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Bartolomeo Smaldone
filippica per Altamura

di Bartolomeo Smaldone

Questa è una città lobotomizzata, omertosa, che scende in piazza solo quando esplodono le bombe, senza riflettere che le bombe esplodono se si sceglie la via dell’ignavia, quando si gira la testa dall’altra parte e si fa finta di non vedere.

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Non vedere Cava Pontrelli, non vedere due medici che hanno scelto lo sciopero della fame per denunciare l’inefficienza di una struttura ospedaliera nata già vecchia, non vedere l’uso personale che si fa della politica attraverso le solite spartizioni a favore dei soliti loschi individui, non vedere i rifiuti tossici interrati nella Murgia.

Non vedere nulla di tutto ciò e riscoprire, poi, lo spirito di appartenenza per una finalista di miss Italia, per un pezzo di pane entrato nel guinness dei primati, per un ballo in maschera a cadenza annuale, per una bandiera venduta all’asta.

Questa è una città lobotomizzata, omertosa, che accende fiaccole per un giorno e vive al buio una vita intera, dimenticando che, più triste di un uomo morto per davvero, c’è soltanto un morto che cammina.

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Bartolomeo Smaldone è nato ad Altamura nel 1972, pubblica nel 2003 la sua prima raccolta di poesie, Del vento e del rovescio della medaglia. A questa segue Gente, nel 2009, e nel 2011 Atomi, per la casa editrice Gelsorosso, con la quale pubblicherà il 2012 il suo primo romanzo, Se i tuoi occhi un giorno. Nel 2011 scrive e dirige l’opera teatrale “L’amato albero” dedicata ai Martiri del 1799. Nello stesso anno scrive il soggetto e cura la regia del cortometraggio “Il signor Lindo”.

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Pubblicato su Smaldone: La poesia "meridiana" di Smaldone

                                     La “Poesia semplice” di Smaldone Nello spazio Alda Merini a Milano