfazione per le attenzioni crescenti verso una città in cerca di riscatto, né l'emozione per l'abbraccio ricevuto in vista di una sfida, che potrebbe segnare la storia politica della Capitanata.

Ho conosciuto Pippo Cavaliere al mare. Entrambi adolescenti nella stessa squadra che ogni mattina sfidava - nella rituale partitella sulla sabbia non ancora infuocata del lido Nettuno a Siponto - il gruppo di ragazzi locali, e già allora il piglio da leader era piuttosto evidente.

Cavaliere coesione

Oggi il Centrosinistra foggiano decide di affidare alla sua candidatura il progetto di “riscossa della città” e, in un certo qual modo, il rilancio di una compagine politica fortemente provata nelle performance elettorali e in evidente difficoltà nelle stesse sfide amministrative.

Pippo Cavaliere propone un programma di governo della città da elaborare “coram populo” perché, come ripete: “Foggia e i foggiani meritano ben altro del degrado che ci sovrasta ed è nostro dovere civico, oltre che politico, impegnarci a sradicare ogni contiguità e connivenza che impediscono alla nostra città di crescere come e quanto meriterebbe”.

Cavaliere pty

Afferma di voler ricostruire con tutti i cittadini che ci stanno la “Città dei Diritti”, per affermare la piena legalità dell'agire pubblico e privato e per poter dar vita ad un contesto sociale segnato dal supremo interesse comune. Affaritaliani.it - Puglia, tra un appuntamento elettorale e l’altro, gli ha rivolto alcune domande, per definire meglio la lettura del percorso politico intrapreso e il progetto trasversale della coalizione che ha deciso di sostenerlo per la prossima elezione del Sindaco di Foggia.

Dall’accidioso ripiegamento della rassegnazione alla consapevolezza diffusa di poter tornare ad essere ‘Città di Diritti’, per meglio esercitare anche il senso civico del dovere. E’ questa la sfida che Pippo Cavaliere lancia come candidato sindaco di un centrosinistra ‘allargato’ a Foggia?

Sì, in qualche modo è così. Anche per questo, non mi stanco di definire la politica come la forma di volontariato più impegnativa che esista, perché occupa quasi totalmente la vita di chi la vive e la pratica con la necessaria passione. La candidatura a sindaco ha questa chiave di lettura: esercitare pienamente il dovere del servizio verso la comunità a cui appartengo e della città che voglio contribuire a rendere più bella, accogliente, sicura di quanto già non sia. E non c'è dubbio che rientri in questo dovere quello di garantire la piena, trasparente e coerente esigibilità dei diritti riconosciuti ai cittadini, singoli e associati. Sto provando a ribadirlo nella campagna di comunicazione che abbiamo attivato da una settimana: ogni parola fa riferimento a un diritto. Sicurezza, legalità, case, strade, circolari, ambiente, lavoro, rifiuti, scuole e quant'altro è stato negato o non è stato realizzato da chi ha fatto tante promesse 5 anni fa e non ne ha mantenuta una.

Cavaliere legalità

La sua candidatura ha una forte valenza simbolica. Chiusa da tempo nella morsa dell’illegalità, si direbbe che la città cerchi “Il riscatto” nel Presidente della Fondazione Antiusura Buon Samaritano. Una carica metaforica, non di poco conto, per individuare l’uscita dal tunnel?

Ho impegnato gli ultimi 24 anni della mia vita anche ad occuparmi delle famiglie in difficoltà economica e delle vittime dell'usura, di questo crimine odioso, assai diffuso e radicato soprattutto nelle zone più povere della città. E mi è capitato anche di pagarne fisicamente le conseguenze. In questi 24 anni ho conosciuto la disperazione e sostenuto la volontà di riscatto delle vittime, le ho affiancate quando hanno denunciato e durante i processi, ho chiesto e ottenuto l’attenzione dalle istituzioni, da ultima la Regione Puglia. Ho affrontato un impegno gravoso evitando i paternalismi e ascoltando con attenzione e rispetto, evitando false promesse e a volte assumendomi responsabilità altrui. E' troppo facile scaricare pesi e colpe su chi è venuto prima o verrà dopo, nascondere i propri errori dietro quelli degli altri, diffondere dichiarazioni altisonanti sulla legalità e non praticarla quotidianamente.

La sua chiamata a raccolta è quella di un “Patto per la Città”: tale apertura, cosiddetta trasversale, ha comunque una linea di confine o la prospettiva rimarrà ampia e indefinita soprattutto in funzione dell’avvicendamento amministrativo?

