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Bari Piccinni, 'La coscienza di Zeno' con Alessandro Haber

“La coscienza di Zeno” di Italo Svevo con protagonista Alessandro Haber e la regia di Paolo Valerio, apre il repertorio invernale del Teatro Piccinni.

di Silvia Viterbo

“La coscienza di Zeno” di Italo Svevo con protagonista Alessandro Haber e la regia di Paolo Valerio, apre il repertorio invernale del Teatro Piccinni. Haber è grandioso nel limite fisico che lo fa muovere sempre col bastone o su una sedia, e la sua interpretazione. La scenografia è curata, insolita con l’apertura circolare in cui si vede un occhio, il fumo, la mano che scrive la data della morte del padre e tante altre immagini, mentre giochi di luci ed ombre evidenziano gli attori e gli eventi raccontati.


 

Sono con lui Alberto Fasoli, Valentina Violo, Stefano Scandaletti, Ester Galazzi, Emanuele Fortunati, Francesco Godina, Meredith Airò Farulla, Caterina Benevoli, Chiara Pellegrin, Giovanni Schiavo, tutti molto bravi in uno stimolante intrecciarsi di dimensioni e linguaggi scenici. Con Paolo Valerio collaborano Marta Crisolini Malatesta per la scena e i costumi, Gigi Saccomandi per le luci, Alessandro Papa per i video e Oragravity per le musiche.

Sarà Haber a coniugare la profondità e l’ironia surreale di Zeno Cosini, a tratteggiarne complessità e fragilità, senso d’inadeguatezza e successi, autoassoluzione e sensi di colpa, la nevrosi e quell’incapacità di sentirsi “in sintonia” con la società, che lo porteranno sul lettino del Dottor S e alla scrittura del diario psicanalitico… Aspetti che si rispecchiano potentemente nelle contraddizioni dell’uomo contemporaneo, e lo rendono un personaggio attuale e teatralissimo nella sua surrealtà, nei suoi divertenti lapsus e ostinazioni, nelle sue intuizioni che ancora ci scuotono. 


 

Il protagonista si è sottratto alla psicoanalisi e il medico per vendetta decide di pubblicare la sue memorie. I sei episodi della vita di Zeno Cosini sono: Il fumo, La morte di mio padre, La storia del mio matrimonio, La moglie e l’amante, Storia di un’associazione commerciale e Psico-analisi. Ogni episodio è narrato dal punto di vista del protagonista, e il suo resoconto degli eventi risulta spesso inattendibile; egli presenta la sua versione dei fatti, modificata e resa come innocua in un atto inconscio di autodifesa.

Il suo fumare i mozziconi dei sigari del padre, il decidere di sospendere superato dal continuare a fumare sempre di più. Il suo essere innamorato di Ada, una delle tre ragazze di casa Malfenti, ma dopo il suo rifiuto le nozze con Augusta in una rassegnata accettazione dell’unica donna che vuole sposarlo. Ada invece sposerà Guido Speier, che inetto porterà al fallimento della società creata con Zeno, e terminerà la propria esistenza con una morte precoce. E appare l’amante contro il tedio della vita coniugale che lo lascerà per un altro uomo.


 

Le sue riflessioni amare che contrastano con l’assurdo ripetersi dei complimenti della famiglia che invece non hanno struttura alcuna, segnano l’ironia del racconto e il fallimento della società che emerge, attraverso le vicissitudini e le riflessioni del suo protagonista, e mette in luce le eterne contraddizioni dell'esistenza umana, il conflitto tra desideri e responsabilità sociale, l'angoscia di fronte al tempo che passa e la continua ricerca di un'identità personale in un mondo in cambiamento.