La linea di confine è segnata sulla base dei valori e degli obiettivi. Ad esempio, non potrò condividere nulla con chi intende praticare la solidarietà disconoscendo i diritti degli ultimi, o con chi chiacchiera di 'foggianità' e non ha fatto nulla per sostenere le attività commerciali di quartiere. Al contrario, sono benvenute tutte le voci critiche che si sono levate dai banchi della maggioranza che ha governato la città e tutti quelli che hanno provato ad incidere avanzando proposte e sono stati respinti dal muro di gomma dell'amministrazione Landella. Più in generale, ritengo sia necessario coinvolgere e comprendere nel nostro progetto politico chi abbia voglia di coltivare idee nuove, progetti innovativi, relazioni disinteressate, visioni positive.

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Quale il “punto primo” di debolezza o di criticità della situazione foggiana e quale quello da fissare come “perno” dell’auspicato cambiamento e della volontà programmatica di rinnovamento dell’intera trama comunitaria?

Purtroppo, è tutto un #puntoprimo. Abbiamo scelto questo claim proprio per dare il senso della necessità, dell'urgenza di agire su tutti, o quasi, gli ambiti amministrativi. Per comunicare ai cittadini che tutte le loro richieste legittime hanno e avranno identico valore e identica priorità per chi amministrerà la città grazie al loro consenso. Ed è chiaro, almeno a me, che tutto ciò sarà possibile realizzarlo esclusivamente fondando ogni singolo atto amministrativo su legalità, legittimità e trasparenza.

Cuore foggia

Lei è un ingegnere, e lo è anche di tradizione familiare, lo individua il bandolo urbanistico capace di provare a smentire il monito di Alberto Moravia che definiva Foggia la seconda città più brutta al mondo dopo Il Cairo?

Foggia è brutta solo agli occhi di un viaggiatore distratto; non per chi la osservi senza pregiudizi e consapevole delle tragiche ferite inferte da terremoti e bombardamenti. Detto questo, è innegabile che da un certo punto in poi si sia sviluppata in modo disordinato e disorganico. Il Piano Urbanistico Generale, altra promessa tradita da Landella, avrebbe dovuto servire e servirà, appunto, a rammendare, equilibrare, rendere coerente il tessuto urbanistico. Una cosa è certa, Foggia ha sempre meno bisogno di nuove case, ad eccezione di quelle da destinare all’emergenza abitativa di cui abbiamo grande necessità, e sempre più bisogno di strutture e servizi che la rendano funzionale e attrattiva. Bisognerà ri-costruire ciò che è fatiscente o abbandonato, partendo da tutto quello destinato a soddisfare istanze e bisogni sociali. Bisognerà preservare il suolo urbano dalla cementificazione e dal degrado. Bisognerà ampliare gli spazi verdi e quelli destinati alla socializzazione. Sollecitando le imprese edili, fondamentali per l'economia cittadina, ad affrontare e vincere nuove sfide imprenditoriali.

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A quali figure e quali modelli tende a ispirarsi Pippo Cavaliere?

Come esempio civico di umili servitori delle istituzioni, senza dubbio Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che, ben consapevoli di chi affrontavano e di cosa rischiavano, non hanno mai esitato un attimo a portare avanti la loro battaglia contro la mafia e la criminalità organizzata. Ampliando lo sguardo ai diritti civili, una figura per me fondamentale è Martin Luther King, anche perché anch’io ho un sogno: restituire dignità e speranza alla città di Foggia, cancellando la mortificazione di essere agli ultimi posti nelle classifiche sulla qualità della vita.

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Quanto la Capitanata, Daunia e Gargano: entroterra e costa, nell’abbraccio morfologico del territorio: città e Tavoliere, può essere utile al “progetto lungo” del candidato Cavaliere?

Qualche tempo fa ho intercettato su Facebook l'acronimo TaGaMo - Tavoliere, Gargano, Monti dauni - che in foggiano vuol dire 'ti amo'. Mi pare un'efficace sintesi della relazione simbiotica e imprescindibile tra il capoluogo e l'intera provincia, tra Foggia e la Capitanata. Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio ricco di storia, natura, cultura, tradizioni, cibo e quant'altro di buono e di bello c'è. A noi stessi sfugge l'unicità, la preziosità e, in alcuni casi, la rarità di ciò che la provincia di Foggia custodisce in nome e per conto dell'umanità. L'unico 'progetto lungo' è connettere sempre più saldamente e valorizzare sempre più ampiamente i connotati stessi della nostra identità, per migliorare noi stessi e trarne vantaggio economico e sociale.

(gelormini@affaritaliani.it)

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